rotate-mobile
Lo studio / Melito di Porto Salvo

Ricerca sulla fauna dello storico piroscafo Torino, relitto custodito nel fondale di Melito

Se n'è parlato in Sardegna durante il VII convegno internazionale di archeologia subacquea, a cui ha partecipato il segretariato regionale Calabria del MiC

Il fascino di un reperto di archeologia subacquea unico e la ricerca sulla biodiversità sono state al centro del contributo sul piroscafo Torino con il quale nei giorni scorsi il Segretariato regionale del MiC per la Calabria ha partecipato al VII convegno internazionale di archeologia subacquea tenuto a La Maddalena in Sardegna.

Il relitto del piroscafo Torino, che giace in fondo al mare Ionio a Melito Porto Salvo tra i 2.50 e i 7 metri di profondità, che ha ottenuto la dichiarazione di interesse culturale dal ministero della cultura. "Tra Ionio e Tirreno. Un impegno condiviso per la tutela del patrimonio culturale subacqueo in Calabria. Rilievi scientifici sul Piroscafo Torino" è il titolo del contributo dell’archeologa subacquea Alessandra Ghelli sulla nave utilizzata nella spedizione garibaldina dei Mille, che nell’agosto del 1860 si arenò sui bassi fondali di Melito.

Come si apprende da una nota del Segretariato, nella relazione è stato citato il progetto di ricerca che vede l’Università degli Studi di Genova impegnata per caratterizzare la fauna insediata. La tutela della biodiversità nel contesto della conservazione del relitto, permette all’archeologia subacquea di trovare nella biologia marina pieno sostegno per approcciare nuove metodologie di indagine e aggiungere un valore bio-ecologico ai siti di interesse archeologico e storico-culturale. Il progetto con l'ateneo genovese rientra nell’ambito dalle attività che periodicamente gli istituti del MiC in Calabria conducono a tutela del patrimonio culturale subacqueo con la collaborazione tecnico-operativa del Nucleo Carabinieri subacquei di Messina e del Nucleo Carabinieri Tpc di Cosenza.

Un momento del convegno

Come si è già ricordato, il valore storico e artistico del piroscafo Torino è stato promosso da segretariato in varie occasioni, non ultime le visite guidate durante le aperture straordinarie dei luoghi del MiC. "L’interno del piroscafo – è detto in una nota  del segretariato - conserva buona parte della sala macchine, la struttura interna dello scafo, una parte dell’artiglieria, è conservato infatti in situ un cannone in lega di ferro. Le visite in snorkeling, guidate da un funzionario archeologo subacqueo e dal nucleo carabinieri subacquei di Messina, consentiranno una visita in immersione nella cultura del risorgimento italiano".

L'affascinante storia del piroscafo arenato durante la spedizione dei Mille

La notte tra il 18 e il 19 agosto 1860 Giuseppe Garibaldi con circa 3500 camicie rosse, a bordo dei due piroscafi Torino e Franklin, partì dalla Sicilia seguendo una rotta di attraversamento dello stretto più lunga e indiretta allo scopo di eludere il pattugliamento della flotta borbonica. Garibaldi era sul Franklin, mentre Bixio era imbarcato sul piroscafo Torino. Nonostante il Torino si fosse arenato sulla spiaggia di Rumbòlo a Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, tutti gli uomini riuscirono a sbarcare. Il piroscafo Torino ora giace sul fondale a circa 7 metri di profondità.

Le attività si svolgono sinergicamente tra gli istituti del ministero – segretariato regionale, soprintendenza Abap per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, nucleo carabinieri Tpc Cosenza e nucleo carabinieri subacquei-Messina, capitaneria di Porto-Guardia Costiera.

La storia dell’affondamento del Piroscafo Torino

La vicenda del piroscafo Torino si consumò la notte tra il 18 e il 19 agosto 1860 quando Giuseppe Garibaldi con circa 3.500 camicie rosse, a bordo dei due piroscafi Torino e Franklin, partì dalla Sicilia allo scopo di eludere il pattugliamento della flotta borbonica. Garibaldi era sul Franklin, mentre Bixio era imbarcato sul piroscafo Torino. Nonostante il Torino si fosse arenato sulla spiaggia di Rumbòlo a Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, tutti gli uomini riuscirono a sbarcare. Fu successivamente oggetto di cannoneggiamento da parte della Marina Reale Borbonica. Da allora l’imbarcazione giace sul fondale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ricerca sulla fauna dello storico piroscafo Torino, relitto custodito nel fondale di Melito

ReggioToday è in caricamento