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Cronaca

Il Soroptimist International di Reggio ricorda la figura della pedagogista Maria Montessori

Al webinar, promosso da Francesca Crea Borruto, presidente del Club, hanno relazionato le dottoresse Palazzolo, Marino, Campolo e Crucitti

Quest’anno ricorre il Centenario della Fondazione del Soroptimist International e il Club di Reggio Calabria ha voluto ricordare la figura di una delle più grandi donne: Maria Montessori, della quale l’anno scorso si è celebrato il 150º anniversario della nascita.

Il 29 gennaio 2021 si è svolto il webinar “Attualità di Maria Montessori Donna, medico, scienziata e pedagogista” per ripercorrere il pensiero, l’opera e l’azione sociale della pedagogista italiana e a riscoprirne la cogente attualità".

Sono intervenute la presidente nazionale del Soroptimist Mariolina Coppola, che sta svolgendo un’efficacia attività, con azioni mirate e concrete, per il raggiungimento degli scopi dell’associazione riuscendo a metterne in luce gli straordinari risultati finora ottenuti dai 157 Clubs esistenti, la vice presidente nazionale Lucia Taormina e la presidente nazionale incoming Giovanna Guerci.

La presidente del Club di Reggio Calabria Francesca Crea Borruto ha ringraziato le dottoresse e relatrici Angela Maria Palazzolo e Teresa Marino che dirige l’Istituto comprensivo di Villa San Giovanni, Vanni Campolo, neuropsichiatra infantile e past president ed infine la dottoressa Amelia Crucitti, program director, che hanno condiviso immediatamente l’idea di organizzare questo convegno.

La dottoressa Crea ha ringraziato i 120 partecipanti e ha introdotto il webinar con un’efficacie sintesi della biografia di questa straordinaria donna che già nel 1896 si laureò in medicina alla
Sapienza e si specializzò in neuropsichiatria; partecipò al congresso di Berlino facendo approvare una risoluzione per la parità salariare tra uomo e donne. Partendo dallo studio dei bambini disabili trasferì con successo sui bambini normali le esperienze fatte ed impostò il suo metodo sul principio che il bambino deve essere aiutato a fare da solo.

Le sue scuole si diffusero in tutto il mondo. La lungimirante Montessori precorse i tempi introducendo il concetto di educazione ecologica o cosmica, basato sull’idea che ogni cosa è collegata alle altre ed ha il suo posto nell’Universo con la collaborazione di tutti gli esseri animati e inanimati. Attualmente si sta sperimentando l’applicazione del suo metodo nel contesto della terza età, offrendo risposte ai bisogni di anziani fragili e non autosufficienti, contribuendo a migliorarne la qualità di vita ed il benessere psicofisico: ciò a conferma che il metodo Montessori è universale e senza età.

E’ intervenuta, poi, la dottoressa Palazzolo sull’argomento “La scienza per la formazione dell’uomo. L’insegnamento di Maria Montessori per una scuola che anima il desiderio di conoscenza” esplicitando che l’essere umano ha bisogno di conoscenza ed è capace d’imparare spontaneamente molto di più di quanto non si supponga; ma è anche vero che l’intelligenza non soddisfatta si ripiega su sé stessa, l’interesse languisce e tutta la gioventù viene condannata a rimanere inferiore a ciò che dovrebbe essere.

Maria Montessori scienziato, scopre un bambino maestro, applica le sue scoperte scientifiche in una rivoluzionaria azione sociale e pedagogica. Parla di libertà e di “diletto” nell’educazione, giustifica l’errore e valorizza l’autocorrezione per promuovere l’autonomia. Chiede all’adulto/maestro la prossimità, “Aiutami a fare da solo”, chiede all’adulto di “attendere”, osservando il fare animato dell’“essere” e produce con piglio manageriale materiali sensoriali “parlanti”. Scopre la mente assorbente e promuove l’educazione cosmica in cui il padre dell’uomo, concorre con i suoi pari al suo sviluppo e a quello dell’umanità tutta.

Se il bambino è libero di seguire i suoi bisogni non vivrà il conflitto con l’adulto, non conoscerà la violenza, ma con la realizzazione del suo bisogno di conoscenza sarà anche costruttore di pace, vivrà in armonia con sé stesso, con gli altri e con l’ambiente per la costruzione del bene comune.

E’ seguito l’intervento della dottoressa Campolo sull’argomento “La diagnosi clinica a servizio del bambino persona:il diritto all’integrazione naturale” Studiare la storia e le qualità di questa scienziata, femminista, ecologista e neuropsichiatra infantile è come guardare dentro un caleidoscopio. Conosciuta nel mondo come pedagogista, ha in realtà compiuto le sue prime scoperte durante la sua frequenza presso il manicomio di Roma.

Le sue osservazioni ed il suo agire nella struttura hanno contribuito a cambiare totalmente il concetto di diagnosi e cura stravolgendo modo di individuare le malattie mentali soprattutto dei bambini oligofrenici e delle loro necessità. Prima di scoprire gli elementi principali delle sue teorie pedagogiche capì che questi bambini, reclusi ed abbandonati, avevano fame di esperienze sensoriali e motorie. Diede loro con amore le opportunità possibili per quei tempi e seguendo gli studi effettuati da Seguen
strutturò il modello pedagogico attuale conosciuto in tutto il mondo. Mi piace ricordare che
contribuì a trasformare il modello contenitivo punitivo e giudicante in modello curativo anche
per tutte le altre malattie mentali. Il segreto del suo metodo fu nel motto: il bambino è maestro
e da lui dobbiamo partire-

Su “Il cammino tutto italiano dell’inclusione: Maria Montessori e la sua rivoluzionaria intuizione di partire dagli ultimi” il dirigente scolastico professoressa Teresa Marino ha tracciato le direttrici lungo le quali ha preso il via e si è sviluppato il cammino dell’inclusione nel nostro Paese a partire dalla straordinaria intuizione di Maria Montessori di investire dal punto di vista scientifico, pedagogico, sociale e politico sull'infanzia fragile.

Le piste aperte da Maria Montessori continuano ancora oggi ad essere percorse nei contesti scolastici ed a generare innovazione attraverso la sperimentazione, la didattica laboratoriale, il protagonismo degli alunni, la personalizzazione, l'investimento in termini di comunità educante per contrastare la
povertà educativa.

Infine é intervenuta la dottoressa Crucitti su “Esperienze di programmazione integrata territoriale per l’inclusione” descrivendo uno strumento di programmazione territoriale integrata in materia di inclusione, adottato a livello provinciale, che ha tradotto concretamente il pensiero di Maria Montessori sulla pedagogia dell’integrazione, capace di coniugare la diversità con la complessità e di proporre modelli di formazione orientati non solo verso scopi socialmente condivisi, ma ispirati anche a principi di emancipazione, libertà e autonomia.

L’adozione nel 2004 dell’Accordo di programma quadro sull’integrazione scolastica degli allievi con disabilità ha favorito il superamento dell’identità negativa che si attribuisce all’handicap e la costruzione di un nuovo modello di apprendimento diretto a formare persone, che rafforzano attraverso l’emancipazione la dignità sociale.

La relazione si è soffermata sui contenuti e risultati raggiunti con tale Accordo in maniera concertata e condivisa con gli attori istituzionali del territorio (Comuni, Ufficio scolastico provinciale, Istituzioni scolastiche, Azienda sanitaria provinciale, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria) e con le Federazioni provinciali delle associazioni delle persone con disabilità, nonché sulla governance attuale sul tema dell’inclusione scolastica.

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