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Cronaca

Superamento del gap infrastrutturale tra Nord e Sud: nuovo confronto di "Cambiamo!"

"Il Sud - secondo i rappresentanti reggini del partito di Tori - si trova davanti ad un’occasione storica ed allora c’è da chiedersi quali progetti mettere in campo, quali obiettivi perseguire per recuperare la differenza che ha segnato i primi 70 anni di storia della Repubblica"

Il superamento del gap infrastrutturale tra Nord e Sud del Paese è stato al centro del nuovo webinar promosso da “Cambiamo!” di Reggio Calabria: “La sfida per lo sviluppo e la crescita del Sud: investimenti, programmazione e Recovery Fund”. Il Sud si trova davanti ad un’occasione storica ed allora c’è da chiedersi quali progetti mettere in campo, quali obiettivi perseguire per recuperare la differenza che ha segnato i primi 70 anni di storia della Repubblica.

La questione meridionale resta ancora d’attualità, nonostante la pioggia di miliardi, di lire, prima e di euro dopo, che non sono riusciti a risollevare il Sud dalla sua arretratezza. Parte da qui il ragionamento lanciato dal movimento al quale è anche intervenuto Giorgio Silli, capogruppo di Cambiamo alla Camera dei Deputati.
“L’iniezione di denaro pubblico nell’economia di un territorio attraverso grandi infrastrutture - ha detto Silli - porterà ricchezza. I 200 miliardi destinati all’Italia dal Recovery, determinerà pressioni da tutti i partiti che faranno a gara per accaparrarsi i finanziamenti per opere di loro interesse.

Fortunatamente nel Recovery sono già previste delle macroaree blindate come le infrastrutture e la Green economy. Non possiamo perdere questa ‘last call’ o meglio, ‘ultima chiamata’, in un paese che esce già malconcio da una pandemia che ha portato al fallimento di molte imprese da nord a sud. Nessuno ha la bacchetta magica ma Cambiamo intende dare il proprio contributo in termini di praticità esportando il ‘modello Genova’ in tutta Italia. Demolire e ricostruire un viadotto come il Ponte Morandi è stata un’impresa che non sarebbe riuscita nemmeno agli svedesi o agli svizzeri.

In ultimo, un plauso va all’impegno di Cambiamo sul territorio calabrese che in poco tempo si è radicato in maniera incisiva”.  “La presenza dell’on. Silli sottolinea l’attenzione di Cambiamo verso il nostro territorio – ha evidenziato il coordinatore provinciale Saverio Anghelone – Un movimento pronto a farsi portavoce delle nostre istanze nei tavoli romani nella speranza che in futuro anche esponenti calabresi possano portare avanti le nostre battaglie.  I finanziamenti del Recovery dovranno convergere sull’alta velocità che comprenda Calabria e Sicilia, sul completamento delle opere stradali verso le zone interne, sulla Zes di Gioia Tauro e sul Ponte sullo Stretto”. 

Francesco Bevilacqua, coordinatore regionale del movimento, ha evidenziato l’assoluta incapacità, in questi anni, del Mezzogiorno di spendere i finanziamenti destinati: “Paghiamo una tassa sull’alta velocità che non abbiamo. Diversi sono i problemi da risolvere come una sanità commissariata da vent’anni, o un’ambiente devastato sia di terra che di mare. Sulla sicurezza: la Calabria non ha ad oggi un piano di evacuazione in caso di terremoto e molti palazzi pubblici non sono antisismici. Importante, poi, rendere attrattivo il nostro Sud”.

Il coordinatore regionale per la Sicilia, Salvo Giuffrida, che evidenziato l’importanza del Ponte dello Stretto per l’economia e dell’alta velocità, ha rimarcato quanto sia assurdo che le navi provenienti dal canale di Suez risalgano verso Rotterdam senza fare scalo nei porti di Augusta o Gioia Tauro. “Il Recovery dovrà rendere il sud più attrattivo”. 

Per il giornalista e scrittore Domenico Campana deve esserci un gruppo di lavoro che si faccia promotore di proposte importanti come la “Legge Speciale per il Riassetto Idrogeologico del territorio”, senza il quale non avrebbe senso parlare di investimenti. Per l’ingegnere Alberto Pasqua le infrastrutture sono una condizione   necessaria, ma non sufficiente perché vanno fondate anche su procedure che generino sviluppo nel settore primario, secondario e dei servizi: “Il Ponte consentirebbe un attraversamento veloce rispetto a quello attuale ma, soprattutto, rappresenterebbe un’altissima valenza politica. Dall’Unità ad oggi ci trasciniamo una questione meridionale mai risolta. Questa enorme opera rappresenterebbe, finalmente, la vera saldatura tra Sud e Nord”.

Ha moderato l’iniziativa Francesco Meduri, responsabile provinciale Organizzazione e Sviluppo Territoriale di Cambiamo Reggio Calabria sottolineando come “la partecipazione dei vertici nazionali, in questo caso il capogruppo Silli, testimonia il proficuo dialogo avviato tra il coordinamento territoriale e la componente nazionale”.

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