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Cronaca

Covid e vaccinazione in Calabria, i presidenti dell'ordine dei medici tuonano contro Longo

I presidenti delle cinque province della regione invitano il commissario alla sanità a "voler ritirare-rettificare le sue offensive affermazioni sui medici calabresi"

Tuonano i presidenti dell' ordine dei medici della Calabria dopo le dichiarazioni del commissario regionale alla sanità Guido Longo. "Abbiamo appreso dalla stampa, locale e nazionale, con stupore e rammarico - scrivono i dottori Vincenzo Ciconte di Catanzaro, Ciliconte di Crotone, Corcioni di Cosenza, Maglia di Vibo Valentia e Veneziano di Reggio Calabria - il suo pensiero, secondo il quale i motivi dell’essere la Calabria all’ultimo posto tra le regioni per numero di soggetti vaccinati al Covid sia da individuare nella mancata disponibilità dei medici a vaccinarsi.

Una tale affermazione, oltre che assolutamente infondata, si appalesa soprattutto offensiva per una categoria che fin dall’inizio della pandemia è stata ed è in prima fila nella lotta al virus, adoperandosi con coraggio, abnegazione e spirito di sacrificio, anche mettendo a repentaglio la propria incolumità fisica (non le saranno sfuggiti i tanti colleghi morti nell’adempimento del proprio dovere)". 

"La categoria - continua la nota congiunta - invece si è resa oltremodo disponibile a proporsi da medici
vaccinatori in modo da poter eseguire postazioni vaccinali ulteriori per tutti gli iscritti agli ordini (libero professionisti , medici ed odontoiatri ecc). Tutto ciò, nonostante le “inefficienze” (ad essere buoni) del SSR e l’incapacità dei suoi vertici di assicurare ai calabresi i dovuti servizi essenziali, mettendo a disposizione degli operatori strutture ed organigrammi adeguati e sufficienti.

A questo proposito è di oggi la notizia che la Calabria continua ad essere ultima tra le Regioni per i Lea assicurati ai propri cittadini. Lea che, addirittura, risultano in decremento rispetto all’ultima rilevazione.
Crediamo che di questo si debba prioritariamente preoccupare, unitamente a vigilare e usare i suoi poteri per efficientare le strutture e i servizi necessarie ad affrontare la crisi epidemica in corso, come ci si aspetta da una Regione di una grande democrazia europea e come i medici e cittadini calabresi meritano ed hanno diritto".

I presidenti invitano il commissario a "voler ritirare-rettificare le sue offensive affermazioni circa i medici calabresi,siamo a reiterare la richiesta (già formulata con la precedente comunicazione del 23.12.2020)
di poterla incontrare e al fine, ribadiamo, di poter evidenziare ed analizzare con Lei le tante e gravi criticità che investono la sanità calabrese, con senso di responsabilità istituzionale nella speranza di
avviare una fattiva e proficua collaborazione".

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