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"Non sei sola", i dati dell'Arma nella lotta contro la violenza sulle donne: oltre 140 casi nel Reggino

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il bilancio del comando provinciale dei carabinieri e le informazioni utili per denunciare

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il comando provinciale dei carabinieri ha tracciato un bilancio sui casi di violenza avvenuti in tutta la provincia reggina. I militari, agli ordini del colonnello Giuseppe Battaglia, hanno registrato ben 142 casi, 41 le denunce presentate a Reggio Calabria. 

Gli ultimi episodi

Emblematico in tal senso l’ultimo intervento, avvenuto solo 4 giorni fa: il 21 novembre i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 47enne di Cataforio, che nonostante la presenza dei militari dell’Arma, intervenuti su richiesta della moglie, continuava a picchiarla. L’uomo è stato immediatamente bloccato dai carabinieri che si si sono frapposti a difesa della donna e dopo aver subito spintoni e spallate, hanno fermato l'uomo e lo hanno arrestato.

Nel corso della stessa giornata, i militari della stazione carabinieri di Reggio Calabria principale hanno eseguito un divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti di un 71enne reggino, per le ripetute minacce, violente e moleste nei confronti dell’ex convivente e del figlio minore di quest’ultima, tra l’altro affetto da deficit mentale.

"Condotte sempre più diffuse e le cui dinamiche sono connotate da particolare complessità - spiegano dal comando provinciale dei carabiniei - in questo senso l’attività di contrasto necessita sempre più di una massima attenzione da parte di tutti gli operatori nel settore, soprattutto nell’ottica della difesa delle categorie protette con particolare riguardo alla presenza di minori e/o stati di gravidanza che devono necessariamente caratterizzarsi da un innalzamento del livello massimo di attenzione".

I Centri antiviolenza

I carabinieri ricordano alle vittime che sono presenti in città i Centri antiviolenza, strutture idonee per comprendere la drammaticità delle fattispecie di reato, ma soprattutto per poter metabolizzare gli eventi grazie al supporto di psicologi e vittime ormai fuori dal contesto di violenza di genere subita. In questo senso è indispensabile sensibilizzare i cittadini e la comunità nel suo insieme, nel fornire dettagli o segnali di allarme che maggiormente si evidenziano, utili alle forze dell’ordine per un tempestivo intervento risolutivo della vicenda, evitando che tale reato  possa essere portato ad ulteriori conseguenze, di gran lunga più gravi e pericolose per l’incolumità della persona con particolare riguardo anche alla presenza di minori.

La Rete di supporto antiviolenza

Carabinieri codice rosso-2Il comando provinciale dei carabinieri con l’introduzione del “Codice Rosso” e le linee guida redatte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, ha pianificato un protocollo operativo, affidato ad una specifica rete di militari, selezionati e coordinati dal responsabile della polizia giudiziaria a livello locale, che si identifica nel comandante del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri competente per territorio. 

Questa rete di militari, per la quale sono stati carabinieri donne o particolarmente sensibili al fenomeno, ha approfondito e sviluppato il protocollo attraverso la stesura di alcuni formulari e verbali al fine di essere tempestivi e completi in relazione al primo intervento e alla trattazione della comunicazione di notizia di reato da inviare all’autorità giudiziaria.

E' composta da carabinieri che si renderanno prontamente reperibili in caso di necessità e seguiranno la vittima attuando tutte le procedure operative richieste, a partire dalla stesura della denuncia e per finire, dove si rendesse necessario, con la collocazione nel centro anti-violenza.

"La stanza tutta per sè"

Inoltre, il comando provinciale carabinieri reggino, nel 2017, ha istituito con il club Soroptimist Italia "Una stanza tutta per sè", all’interno del comando gruppo carabinieri di Locri, proprio per incentivare le fasce deboli a denunciare, in un "luogo sicuro, protetto, dove le vittime di violenza possono parlare senza paura di ogni loro preoccupazione". 

Allo stesso modo, ogni stazione dell'Arma, può accogliere in maniera idonea chiunque abbia bisogno d’aiuto e sono state diramate apposite direttive ai nostri carabinieri nell’approccio comunicativo e nel primo ascolto della vittima, soprattutto in relazione all’empatia emotiva necessaria per far esternare e precisare alla persona offesa di un grave delitto circostanze e dettagli sempre dolorosi da ricordare. infine è stata elaborata una locandina, a cura del comando compagnia carabinieri di Reggio Calabria con tutti i riferimenti utili, annessa localizzazione dei comandi stazione carabinieri, quali presidi di legalità al servizio del cittadino e le indicazioni sulla Rete supporto antiviolenza.

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