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Il caso / Taurianova

Sequestrato rifugio abusivo: ma per gli amati cani, Tony e Laura chiedono di essere messi in regola

A Taurianova due animalisti portano avanti una battaglia per ottenere l'impegno delle istituzione verso i volontari che operano con i randagi

"Stanotte un altro figlio di nessuno è stato investito e lasciato in strada. La signora ci ha chiamato piangendo, aveva già chiamato tutti ma nessuno aveva risposto. Sappiamo di non poterne prendere, ma abbiamo deciso di portarlo comunque dal veterinario per dargli una possibilità. Il nostro cuore ci impedisce di voltarci dall'altra parte".

Il cane soccorso non ce l'ha fatta: un evento al quale chi salva questi animali dovrebbe essere anestetizzato e invece no, fa male ogni volta, sempre. Il post, pubblicato ieri sulla pagina Facebook di Tony Viola e Laura Grana, è l'ennesimo, drammatico report a Taurianova, territorio ad altissimo tasso di randagismo. Qui una coppia di volontari animalisti opera da due anni per proteggere quei "cuoricini" - li chiamano così, perché per loro sono creature amatissime - dai pericoli della strada, l'abbandono e la fame.

Come associazione si sono battezzati "Quelli di nessuno", che è il modo in cui si sentono i cani che sopravvivono senza affetto e cure umane: Tony e Laura stanno portando avanti la realizzazione di un rifugio a loro spese, usando i risparmi e con l'aiuto delle donazioni dei sostenitori, ma lo scorso 24 febbraio l'opera è stata sottoposta a sequestro penale preventivo, eseguito dai carabinieri della stazione di Taurianova e adesso in attesa di convalida da parte del tribunale di Palmi.

L'avviso del sequestro (dal video Fb Quelli di nessuno)

Per i due animalisti è stato un duro colpo e hanno reso nota la vicenda qualche giorno fa, con un video inviato ai media e diventato virale. Quella del 24 febbraio, spiegano, è stata la quarta visita dei carabinieri, ma questa storia inizia molto prima, più di un anno fa, quando, su segnalazioni arrivate dal territorio, un'associazione nazionale (Stop Animal Crimes Italia) aveva presentato un esposto contro la coppia per maltrattamenti dei cani.

Gli accertamenti condotti anche dal Nas di Reggio e Gioia Tauro e dall'azienda sanitaria avevano però verificato l'ottimo stato dei randagi accolti nel rifugio, quasi un centinaio. Nessun maltrattamento, dunque, ma a fermare gli amici dei randagi è stato un altro problema, la struttura abusiva.

La battaglia di Tony e Laura per aiutare i randagi ed essere in regola

La rabbia del momento in cui quel rifugio frutto di sacrifici e avviato tra sogni e speranze è stato sigillato dai carabinieri si è placata, ma nella voce di Laura, romana arrivata due anni fa a Taurianova, si avverte tutta l'amarezza per un'ingiustizia subìta. La raggiungiamo al telefono, e mentre parla sentiamo vicinissimo l'abbaiare vivace dei cani. "Vogliamo precisare - dice - che hanno tentato di strumentalizzare questo atto collegandolo alla denuncia per maltrattamento ma tutti i controlli hanno dimostrato il contrario. Hanno tentato di infangarci, ma il motivo del sequestro riguarda soltanto alcuni lavori che abbiamo effettuato abusivamente".

Nel rifugio, sorto su un terreno agricolo, sono state infatti costruite aree in cemento senza autorizzazione. "Sapevamo di non essere in regola, ma noi vogliamo risolvere questa situazione - continua Laura - ci siamo rivolti molte volte al Comune per essere autorizzati, questo allo stato attuale non è possibile perché nel piano regolatore non sono previsti rifugi. E' un vincolo che mette fuori legge non solo noi ma tutte le associazioni di questo tipo".

