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Giovedì, 25 Aprile 2024
Confesercenti

Caro bollette e non solo, Reggio Calabria spegne le luci...ma non tutte

Il presidente di Confesercenti Aloisio e le associazioni di categoria hanno consegnato al prefetto Mariani le proposte: rottamazione tributaria, sostegno all'occupazione e alle imprese

Alle 19, ora stabilita, si sono spente le luci di Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro e anche quelle di molti negozi nelle vie della città, dal centro sino alle periferie. Tutti uniti in un unico grido, contro il caro bollette, ma non solo.

La manifestazione voluta e organizzata da Confesercenti "Spegni le luci. Accendi i tuoi diritti”  ha visto, dunque, anche Reggio protagonista. Un’ iniziativa che ha interessato, oggi, tutta l’Italia da nord a sud visto che il prezzo dell'energia elettrica nei primi tre mesi dell'anno ha registrato infatti già un aumento del 55 per cento e poco meno ha fatto il gas (+41,8%), creando già problemi a famiglie, imprese e amministrazioni locali. 

Alle 18, un’ora prima dello spegnimento delle luci di vetrine e insegne, Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti, ha incontrato il prefetto Massimo Mariani al quale ha consegnato la piattaforma programmatica contenente le proposte per sostenere le imprese in questo difficile momento.

"Abbiamo incontrato il prefetto, - spiega Aloisio -  che ringraziamo per la sua disponibilità, e a lui abbiamo consegnato le proposte scaturite da un confronto con le associazioni che hanno partecipato a questa manifestazione e ci ha assicurato che saranno all'attenzione del Consiglio dei ministri che è previsto per domani. Un grande obiettivo raggiunto".

Non c'è solo il caro bollette, spiega Aloisio. "Per gli imprenditori, per i commercianti, soprattutto in questa terra del Sud, la pandemia e la crisi economica sono stati devastanti. Senza un intervento deciso dell’Esecutivo che non si limiti a misure “spot” ma che tenga in considerazione un impianto strategico definito e di ampio respiro, moltissime aziende rischiano di chiudere nei prossimi mesi per l’impossibilità di sostenere i costi di gestione delle proprie attività a fronte di una contrazione dei consumi che nel 2020 ha generato mancati introiti per oltre 120 miliardi ai quali si devono aggiungere quelli del 2021 che ottimisticamente si possono valutare in almeno altri 40/50 miliardi e quelli dei primi mesi del 2022". 

Protesta spegni le luci 02-2

Così ecco che Confesercenti, Ascoa, Confagricoltura e Conpait hanno voluto oltre la protesta simbolica anche collegare una parte propositiva, la più importante, quella delle proposte chiare, scaturite dal confronto con gli imprenditori, durante il quale hanno ascoltato le loro esigenze cercando soluzioni pratiche e concrete agli enormi problemi che stanno affrontando. 

Tre le linee su cui intervenire per i sostegni alle imprese: rottamazione tributaria, sostegno all'occupazione e sostegno alle imprese.

Spiega Aloisio: "La rottamazione tributaria, per riportare, a tutte le imprese che nel 2020 e 2021 hanno subito perdite di fatturato, gli importi erariali dovuti sino al 2021 al solo tributo eliminando sanzioni e interessi e dilazionandone il pagamento, prevedendo degli scaglioni in funzione all’importo del debito, fino a un massimo di 180 mesi; inoltre creare un sistema di premialità che preveda una riduzione percentuale degli importi dovuti se il contribuente sceglie di pagare in tempi più brevi rispetto a quanto previsto; ed eliminare, o ridurre di almeno il 50%, i tributi locali del 2020 e del 2021 a tutte le imprese che negli stessi anni hanno subito perdite di fatturato o di reddito ristorando gli Enti Locali delle mancate o minori entrate. Sostenere l'occupazione, inoltre, vuol dire sostenere le aziende che non licenziano, che operano in regioni svantaggiate e che nel 2020 e 2021 hanno subito perdite di fatturato, con l'esenzione dei contributi da versare ai propri dipendenti per due anni e sostenere anche le aziende che creano nuova occupazione, con l'esenzione dei contributi per i nuovi assunti, di qualsiasi sesso ed età, della durata di tre anni e la riduzione del 50% per i successivi due".

"Ancora - secondo il presidente della Confesercenti - se​rve agevolare l'accesso al credito rafforzando le misure di garanzia che consentano alle aziende di acquisire liquidità con procedure veloci e semplificate; sospendere per il 2022 la verifica della regolarità contributiva e tributaria per ricevere sostegni dagli Enti Intermedi (regioni, comuni, ecc) e per la partecipazione a bandi di gara pubblici; prorogare a tutto il 2022 la moratoria su mutui e prestiti".

Per quanto riguarda il caro energia "serve calmierare il mercato e ridurre al 10% l’iva per le aziende e ridurre le spese di trasporto e gestione del contatore intervenendo sulla quota energia, legando la durata di tali misure alla normalizzazione dei costi del mercato energetico".

Proposte concrete, dunque, che il prefetto Mariani farà avere al Consiglio dei ministri, intanto oggi è momento di protesta e i commercianti e imprenditori hanno risposto. "Era difficile avere il blackout, - spiega Peppe Praticò -  nella via prinicipale della città,  ma la maggior parte dei commercianti hanno spento le luci e hanno lanciato un grido d'allarme, una manifestazione che vuole essere simbolica. Siamo soddisfatti come Confesercenti per come si è svolta questa protesta, molto civile, molto silenziosa, ma molto forte".

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