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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro

Tirocinanti: "Gli emendamenti alla Camera sono solo una ulteriore proroga"

Non sono affatto risolutivi della situazione e prevedono anche una procedura concorsuale da bandire e rimessa al Formez per una eventuale contrattualizzazione a tempo determinato per i tirocinanti Ministeriali

Non ci stanno i tirocinanti calabresi a vedere ancora una volta il loro futuro incerto. Secondo quanto dicono gli emenadmenti presentati alla Camera non sono risolutivi della loro situazione. Per questo dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, stanchi e disillusi scrivono in una nota: ""Vieni Vieni Vieni da Aiazzone..." potrebbe essere lo slogan pre-elettorale offerto dal centro-destra (come visibile dai numerosi articoli delle varie testate giornalistiche) ai circa 7.000 tirocinanti calabresi che prestano annosamente servizio presso Enti Pubblici e Privati e presso Ministeri (Giustizia, Miur, Mibact) in vista delle prossime elezioni regionali".

"Il motivo del contendere è la presentazione alla Camera di due emendamenti che nonostante facciano riferimento ai circa 7.000 tirocinanti calabresi, - proseguono - non sono affatto risolutivi della vertenza di queste madri e questi padri di famiglia che da anni con lo status di "tirocinante" prestano servizio in qualità di veri e propri dipendenti pubblici ma senza alcun diritto spettante a qualsiasi lavoratore in termini contributivi e previdenziali. Gli emendamenti prevedono lo stanziamento di 10 milioni per una ulteriore proroga dei tirocinanti degli Enti Pubblici e Privati e una procedura concorsuale da bandire e rimessa al Formez per una eventuale contrattualizzazione a tempo determinato per i tirocinanti Ministeriali".

"Pertanto come direbbe William Shakespeare "Molto rumore per nulla". In questo scenario "fantapolitico" i protagonisti, in negativo, sono sempre i circa 7.000 tirocinanti calabresi - concludono -  che in questi giorni si sono resi protagonisti di svariate manifestazioni di protesta coadiuvati dal sindacato USB, in cui chiedevano a gran voce dignità al lavoro e una regolarizzazione della loro annosa e precaria condizione lavorativa (a fronte di una proposta iniziale di contrattualizzazione per l'intera categoria a 18 ore). Ma allo stato attuale visti gli esiti, si è trattato come sempre di promesse "elettorali" disattese. Seguiranno aggiornamenti.

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