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La sentenza

Processo Russo, la Cassazione ridetermina la pena: 17 anni e 8 mesi

L'ex marito di Maria Antonietta Rositani è colpevole di tentato omicidio, bruciò la donna con la benzina il 13 marzo 2019

I giudici del Collegio 1 della suprema Corte di Cassazione hanno deciso sul ricorso di Ciro Russo, ex marito di Maria Antonietta Rositani, condannato in appello a 18 anni di reclusione il 17 maggio del 2022 per averla cercata di uccidere dandole fuoco.

Per Ciro Russo, difeso dall'avvocato Antonino Catalano, la sentenza è chiara: "Annulla senza rinvio la sentenza impugnata relativamente al reato di maltrattamenti ritenuto assorbito dal reato di tentato omicidio. Ridetermina la pena a 17 anni e 8 mesi. Conferma per il resto".

Una sentenza che di fatto riduce la pena di un anno rispetto a quanto aveva deciso la Corte d'Appello di Reggio Calabria ma che conferma l'impianto accusatorio tranne per quanto riguarda i maltrattamenti, capo assorbito dal reato di tentato omicidio.

L'associazione Insieme a Marianna per la prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne minori e l'associazione Donne in Italia di Reggio Calabria sono state ancora oggi al fianco di Maria Antonietta e sono parti civili nel processo con le avvocate Felicia D'Amico e Antonietta Occhiuto. 

Finisce così il lungo iter processuale che ha visto alla sbarra Ciro Russo ma che è stato un calvario per Maria Antonietta Rositani e la sua famiglia. Duecento gli interventi chirurgici che ha dovuto subire Maria Antonietta dopo che il suo corpo è stata bruciato con la benzina quella mattina del 13 marzo 2019. 

Maria Antonietta è arrivata a Roma, in Cassazione, per questa udienza e ad accompagnarla c'è il fratello Danilo. Papà Carlo, da sempre accanto alla figlia in questa lunga battaglia, non è riuscito ad essere presente a causa delle sue condizioni di salute. maria antonietta rositani e danilo rositani cassazione (foto frame Storie Italiane)

"È un momento forte, la fine di un lungo percorso giudiziario - dice Maria Antonietta Rositani intervenendo in diretta alla trasmissione Storie Italiane- ma è anche un momento difficile perché ho paura che possa uscire presto da carcere non essendo cambiato. Sono stati anni duri, interminabili, ho sempre avuto fiducia nella giustizia, spero solo che sconti la pena e che questa non si riduca ulteriormente con gli sconti per buona condotta e gli arresti domiciliari".

Maria Antonietta sta ancora lottando per la sua vita: "Ogni giorno devo lottare per restare in piedi, per curare le mie cicatrici, e resisto e lotto anche per le altre donne vittime di violenza".

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