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Martedì, 16 Aprile 2024
Il progetto / Pellaro

Nel borgo dei piccoli la natura è maestra di apprendimento

L'associazione Borgo Nocille ha realizzato laboratori esperienziali con la pedagogista clinica per bambini delle scuole d'infanzia e primaria

Fare scuola a contatto con la natura, riscoprendo la dimensione del borgo con una valenza educativa. E' l'obiettivo dei laboratori esperienziali del progetto "Il borgo dei piccoli", ideato dall'associazione culturale Borgo Nocille nella piccola frazione di Pellaro. Avviato lo scorso maggio, il progetto ha coinvolto 323 partecipanti, giovanissimi allievi delle scuole dell'infanzia e primaria, a cui è stato proposto un metodo di apprendimento e formazione pedagogico clinico con una professionista, la dottoressa Maila Ielo.

Spiega Demetrio Laganà, presidente di Borgo Nocille: "Il borgo sta recuperando il suo significato antico e l'idea è stata quella di far vivere questo luogo anche ai più piccoli, bambini e bambine che nel nostro tempo e nell’ambiente civile della società vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni di averne diretta esperienza".

Tra passeggiate all'aria aperta e pause con cibi semplici e sani, gli allievi hanno svolto attività di arte, musica e movimento con un approccio di pedagogia clinica. Da non confondere con una fattoria didattica, perché è una scuola in piena regola, e infatti l'adesione degli bambini passa dagli istituti scolastici che hanno partecipato (Scarabocchiando; L’Albero Azzurro; Fantasilandia; Alice; Montalbetti Pellaro; Ic “Cassiodoro Don Bosco” Pellaro;  Ic “ Nosside – Pytagoras” Ravagnese; e ludoteca Space Party). In orario curriculare gli allievi hanno ambientato la didattica nell'ambiente del borgo, con un duplice obiettivo, rigenerare il sito come spazio educativo e attivare i benefici dell'immersione nella natura per la crescita psicofisica dei bambini, di età compresa da 3 a 11 anni.

I bambini durante un'attività

Continua Laganà: "Dopo i lunghi tempi costretti a stare chiusi in casa a causa della pandemia, la natura è stata riscoperta come fonte inesauribile di benessere. Vivere esperienze all’aperto significa valorizzare i luoghi naturali come ambienti dall’alto potenziale educativo. La natura, con le sue micro e macro componenti, costituisce un valido mediatore educativo e supporta la conoscenza della realtà circostante, e per questo, agisce in modo decisivo sulla crescita dei bambini".

I partecipanti al progetto sono giudici inappellabili del risultato finale, e in questo caso i giovanissimi nativi digitali hanno mostrato di non essere quella generazione etichettata come dipendente dalla tecnologia. "I bambini riservano sorprese bellissime - dice Demetrio Laganà - li abbiamo trovati entusiasti di cose semplici come l'osservazione dell'ambiente e anche la conoscenza dell'alimentazione sana. Abituarli a fare merenda con una fetta di pane con l'olio può sembrare una banalità, invece per loro è stata una scoperta, e per noi è un modo per insegnare a mangiare in modo naturale".  

L'apprendimento in mezzo alla natura ha anche un approccio lento, opposto alla frenesia del contesto urbano. Sembra incredibile, ma gli psicologi attestano un aumento delle patologie di stress e ansia persino tra i bambini, sin dall'età della scuola dell'infanzia. "E' un fenomeno preoccupante e vero, e un antidoto arriva proprio dalla natura - dice ancora Laganà - come luogo privilegiato di esplorazione di sé e del tempo, perché consente di riconoscere il cambiamento mentre si compie e ricostruire la propria contemplazione del mondo, che si tradurrà in attenzione e cura dell'ambiente in cui si vive. E' sicuramente un approccio rilassato, che migliora il benessere personale".

Il bilancio positivo dell'esperienza del laboratorio pedagogico permetterà di ripeterla il prossimo maggio. Demetrio Laganà, che per scelta abita nel borgo e ha fatto propria anche nel suo privato questa filosofia di vita, con l'associazione sta portando avanti varie iniziative che incentivano la riscoperta della natura. Intercettando un trend emergente che negli ultimi anni sta attecchendo anche in Calabria e con incoraggianti ramificazioni anche nel turismo.  "Se si pensa al mondo naturale - conclude Laganà - si riflette su qualcosa che nasce in maniera spontanea, senza l’intervento degli esseri umani, e che sembra quasi regolato da una forza misteriosa. L’incontro con la natura è un dialogo armonico e generativo, è guardare con occhi nuovi". Se lo si propone ai più piccoli, come accade con i laboratori pedagogici nel borgo Nocille, c'è anche una proiezione al futuro: "Educarsi alla natura rende gli individui più sensibili e pronti a recepire gli stimoli e la bellezza che il contesto naturale offre. Ed è importante imparare a fruire di tutte le occasioni per mantenere vivo questo rapporto". 

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