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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il protocollo

Università e Caffè Mauro insieme per sviluppare la ricerca sugli scarti

Siglato un protocollo d'intesa che consentirà agli studenti di realizzare tirocini, stage e trovare nuove soluzioni

Guardare al territorio e puntare alla ricerca e all’innovazione è questo l’obiettivo dell’Università Mediterranea e della Caffè Mauro che hanno voluto sottoscrivere un protocollo proprio per coniugare mondo del lavoro, impresa e università e offrire così anche agli studenti un’occasione di crescita. 

Un protocollo d’intesa, nato dalla perfetta intesa e già operativo, per promuovere la ricerca scientifica sul caffè e sugli scarti di produzione, offrendo ai migliori studenti dell’Ateneo la possibilità di proseguire in azienda il percorso formativo. Due giovani laureati dell'ateneo reggino, infatti, sono già in pianta organica della prestigiosa azienda di caffè, proprio grazie al protocollo sottoscritto e presto si aggiungeranno tirocini formativi, retribuiti, per altri studenti. 

L’accordo, presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al rettorato della Cittadella universitaria, rappresenta dunque un’importante opportunità per creare nuove sinergie e trovare soluzioni innovative nell’ambito dello sviluppo di filiere agroalimentari, zootecniche, farmaceutiche e nutraceutiche.

Nella sala degli organi collegiali, ecco che sono intervenuti il rettore Giuseppe Zimbalatti, il direttore del dipartimento di Agraria  Giovanni Enrico Agosteo, il ceo di Caffè Mauro Davide Padelli, il prof Marco Poiana, docente di scienze e tecnologie alimentari, Valerio Chinè, coo di Caffè Mauro e Fabrizio Capua, presidente del Consiglio d'amministrazione di Caffè Mauro.

Un protocollo che punta a fare rete con il territorio, valorizzando le risorse locali. Caffè Mauro forte della sua tradizione locale, ma con lo sguardo ormai all'internalizzazione, con cinque stabilimenti sparsi nel mondo e brand diffuso in ben 63 Paesi, mantiene forte la tradizione con Reggio Calabria e crede nella sinergia con l'Università per l'innovazione.

Lo dice chiaramente nel corso della conferenza stampa Valerio Chinè, anima dell'accordo - come ha sottolineato il rettore Zimbalatti - che evidenzia la grande reattività, efficienza e qualità trovata in Ateneo, dove anche la dottoressa Anna De Angelis ha lavorato attivamente per favorire il protocollo e dare un'occasione ai giovani neo laureati. 

Grazie a questa partnership, infatti, gli studenti del corso di laurea in Scienze e Tecnologie alimentari avranno la possibilità di perfezionare il loro percorso formativo mediante la realizzazione di tirocini, stage e progetti culturali promossi da Caffè Mauro, con l’obiettivo di ricercare nuove soluzioni relative all’impiego degli scarti di produzione del caffè e allo studio delle proprietà del caffè verde. 

"La Caffè Mauro - ha ricordato Chinè - ogni anno produce tonnellate di scarti dai chicchi di caffè, solo nel 2019 ben 68 tonnellate, poi a causa del Covid c'è stato un calo, ma quest'anno stiamo tornando a quei livelli. Scarti che hanno un costo di smaltimento per l'azienda e anche per l'ambiente. Poter utilizzare questa riconversione di materiali è utile e può avere grandi utilizzi". 

In base all'accordo siglato, ecco, che la ricerca e l'innovazione dell'Università sarà messa al servizio per focalizzare lo sviluppo di un processo industriale più sostenibile, per creare un sistema di economia circolare attraverso il recupero e la riconversione dei materiali di scarto delle lavorazioni. Dagli scarti dei chicchi del caffè potranno così essere prodotti nutraceutici e alimenti, energetici ma anche in ambito zootecnico per la produzione di mangimi animali e fertilizzanti. Sarà inoltre approfondito il possibile utilizzo degli scarti del caffè nel settore dell’edilizia, in particolare per essere usati come aggregante nella creazione di una nuova miscela di calcestruzzo altamente sostenibile.

Il professor Marco Poiana, docente di Tecnologie Alimentari, ha sottolineato come il  "contatto diretto con le esigenze di un’azienda, in questo caso la Caffè Mauro contribuisce all’accrescimento culturale del giovane professionista, garantendo spesso un’opportunità lavorativa: quell’opportunità che può contrastare la “fuga” di molti validi laureati reggini verso altri territori".

Per questo è davvero soddisfatto il rettore Zimbalatti che "Auspica collaborazioni, come quella odierna, vengano costruite con molte altre aziende calabresi e, soprattutto, con quelle reggine. Se tre sono le missioni cui deve assolvere un Ateneo: didattica, ricerca/innovazione, terza missione, questo è il contesto giusto, formando laureati nel settore alimentare, attraverso tirocini curriculari in azienda, sperimentazione innovativa nel campo agroalimentare e il costante scambio di esperienze e competenze fra l’accademia, il comparto produttivo e le esigenze del territorio".

"L''obiettivo è quello di accrescere il nostro livello di innovazione scientifica e tecnologica,  - ha detto Davide Padelli, chief executive officer di Caffè Mauro - per creare un modello in grado di garantire la sostenibilità della nostra filiera e offrire ai giovani, concrete opportunità di inserimento professionale, senza la necessità di andare fuori regione. Siamo certi che questa collaborazione avrà delle ricadute positive sia per la nostra azienda che per il territorio e la comunità".

Attraverso questa collaborazione Caffè Mauro intende acquisire, sviluppare e applicare metodologie di ricerca innovative nel settore agroalimentare, con un focus sul caffè, per trasmettere la qualità di un marchio divenuto simbolo di eccellenza nel mondo. Parallelamente, l’azienda e l’Università rinnoveranno il loro impegno a sostegno dei giovani attraverso percorsi formativi finalizzati a creare nuove competenze professionali e valorizzare i talenti del proprio territorio d’appartenenza.

In foto Crea, Cotroneo, Taglieri, Chinè e Padelli

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