Le denunce indirizzate ai due animalisti e il recente sequestro del rifiugio fanno emergere un paradossale ambiente di divisione e lotte campanilistiche, assurdo quando si ha un obiettivo comune, che è l'amore per i cani. Un sentimento che dovrebbe unire, invece Tony e Laura sostengono di essere malvisti nella cittadina proprio da persone che hanno la loro stessa passione per gli animali. A Taurianova tutti conoscono questa piccola, insensata guerra di quartiere, di cui si parla anche fuori dai confini locali grazie al grande seguito della pagina Facebook "Quelli di nessuno". 

Continua Tony: "Stiamo passando tutto questo solo perché vogliamo salvare delle vite, dei cani che per noi sono come bimbi e stanno benone, come hanno potuto constatare le autorità... si sono anche fatti accarezzare dai carabinieri, sono sani e socievoli, questi sono i nostri cani". Laura gli fa eco: "Cosa avete ottenuto? In un posto come questo, dove basta girarsi per trovare cani in strada e cuccioli buttati nell'immondizia, dove non si sterilizza e si avvelena, dove se un cane viene investito e si chiama aiuto non viene nessuno, perché avete voluto fermare anche noi? Il male lo avete fatto ai cani, come fate a definirvi animalisti?"

Dall'attivista Enrico Rizzi appello al sindaco di Taurianova 

Gli stessi controlli Tony e Laura avrebbero potuto chiederli per gli altri rifugi che sul territorio non sono autorizzati esattamente come il loro: "Non l'abbiamo fatto e non lo faremo mai perché a pagare sarebbero i cani  - dice la donna - a noi interessa per salvare loro e più siamo e meglio è, il resto non ci importa. Questa battaglia per l'autorizzazione l'abbiamo sempre portata avanti per tutti, chi ci ha colpito non capisce che così si danneggiano solo gli animali". 

Pregiudizi? Diffidenze di sapore retrogrado verso una "forestiera", Laura, per la quale Tony ha iniziato una nuova attività di volontariato ottenendo risultati che forse hanno suscitato gelosie? "Siamo partiti da zero - ricordano - con la grande emozione del nostro primo randagio, Tom, e poi iniziando il rifugio da una semplice recinzione". Tantissimi i cani che sono riusciti a far adottare, e quelli che continuano a raccogliere dalle strade ma senza più un luogo sicuro dove tenerli. 

Dopo il sequestro, la coppia è stata costretta a interrompere i lavori per l'ampliamento del rifugio e non può inserire altri animali. Aspettando la decisione del magistrato, però, i cani continuano a finire sotto le ruote delle auto, ad essere abbandonati, a soffrire e rischiare di morire. "Noi non vogliamo essere irregolari - ripete Laura - da tanto tempo chiediamo di ottenere un'autorizzazione. Appena l'area sarà dissequestrata smantelleremo le parti abusive ma non smetteremo di chiedere al Comune la variazione al piano regolatore che consenta di costruire veri e propri rifugi".

Abbiamo provato a contattare l'amministrazione ma senza risposta e se lo volesse siamo disponibili a sentire anche la sua versione dei fatti. La risposta non può però limitarsi all'ovvia considerazione che i rifugi non autorizzati amplifichino il problema del randagismo. "Non vogliamo sostituirci alle istituzioni - conclude Laura - noi proviamo sempre a contattare qualcuno ma non vengono mai, e non ce la sentiamo di lasciare i cani feriti o abbandonati lì dove li troviamo".  

Del sequestro del rifugio di Tony e Laura si è occupato, con un appello pubblico, l'attivista per i diritti degli animali Enrico Rizzi, che non ha dubbi sull'amore e le cure con cui sono trattati i cani accolti dai due. Citando la legge quadro 281 del 1991 che attribuisce ai comuni la competenza a costruire rifugi per i randagi, Rizzi si rivolge direttamente al sindaco di Taurianova: "Quella struttura non è una perfetta e certamente avrà molti difetti, ma queste persone, senza aiuti pubblici, danno riparo, cibo e protezione a cani dei quali invece dovrebbe prendersi carico il comune. Caro sindaco, quei cani sono suoi, dovrebbe ringraziare Tony e Laura e aiutarli a mettersi in regola". 

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