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Martedì, 23 Aprile 2024
L'appello

Suicidi in carcere, il Garante regionale firma l'appello per fermare la strage

Luca Muglia afferma la necessità di un intervento immediato per fermare le morti che dall'inizio dell'anno sono state 75

Fermare le morti in carcere: in Italia dall'inizio dell'anno ci sono stati ben 75 suicidi. Una strage, troppi morti dentro le mura del carcere. Per questo il Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Luca Muglia, ha condiviso, firmato e rilanciato l’appello sottoscritto da diverse personalità.

L’appello, lanciato da Il Dubbio e rivolto alle istituzioni, alla politica e agli intellettuali, individua obiettivi precisi. Ricorrere al carcere come extrema ratio, garantire spazi e contesti umani che rispettino la dignità e i diritti, moltiplicare le pene alternative, garantire al
cittadino detenuto la possibilità di iniziare un reale percorso di inclusione nella comunità. Tra i primi firmatari della petizione Roberto Saviano, Gherardo Colombo, Luigi Manconi, Giovanni Fiandaca, Massimo Cacciari, Fiammetta Borsellino, Mattia Feltri, Francesca Scopelliti, Rita Bernardini.

Nell’appello si suggeriscono cinque vie d’uscita: aumentare le telefonate per i detenuti, previa modifica del regolamento penitenziario del 2000 secondo cui ogni detenuto (esclusi quelli che non possono comunicare con l’esterno) ha diritto a una
sola telefonata a settimana, per un massimo di dieci minuti; innalzare a 75 giorni a semestre per la liberazione anticipata rispetto ai 45 attuali; creare spazi da dedicare ai familiari che vogliono rimanere in contatto con i propri cari reclusi per valorizzare l’affettività; aumentare il personale per la salute psicofisica, attesa la grave carenza di psichiatri e psicologi in tutti gli istituti ed infine attuare immediata quella parte della riforma Cartabia che contempla la valorizzazione della giustizia riparativa e, nel contempo, rivitalizza le sanzioni sostitutive delle pene detentive.

Il Garante regionale, Luca Muglia, nel lanciare l’allarme e ribadire la necessità di un intervento immediato, ha evidenziato che nell’ultima settimana all’interno delle carceri calabresi si sono verificati diversi episodi di autolesionismo, uno dei quali con un tragico epilogo.

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