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Cronaca

Stabilizzazione dipendenti, Cisl Fp: "Un’occasione che non può e non deve essere persa"

Dell'attuale quadro normativo, si è discusso agli Stati generali del comparto funzioni locali delle federazioni provinciali di Città metropolitana di Reggio Calabria, Cosenza e Magna Grecia. Presente il segretario generale Luciana Giordano

Si sono riuniti, alla presenza di Luciana Giordano, segretaria generale della Cisl Fp Calabria, gli stati generali del comparto funzioni locali delle federazioni provinciali della Cisl Fp di Cosenza, della Magna Grecia e della Città metropolitana di Reggio Calabria.

La riunione ha esaminato con particolare attenzione i contenuti nella legge di bilancio n.160 del 27 dicembre 2019, inerenti la stabilizzazione del personale ex Lsu-Lpu, da oltre quattro anni ormai assunti con contratti di lavoro a tempo determinato e in servizio nei Comuni calabresi e in altri Enti strumentali della Regione Calabria e negli Epne.

L'iter, già iniziato nel 2019, a seguito della storicizzazione delle risorse finanziarie per gli Lpu da parte della Regione Calabria, che ha consentito a molti Enti calabresi, di procedere alla stabilizzazione dei lavoratori precari, con l’utilizzo anche di risorse finanziarie attinte dalle proprie capacità assunzionali.

"L’inserimento e l’approvazione dei commi 465-467 all’art. 1 della legge di bilancio 2020 ha aperto uno scenario completamente nuovo -fa sapere Cisl Fp- introducendo proprio quelle deroghe, fortemente richieste da tutta la Cisl calabrese, alle limitazioni prima imposte alle assunzioni e ora rimosse per tutto il 2020. Oggi, la nuova manovra economica rende possibile, infatti, stabilizzare gli Lsu in qualità di lavoratori soprannumerari alla dotazione organica dell’Ente, finanziando a valere dal 2020 le risorse occorrenti per la stabilizzazione in part-time (18 ore settimanali) per un importo pro-capite di euro 13.000,00. Anche per i lavoratori ex Lsu è possibile procedere all’integrazione oraria con risorse del bilancio dell’Ente". 

"Perché l’iter possa andare a buon fine -spiega Cisl- è indispensabile, però, che gli Enti utilizzatori di lavoratori Lsu presentino istanza di stabilizzazione (manifestazione d’interesse) alla presidenza del consiglio dei ministri - dipartimento della funzione pubblica- entro il 31 gennaio 2020, pena la non erogazione del finanziamento".

"Per tale ragione, la Cisl Fp Calabria ha inviato una nota al dipartimento lavoro, formazione e politiche sociali (a cui va l’apprezzamento per tutto il lavoro svolto in questa delicata vertenza) con la quale ha chiesto la riapertura dei termini del bando regionale, scaduto il 31 dicembre 2019, relativo alla manifestazione d’interesse alla stabilizzazione degli ex Lsu-Lpu. Riapertura che consentirebbe agli Enti che non abbiano aderito o aderito in percentuale ridotta rispetto al numero dei lavoratori utilizzati magari proprio a causa delle preesistenti  limitazioni normative, di poter sfruttare questa nuova occasione offerta dai commi in esame". 

Sempre nella stessa nota la Cisl Fp Calabria ha chiesto di "consentire la mobilità dei lavoratori utilizzati da Enti che non intendono avviare le procedure di stabilizzazione, concorrendo così a mantenere ingiustificatamente livelli di precarietà, verso amministrazioni disposte ad accoglierli e stabilizzarli. L’attuale quadro normativo, nazionale e regionale, ha creato la condizione, unica e circoscritta temporalmente al solo anno 2020, per dare una svolta storica ad uno dei più annosi problemi occupazionali della Regione Calabria. Un’occasione che non può e non deve essere persa".

 "Il 2020  vedrà, pertanto, la Cisl funzione pubblica calabrese impegnata in un’azione di monitoraggio e di sostegno e rivendicazione del completamento delle procedure di stabilizzazione anche nei  Comuni con particolari difficoltà. Nessun Ente calabrese -conclude il sindacato- potrà opporre difficoltà a un processo ormai ineludibile, che non può che concludersi con l’azzeramento di questa odiosa forma di precariato, che ha tenuto in ostaggio per due decenni in Calabria oltre 4.500 lavoratori, che oggi hanno tutto il diritto di vedere scritta la parola fine a una storia di precariato durata troppo a lungo".

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