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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Molochio

Giallo a Torvaianica, il reggino Domenico Raco è una delle due vittime carbonizzate?

Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi. Incredulità tra i parenti e gli amici del giovane di Molochio: "Eri un ragazzo d'oro, una persona buonissima"

Solo l'esame del Dna fornirà agli inquirenti l'identità delle due persone trovate carbonizzate venerdi mattina, all'interno di una Ford Fiesta, a Torvaianica, sul litorale sud della Capitale. La pista più accreditata sembra portare a Maria Corazza, 46 anni di Pomezia e al reggino Domenico Raco, di 39 anni, elettricista, originario di Molochio, paese della Piana di Gioia Tauro. Dei due non si hanno più notizie dalle 8.30 di quella tragica mattina in cui è stata fatta la macabra scoperta. I carabinieri non escludono nessuna pista, omicidio-suicidio e duplice omicidio, ma solo l'autopsia svelerà tutti gli interrogativi che ruotano intorno a un vero e proprio giallo.

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Incredulità tra i parenti del giovane di Molochio

Alessandro Lazzaro, cugino di Domenico Raco, giunto a Roma per sostenere la sorella della vittima, accudita da lui perché disabile, interpellato dall'Adnkronos ha affermato: "All'omicidio-suicidio non crediamo. Un pò perché in Calabria abbiamo un preciso codice deontologico per cui donne e bambini non si toccano, un pò perché solitamente in chi si toglie la vita l'istinto di sopravvivenza prevale. Nemmeno lo sportello ha aperto. Poi perché cancellare le prove col fuoco, togliendo ai familiari anche la possibilità di dargli giusta sepoltura, se non si deve coprire l'autore?".  "Ieri mattina è uscito di casa alle 5 per accompagnare un amico a lavoro - continua Alessandro - e da lì è andato a portare l'auto dello stesso amico dal meccanico. Era uscito presto proprio per fare tutto in tempo. Dall'officina è andato via verso le 8 su una Ford Fiesta grigia, come ha detto il meccanico, ma non è chiaro chi fosse al volante".  A quel punto inizia il giallo perché non è chiaro come l'utilitaria sia arrivata nel terreno incolto e perché i due cadaveri fossero uno sul sedile anteriore e l'altro su quello posteriore.

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Intanto sui social rimbalzano i post di cordoglio e sgomento anche degli amici di Raco

"Chi ti ha fatto quello che ti hanno fatto deve passare in carcere il resto della sua vita. Eri un ragazzo d'oro, una persona buonissima. Abbiamo lavorato anni insieme e poco tempo fa ci siamo incontrati e dovevamo andare a prendere un caffè. Amico, non è possibile, non è possibile. Non ci posso pensare, non ci credo". Così scrive Anna, amica e collega del giovane, sulla sua pagina Facebook. "Non ti dimenticherò" scrive la cugina Victoria.

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