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Venerdì, 19 Aprile 2024
I dati

Violenza di genere, la polizia presenta il suo report: in calo i reati spia

Dall'inizio del 2022 diminuiscono lo stalking, i maltrattamenti contro familiari e conviventi, mentre un aumento si registra solo per le violenze sessuali

Sono in calo dall'inizio del 2022 i cosiddetti "reati spia" quelli che "sono indicatori di una violenza di genere, in quanto potenziale e verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una donna in quanto tale". Diminuiscono lo stalking i maltrattamenti contro familiari e conviventi, mentre un aumento si registra solo per le violenze sessuali. Sono i dati che emergono dal Report interforze “Il pregiudizio e la violenza contro le donne", presentato dalla direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, in collaborazione con l'Università 'La Sapienza' di Roma, presso Sala della Protomoteca del Campidoglio alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del capo della polizia Lamberto Giannini e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

I reati di stalking

Nel 2022 emerge una riduzione pari al 17% dei reati di stalking, che sono stati 12.200 a fronte dei 14.704 dell’analogo periodo nel 2021. Si evidenzia, tuttavia, che l’incidenza delle vittime di sesso femminile aumenta di un punto percentuale, passando dal 74 al 75% nel periodo d’analisi dell’anno corrente. Quanto ai valori registrati nel periodo gennaio 2020-settembre 2022, in linea con il passato continuano a risultare predominanti le vittime di sesso femminile (74%). Di queste, il 97% sono maggiorenni, mentre l’88% è di nazionalità italiana.

Maltrattamenti in famiglia

Quanto ai maltrattamenti contro familiari e conviventi, nel periodo gennaio-settembre 2022 si rileva un calo pari all’8%, dei reati, che sono stati 16.857 a fronte dei 18.378 dell’analogo periodo nel 2021. Diminuisce invece dell’1% la, comunque elevata, incidenza delle vittime di sesso femminile, che si attesta all’81%. Anche nel più ampio periodo gennaio 2020-settembre 2022 risultano predominanti le vittime di sesso femminile (81%), di cui il 93% sono maggiorenni, mentre il 76% è di nazionalità italiana.

Violenze sessuali

Un trend in lieve crescita si registra, invece, per le violenze sessuali che aumentano del 9%, passando dai 4.038 episodi dei primi 9 mesi del 2021 ai 4.416 dell’analogo periodo del 2022. Disaggregando i dati per genere, nel periodo gennaio 2020-settembre 2022, continuano a risultare predominanti le vittime di sesso femminile, che raggiungono l’incidenza più elevata nell’ambito dei reati spia, con il 92% delle vittime donne. Di queste, il 27% risultano minorenni e il 77% di nazionalità italiana.

Femminicidi consumati

A fronte di un numero invariato di omicidi, i femminicidi consumati nel periodo gennaio-settembre 2022 registrano una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, calo più marcato per le vittime di partner o ex partner. Ma in un arco temporale di 10 anni, dal 2012, il calo delle vittime di genere femminile è inferiore rispetto a quello complessivo delle vittime di omicidi.

Esaminando il periodo gennaio-settembre 2022 sono stati registrati 221 omicidi, con 82 vittime donne, di cui 71 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 42 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner, riferisce il Report. Confrontando gli omicidi del periodo sopra indicato con quelli dell’analogo arco temporale dell’anno precedente, si rileva un andamento generale degli eventi stazionario (221), con le vittime di genere femminile che evidenziano un decremento, passando da 90 a 82 (-9%).

Reati in ambito familiare

Nello stesso periodo anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo mostrano una diminuzione (-15%), passando da 114 a 97; analogamente le vittime di genere femminile, da 77 nel periodo 1° gennaio - 30 settembre 2021, scendono a 71 nell’analogo periodo dell’anno in corso (-8%). Un decremento più marcato (-19%) si registra per le donne vittime di partner o ex partner, che passano da 52 a 42. Allargando la panoramica si evidenzia, infine, come, negli anni dal 2012 al 2021, al deciso calo del dato complessivo delle vittime di omicidio, pari al 44%, corrisponda un decremento decisamente più contenuto delle vittime di genere femminile (-28%). In relazione al genere, mentre nel 2012 l’incidenza delle vittime di sesso maschile raggiungeva il 69% e quella delle vittime di sesso femminile il 31%, nell’ultimo anno in analisi (2021), le analoghe incidenze risultano rispettivamente del 61% (uomini) e del 39% (donne). Approfondendo i dati relativi a donne vittime di omicidio in ambito familiare/affettivo sia nel biennio 2020/2021, che nel periodo gennaio settembre del 2021, sono spesso vittime di partner o ex partner, con percentuali che oscillano di poche unità intorno al 70%. Negli ultimi nove mesi, invece, tale percentuale scende al 59%, mentre aumentano gli omicidi commessi da genitori o figli (31%) o da altro parente (10%).

