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Giovedì, 28 Marzo 2024
Stop violenza sulle donne

"Aiutatemi a continuare il cammino, rischio la sedia a rotelle": l'appello di Rositani

La donna vittima del suo ex marito adesso ha attivato una campagna di raccolta fondi per spese mediche

Niente lacrime ma forza e coraggio per andare avanti. Maria Antonietta Rositani, la donna che è stata bruciata viva dal suo ex marito Ciro Russo, il 12 marzo del 2019 sulla via Frangipane, diventata ormai un simbolo per la lotta contro la violenza sulle donne, ancora porta i segni delle ustioni e da anni sta combattendo per tornare a vivere e camminare. 

Il 70% del suo corpo è stato bruciato e malgrado i tanti interventi ancora ha bisogno di cure costose. Per questo Maria Antonietta con grande coraggio ha deciso di "mettere la faccia" e da sola ha avviato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma di Gofoundme.

Chiede aiuto Maria Antonietta e racconta a ReggioToday: "Ho deciso di far partire questa raccolta fondi, che ho chiamato, #STOPVIOLENZA aiutami a continuare il camminoperchè rischio di dover ricorrere all'uso della sedia a rotelle. Pensavo di essere riuscita a guarire, di aver finito di soffrire e piano piano ritornare alla normalità, ma invece i medici mi hanno detto che se non intervengo sulle cicatrici che ho nelle gambe, là dove ho dovuto subire degli interventi di ricostruzione della pelle, finirò presto a non poter più camminare.

La mia pelle è dura, si sono formati dei cheloidi, delle lesioni fibrotiche cutanee che derivano da una variazione del normale processo di guarigione della ferita. Si diffondono ben oltre i margini della cicatrice originale e non regrediscono spontaneamente. Per questo servono delle cure con i laser ed altri trattamenti molto costosi, oltre alle creme, ed io non posso permettermeli". 

"Devo dire che avevo avuto la possibilità di andare a fare delle cure a Gioiosa Jonica, gratuitamente, grazie alla sensibilità del medico, ma anche per questo servono soldi: spostarmi tre volte la settimana da Reggio per andare a Gioiosa ha un costo e io non ho i soldi per poterlo fare". 

Su Gofoundme ha fissato come cifra 20 mila euro per spese mediche, e spera che arrivi la solidarietà della gente: "io percepisco - spiega la donna-  una pensione d'invalidità minima con la quale non è facile vivere, pensando anche ai bisogni dei miei figli e le mie cure". 

La raccolta fondiScrive sulla piattaforma, dove ha anche postato le foto, tante, del lungo calvario: “Ciao, mi chiamo Maria Antonietta Rositani, ho 45 anni e sono una sopravvissuta alla violenza. Quella del mio ex marito che ha tentato di uccidermi dandomi fuoco in mezzo alla strada mentre accompagnavo i miei figli a scuola. Da quel giorno le nostre vite si sono fermate, per quasi due anni ho combattuto in ospedale tra la vita e la morte, prima a Bari e poi a Reggio Calabria. 

 Il 24 novembre 2020 sono finalmente uscita dall’ospedale, viva ma devastata dalle gravissime conseguenze del fuoco che aveva bruciato il 70% del mio corpo da allora mi sottopongo a costosi interventi e terapie per cercare di recuperare i danni e non finire su una sedia a rotelle. Mi sostengo con una piccola pensione di invalidità e l’aiuto di associazioni e persone di buona volontà, ma purtroppo non è sufficiente a garantirmi continuità e stabilità nelle cure.

Per questo ho bisogno del vostro aiuto per continuare a vivere una vita il più normale possibile e proseguire nell’impegno contro la violenza di ogni genere che da quando sono uscita dall’ospedale sto portando avanti, soprattutto con i giovani“.

Ogni piccola donazione è, quindi, un aiuto per andare avanti e Maria Antonietta Rositani, che ha sempre al suo fianco il papà Carlo e i suoi figli aggiunge: "Voglio farcela, ancora, e lo devo fare anche perchè devo essere testimone per parlare della violenza, per raccontare alle donne e agli uomini cosa mi è successo. Bisogna combattere la violenza sulle donne, iniziando soprattutto dalla prevenzione e quindi dalla cultura e dall'informazione nei più giovani. Chi è in difficoltà deve sapere che può uscirne, c'è chi può aiutare e sostenere nel cammino". 

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