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Giovedì, 28 Marzo 2024
Scuola

Supplenze, la rettifica per molti docenti reggini non è stata indolore

C'è chi si è visto revocare l'incarico perché la sede non era più disponibile, e molti, soddisfatti nelle prime preferenze, dovranno spostarsi a chilometri da casa

L'ufficio scolastico ha tentato di calmare le acque parlando di semplici e circoscritte rettifiche, ma gli errori che hanno richiesto la correzione delle graduatorie provinciali per le supplenze non sono stati così indolore per gli interessati. E' vero, tecnicamente non c'è stato un annullamento e rifacimento delle nomine in toto, ma un centinaio di posizioni sono cambiate e non a cuor leggero. Molti docenti che avevano ottenuto un incarico a tempo determinato nel proprio comune di residenza sono stati spostati a considerevole distanza da casa e scoprendolo per giunta a poche ore dalla nuova presa di servizio. Data che tra l'altro era quella della vigilia dell'inizio delle lezioni, particolare non da poco per coloro che si erano già ambientati nella scuola di assegnazione e in alcuni casi, quelli delle prime classi, avevano fatto un incontro di accoglienza con allievi e genitori. Dunque, chi ha appreso della nuova comunicazione il 12 settembre ha dovuto recarsi nella sede di servizio entro il giorno successivo, tra l'altro senza aver potuto interloquire neanche telefonicamente con le segreterie degli istituti se non quella mattina stessa (vista l'ora della pubblicazione dei nuovi elenchi).

Da Reggio a Gioia Tauro, ad esempio. Ma anche dalla certezza di un anno di lavoro al nulla. Dopo la rettifica della graduatoria alcuni insegnanti infatti si sono visti revocare l'incarico perché quella sede, successivamente assegnata a un nuovo docente e prima erroneamente attribuita, ovviamente non era più disponibile, ma purtroppo non se ne sono trovate altre. Nel balletto di prese di servizio ed elenchi che si sono incrociati per colpa di un timing di domande che ha accavallato le procedure, qualcuno ha poi rischiato sanzioni per aver scoperto in ritardo le novità sulla propria situazione. Dovendo giustificare in modo fantasioso e non del tutto ortodosso la propria assenza.

Tantissimi tra i contratti di supplenza annullati hanno poi interessato i docenti già di ruolo, a cui il ministero offre la possibilità di congelare la sede a tempo indeterminato per accettare contratti annuali graditi, ad esempio, per motivi di residenza (soprattutto per coloro che sono assunti fuori regione, a migliaia di chilometri da casa). Per avvvalersi di questa facoltà è però necessario che la supplenza abbia alcuni requisiti, che evidentemente non c'erano per i tanti docenti a cui l'incarico è oggi stato revocato. Al loro posto si sono avvicendate altri supplenti, il cui inserimento ha però "guastato" la collocazione degli altri, vittime incolpevoli dell'algoritmo su cui si basa il reclutamento informatizzato. Che funziona attraverso un incastro difficilissimo tra punteggio e preferenze: in caso di errori ma non solo, una posizione più alta potrebbe danneggiare l'aspirante, perché nella graduatoria potrebbe trovare indisponibili le sedi che aveva inserito come prime scelte e libere solo quelle meno appetibili o addirittura nessuna, a vantaggio di prof meno titolati. Un grattacapo che risulta indistricabile anche ai Caf a cui molti docenti si affidano da due anni per le domande informatizzate. Che siano penalizzati in molti è chiaro confrontando le due graduatorie provinciali pubblicate quest'anno e notando nella seconda il numero delle preferenze soddisfatte, che in moltissimi casi non è favorevole, avendo ottenuto la novantasettesima o persino 118esima preferenza (se ne potevano inserire 150). E i fortunati ai quali è andata bene, giocoforza, hanno però mollato il pacco a qualcun altro.

La prima settimana di scuola sta terminando e gli istituti stanno affrontando il disagio con il loro proverbiale allenamento alle emergenze. In molte scuole reggine i ragazzi sono tornati sui banchi trovando cambiata la metà dei loro insegnanti, e non si tratta di pensioni ma di cattedre rimaste vacanti proprio per uno sfasamento tra tempi di immissioni in ruolo, rinunce e scorrimenti di graduatorie. La supplentite è lontana dall'essere debellata e anche il turn over di docenti dovuto, nella nostra regione, alla necessità di ricorrere ad assegnazioni e utilizzazioni perché gli insegnanti mancano anche qui ma il lavoro c'è soltanto al Nord.

La prossima chiamata per chi dei precari è rimasto a bocca asciutta saranno adesso le graduatorie di istituto e le messe a disposizione. Tecnicamente sono contratti brevi e con uno status inferiore a quello dei precari annuali, ma qualcuno, nella continuità di periodi, riesce ad arrivare a giugno. 

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