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Venerdì, 19 Aprile 2024
La replica

Vicenda Amodeo, il Gom rimanda le accuse al mittente: "Sono del tutto infondate"

In una nota i vertici dell'azienda ospedaliera rappresentano il risultato della "specifica relazione" che è stata chiesta dopo la denuncia dei familiari della paziente

I vertici del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria ritornano sulla vicenda segnalata dai fratelli Amodeo e lo fanno dopo aver acquisito quella che, in una nota, viene definita una "specifica relazione” attraverso la quale, per i dirigenti del Gom, si rileverebbe "l’infondatezza di tutte le accuse gravissime ed ingeneranti allarmismo e sfiducia nella cittadinanza verso gli operatori”. Sono sette i punti della relazione che vengono evidenziati dai piani alti del Gom di Reggio Calabria.

“Alla data del ricovero - si legge nella nota - non vi era alcuna indicazione al trattamento chirurgico in urgenza e sono state prospettate ai familiari e praticate soluzione terapeutiche alternative in linea con le buone pratiche mediche e la prassi scientifica consolidata. La stessa soluzione terapeutica è stata attuata per le centinaia di casi con le medesime caratteristiche, coerentemente alla pratica condivisa dalla comunità scientifica e gestiti con successo senza intervento chirurgico, attraverso l’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio da monitorare costantemente prima di accedere alla soluzione chirurgica”.

Nel caso di specie, poi, per la dirigenza dell’ospedale reggino “la sintomatologia clinica presente all’ingresso era in regressione e la paziente non presentava sintomi tali da indurre i sanitari a procedere con intervento urgente, eventualità alla quale l’equipe della chirurgia del Gom era adeguatamente preparata rientrando tale intervento nella quotidiana attività chirurgica del reparto. Tale tipologia d’intervento viene eseguito presso l’Unità operativa complessa di chirurgia generale del Gom, preferibilmente con tecnica laparoscopica e anche con tecnica robotica con il sistema Da Vinci. Il caso era, pertanto, oggetto di valutazione al fine di considerare un intervento chirurgico in elezione sì da ridurre l’incidenza di eventuali complicanze attraverso un trattamento moderno e più efficace, quale offerto da questa tipologia di procedura".

“L’equipe del Gom - si legge nella nota - ha messo in pratica tutte le buone pratiche cliniche e la paziente all’atto della dimissione volontaria, contro il parere dei sanitari, era in situazione clinica di netto miglioramento, non vi era nessuna situazione clinica di urgenza o emergenza né potenziale rischio per la vita, condizione che ad avviso dei chirurghi poteva invece presentarsi o quantomeno poteva vedere un incremento di rischio in caso d’intervento chirurgico in urgenza. La situazione è stata, pertanto, seguita e costantemente monitorata in virtù della qualificata e notevole esperienza dei chirurghi del Gom e qualora le condizioni cliniche fossero peggiorate sarebbe stata sottoposta ad intervento chirurgico senza esitazione. La richiesta di dimissioni volontarie ha interrotto il percorso di osservazione clinica ed ha impedito, di fatto, il prosieguo delle cure”.

Nella relazione, poi, si legge ancora - come specificato nella nota diffusa alla stampa - “I dirigenti medici dell’Uoc di chirurgia del Gom hanno effettuato in totale autonomia le valutazioni del caso concreto in ragione dello standard elevato di professionalità e competenza che permette loro di risolvere in autonomia casi complessi senza necessità di un controllo gerarchico secondo i modelli organizzativi più moderni che riservano al direttore di Uoc l’organizzazione, le verifiche ed i controlli sull’attività nonché la gestione diretta dei casi di maggiore complessità”.

“Se i familiari medici - spiegano la nota - hanno chiesto le dimissioni della paziente contro il parere dei sanitari hanno agito nel loro pieno diritto ma essi non hanno il diritto di gettare pesanti ombre sulla professionalità degli operatori del Gom lanciando accuse assolutamente infondate sia sotto il profilo della competenza professionale sia sotto il profilo della comunicazione in quanto sono sempre stati messi al corrente delle ipotesi terapeutiche che l’equipe intendeva perseguire”. 

“In conclusione - si legge infine nella nota - non è rilevabile la sussistenza di fatti riportabili a malpractice ma solo un grave attacco ai medici della chirurgia generale del Gom gratuito ed immotivato, ancor più grave in quanto proveniente da tre medici, che alimenta il clima di sfiducia con le conseguenze che tutti conoscono in termini di quotidiane aggressioni al personale sanitario, in particolare ospedaliero che ancora piange la scomparsa di colleghi generata proprio da tali comportamenti".

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