Il modus operandi

Per quanto attiene al cosiddetto modus operandi, nel periodo gennaio - settembre 2022, così come in quello del 2021, negli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare/affettivo si rileva come preminente l’uso di armi improprie e/o armi bianche (31 casi nel periodo del 2022 a fronte dei 43 casi nell’analogo periodo del 2021). In 19 casi sono state utilizzate armi da fuoco (16 casi nel periodo 2021). Seguono le modalità asfissia/soffocamento/strangolamento (10 omicidi in entrambi i periodi); 10 sono gli omicidi per lesioni o percosse, a fronte degli 8 del periodo 2021. Inoltre, nell’anno in corso, è stato commesso 1 omicidio mediante avvelenamento.

La tendenza media dell’età

Per quanto concerne l’età degli autori degli omicidi con vittime di sesso femminile nel periodo gennaio-settembre 2021, la maggior parte ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (29% nel periodo 2021 e 28% in quello 2022). Seguono, nel periodo 2021, quelli della fascia d’età immediatamente più elevata (45-54 anni) con il 23%, mentre gli autori ultrasessantacinquenni, così come quelli tra i 18 ed i 30 anni, raggiungono il 19%. Nei primi nove mesi del 2022 soltanto l’1% degli autori è minore degli anni 18; si attestava al 2% nello stesso periodo dell’anno precedente. Esaminando la nazionalità degli autori, emerge una netta prevalenza di quelli italiani, che fanno registrare valori superiori al 75% in entrambi i periodi. Un approfondimento sull’età delle donne uccise da partner e/o ex partner evidenzia come, negli ultimi nove mesi, l’incidenza maggiore (29%) si registri per la fascia d’età dai 65 anni. Seguono quelle di età compresa tra i 31 ed i 44 anni (24%) e tra 45 ed i 54 anni (21%). Analizzando la nazionalità delle vittime appare evidente la netta prevalenza di quelle italiane, che rappresentano l’81% nel periodo 2021 e il 79% in quello 2022.

Codice rosso, calo dei reati

Il 2022 segna un calo complessivo dei reati introdotti nel 2019 dal cosiddetto Codice Rosso, la legge sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, tra tutti il 'revenge porn', la diffusione di video o immagini sessualmente espliciti. Fa eccezione lo sfregio permanente al volto.

Per il reato di 'Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso' nei primi nove mesi del 2022, si registra un incremento pari al 17% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il Report evidenzia però che la norma, pur introdotta con specifico riferimento al contrasto della violenza di genere, ha attratto nella propria sfera di applicazione tutte le ipotesi prima riconducibili all’ipotesi di lesioni personali gravissime con deformazione o sfregio permanente del viso, facendo sì che, in questo caso, risultino più numerose le vittime di genere maschile.

Dall’entrata in vigore della nuova legge, infatti, su 246 delitti commessi, l’incidenza delle vittime di sesso maschile è pari al 76%, mentre è del 24% per quelle di genere femminile. Di queste ultime l’87% risulta essere maggiorenne e il 60% di nazionalità italiana. Analizzando ulteriormente il dato sugli autori di queste violenze emerge, inoltre, che per il 91% sono anch’essi di genere maschile e viene confermato che, nella maggioranza dei casi, non si tratta di reati riconducibili alle dinamiche relazionali uomo/donna.

Il revenge porn

Quanto al revenge porn, esaminando il periodo gennaio-settembre 2022 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, si registra una riduzione pari al 20%, mentre dall’introduzione della norma si sono verificati complessivamente 3.496 reati. Le regioni in cui, in valori assoluti, si è registrato il maggior numero di violazioni sono la Lombardia, la Campania e la Sicilia. Quelle, invece, in cui se ne sono verificate meno sono la Valle d’Aosta, il Molise e la Basilicata. Considerando invece l’incidenza, ovvero il numero di reati della specie rapportati alla popolazione residente, le regioni dove il reato è risultato più diffuso sono il Molise, la Sicilia e la Sardegna. Quelle, invece, in cui l’incidenza è risultata più bassa sono l’Abruzzo, la Puglia e le Marche. Per quanto attiene alle vittime, sono predominanti quelle di sesso femminile, con un’incidenza del 72%. Tra queste ultime l’83% risulta maggiorenne e l’87% è di nazionalità italiana.

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