rotate-mobile
Cronaca

Sanità, la protesta degli operatori per i "troppi bisogni senza risposta"

Organizzato un sit-in davanti alla Cittadella regionale con l'obiettivo di chiedere che si "manifesti con azioni concrete la volontà di risolvere i disagi da parte di chi ha responsabilità". I sindacati proclamano anche lo stato di agitazione

Una regione che soffre pesantemente ormai da anni di una malattia a cui apparentemente non si riesce a trovare una cura, una terapia in grado di fare effetto e portare benefici. È riassumibile così il rapporto tra Calabria e sanità, un tema su cui hanno deciso di alzare nuovamente la voce i lavoratori del settore pubblico e privato scendendo in piazza per un sit-in il prossimo 30 giugno.

I sindacati - Fp Cgil, Cisl  Fp e Uil Fpl - hanno così proclamato uno stato di agitazione di tutti gli operatori della sanità calabrese, oltre a programmare una protesta davanti alla Cittadella regionale alle 10 di mercoledì 30 giugno 2021. L'iniziativa ha trovato anche il concreto sostegno delle confederazioni regionali e delle categorie dei pensionati. La richiesta è semplice quanto importante: "Si manifesti con azioni tempestive e concrete la volontà di risolvere i disagi dei lavoratori e dei cittadini calabresi da parte di chi ha responsabilità e compiti istituzionali nel governo del sistema sanitario regionale."

Motivazioni legittime e chiaramente condivise in ogni angolo della nostra Regione in favore di una da sempre auspicata risoluzione della grande problematica relativa alla sanità. Una situazione che gli stessi sindacati analizzano così nella nota dedicata al sit-in a firma dei segretari generali regionali Alessandra Baldari  Cgil,  Luciana Giordano Cisl ed  Elio Bartoletti Uil: "Troppe ancora le criticità, troppe le attese disilluse, troppi i bisogni di salute senza risposta, già un anno fa la lunga lista di richieste e l’appello a fare presto erano stati al centro di analoga manifestazione, ma sembra che il tempo sia trascorso invano e i nodi cruciali siano ancora irrisolti, a partire dai riconoscimenti economici alle lavoratrici ed ai lavoratori della sanità per l’impegno profuso in tempo di pandemia, corrispondendo finalmente la cosiddetta indennità Covid; per passare al punto fondamentale delle assunzioni e dei rinnovi dei contratti in scadenza, ma anche per i mancati confronti sulla pianificazione operativa, lo smaltimento delle liste d’attesa, il potenziamento della sanità territoriale, l’assistenza agli anziani e tutta la partita sulla sanità privata con al primo punto il mancato finanziamento regionale del rinnovo contrattuale Aiop- Aris, ma anche tutte le altre problematiche relative a questo comparto. 

Non ci arrendiamo all’inerzia, alla lentezza, al rinvio di temi che - ribadiscono con fermezza i sindacati - sono fondamentali per cambiare un sistema sanitario regionale che arretra piuttosto che risanare, per questo torniamo in piazza, perché il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini calabresi e il diritto alla sicurezza e ad un lavoro dignitoso deve essere garantito a tutti i lavoratori e le lavoratrici della sanità pubblica e privata. Per tutte queste ragioni - termina la nota - si fa appello alla massima partecipazione all’iniziativa."

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanità, la protesta degli operatori per i "troppi bisogni senza risposta"

ReggioToday è in caricamento