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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Blitz dei carabinieri, conti correnti hackerati e svuotati con una mail: 5 arresti

Operazione Fullones dell'Arma. Sottratti circa 171 mila euro a quasi 200 vittime ignare del raggiro. Sono in corso di approfondimento le posizioni di 111 persone

Cinque persone sono state arrestate con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio dei proventi illeciti scaturiti dall’accesso abusivo a sistema informatico o telematico, dalla detenzione e diffusione abusiva di codici d’accesso a sistemi informatici o telematici e dalla frode informatica. I carabinieri, nell'ambito dell'operazione  hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura, diretta da Giovanni Bombardieri. 

I nomi degli arrestati

Luca Adormato, nato a Reggio Calabria, di 40 anni; Mihail Cristinel Besleaga, nato in Romania, di 46 anni; Biagio Carannante, nato a Bacoli, Napoli,  di 52 anni; Francesco Lonano, nato a Tropea, di 51 anni; Martino Marcello Rossi, nato a Lamezia Terme, di 48 anni.

Le foto all'uscita dal Comando provinciale

Il provvedimento riassume gli esiti dell'indagine “Fullones”, (dal modo in cui venivano appellati coloro che lavavano i tessuti nell’antica Roma), condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal sostituto procuratore Nunzio De Salvo, che ha avuto inizio nel luglio 2017, quando si decise di approfondire decine di denunce che provenivano da numerosi comandi dell’Arma, dislocati in tutta Italia.

Questo esame preliminare avrebbe consentito di accertare che tutte le denunce  presentate erano caratterizzate dalla stessa condotta : le vittime  affermavano sempre di essere state tratte in inganno da mail, pervenute sui propri account di posta elettronica con loghi contraffatti di vari istituti di credito, che le invitavano ad inserire i dati riservati per l’accesso ai propri conti correnti in maschere del tutto similari a quelle realmente in uso alle pagine home banking dei loro istituti di credito.

Nelle denunce le ignare vittime hanno precisato che, già pochi minuti dopo aver  comunicato le credenziali di accesso, dai loro conti correnti venivano effettuati uno o più bonifici bancari in favore di altri conti correnti e, o  carte prepagate intestate a soggetti a loro sconosciuti, che dai successivi accertamenti sono risultati residenti nella città di Reggio Calabria.

La svolta delle indagini nel 2017

L’elemento decisivo per lo sviluppo dell'indagine è emerso la mattina dell’11 luglio 2017, quando la stazione carabinieri di Arese, in provincia di Milano, ha trasmesso  all’Arma reggina una denuncia, presentata pochi minuti prima, per una sottrazione illecita di 9.300 euro dal conto corrente bancario della vittima e accreditati su di un conto attivato presso un istituto di credito di Reggio Calabria e già in parte prelevati pochi minuti dopo il bonifico a uno sportello bancomat.

I carabinieri accedendo alla filiale hanno acquisito le immagini del circuito della videosorveglianza e questo tempestivo intervento ha consentito di superare il complesso di accortezze (fra le  quali, utenze telefoniche non intestate o intestate a terzi estranei all'attività, linguaggio criptico delle conversazioni e triangolazioni con altri conti correnti) che gli indagati avevano predisposto per eludere le indagini, permettendo così di identificare in Luca Adornato, colui che aveva prelevato il denaro.

Il modus operandi

Le attività tecniche che sono seguite dopo l'identificazione di Adornato avrebbero consentito anche di documentare il modus operandi del sodalizio, in grado di  acquisire da complici al momento non identificati, specializzati nella predisposizione e nell’invio delle false mail, apparentemente provenienti da istituti di credito, con le quali si  chiedeva al cliente di collegarsi ad un link e di inserire le proprie credenziali, i codici di accesso ai profili home banking dei correntisti (ed in particolare, nella maggior parte dei casi, di titolari di carte prepagate Postepay Evolution), per poi sostituirsi ai titolari e disporre bonifici non autorizzati in favore di altri conti correnti o carte prepagate. 

Successivamente il danaro veniva prelevato in contanti lo stesso giorno del bonifico e suddiviso, in parte al titolare della carta prepagata, in parte ai componenti dell’associazione e in parte riversata alle organizzazioni specializzate nel “phishing”. Il carattere sistematico delle condotte illecite perseguite e la necessità di sfuggire all'attivitò di investigazione, avviata dopo le denunce presentate dagli  intestatari dei conti correnti, hanno reso necessario il reclutamento di altri complici, disponibili – dietro il pagamento di un piccolo corrispettivo, di solito intorno a 100 euro – ad attivare appositamente una carta prepagata o un conto corrente, ovvero a mettere a disposizione i propri già attivi, per far accreditare sugli stessi le somme dei citati bonifici e consentirne l’immediatamente prelievo.

Gli indagati

Luca Adornato, Biagio Carannante, Martino Marcello Rossi e Francesco Lonano sono  risultati attivi nel reclutamento di persone disponibili ad intestarsi carte prepagate al fine di far riversare sulle stesse i proventi delle truffe informatiche, mentre il lametino Rossi, tramite Mihail Cristinel Beslega, romeno, residente a Roma, teneva i contatti con le organizzazioni criminali che si occupavano di carpire le credenziali d’accesso ai conti correnti bancari e di disporre illecitamente i bonifici.

Le posizioni da chiarire

Sono tuttora in corso gli approfondimenti sulla posizione di 111 persone – principalmente, ma non esclusivamente, reggini in contatto con i destinatari dell’odierna misura - che avrebbero attivato conti correnti o carte prepagate, mettendoli al servizio dell’associazione per consentire il transito del denaro, complessivamente quantificato in 171mila euro, sottratto a quasi 200 vittime. Infine spiccano, tra gli arrestati, Francesco Lonano e Luca Adornato, destinatari di una ulteriore misura cautelare nell’ambito dell’indagine “Random”, anch’essa eseguita oggi dall’Arma reggina.

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