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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'accordo

Soccorso alpino e guardia di finanza siglano protocollo d'intesa

L'accordo è finalizzato a potenziare la cooperazione nell'ambito di interventi di soccorso in ambienti montani

Presso la caserma "Laganà", sede del comando regionale Calabria della guardia di finanza, il comandante regionale, generale di brigata Guido Mario Geremia ed il presidente regionale del Soccorso alpino e speleologo Calabria, Giacomo Zanfei, hanno firmato un protocollo d'intesa finalizzato a potenziare la cooperazione nell'ambito di interventi di soccorso, in forma congiunta, in ambienti montani, in tutto il territorio regionale. In tali contesti, si legge in una nota della gdf, il corpo, opera tramite la struttura operativa denominata Sagf (Soccorso alpino della guardia di finanza) che, in Calabria, ha sede presso il comando provinciale Cosenza.

Il protocollo, che segue quello sottoscritto in ambito nazionale tra il comando generale e il corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico (Cnsas), si prefigge di ottimizzare il coordinamento e la direzione degli interventi emergenziali in ambienti di media e alta montagna, ostili ed impervi nonché in contesti antropizzati e non, con lo scopo di perseguire la massima efficienza, la tempestività e la sicurezza nelle attività operative. Tale cooperazione mira inoltre a tutelare l'incolumità degli operatori di soccorso e delle unità di supporto, attraverso la condivisione delle linee operative e di indirizzo concernenti nomenclatura e codifiche, sistemi di comunicazione, procedure di autosoccorso, segnali di emergenza, dispositivi e sistemi di protezione individuale comuni.

Le parti si attivano reciprocamente con il proprio personale specializzato, ivi incluse le unità cinofile di soccorso (Ucs), per l'esecuzione di attività correlate: alle missioni di soccorso sanitario e non, comprese situazioni a rischio di evoluzione sanitaria, anche in supporto alle attività di elisoccorso nel medesimo comparto, al fine di provvedere al soccorso di infortunati o in imminente pericolo di vita e di feriti in zone non raggiungibili con gli ordinari mezzi di soccorso "118", nonché al recupero di salme; alle operazioni di elisoccorso con configurazione search and rescue (Sar) in supporto alle stazioni territoriali del Cnsas con l'ausilio dei mezzi aerei del corpo e delle Ucs del comparto Sagf, specializzate nella ricerca in valanga; alle operazioni di ricerca di persone disperse in ambiente montano e impervio, attraverso la formazione di squadre miste di ricerca.

Nell'ambito dei citati contesti, inoltre, il personale del Sagf, grazie alle qualifiche di ufficiali e/o agenti di polizia giudiziaria rivestite, in aggiunta alle specializzazioni possedute, potranno operare a supporto del Cnsas, quale "polizia della montagna", al fine di trattare ogni sorta di intervento che presenti potenziali profili di violazioni penali/amministrative. Tale sinergia contribuirà ad accrescere e sviluppare, adeguandole all'evoluzione degli scenari di soccorso, le attività di ricerca, studio e formazione garantendo altissimi standard di professionalità nonché l'incolumità e la sicurezza degli operatori del soccorso e delle unità di supporto.

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