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Venerdì, 29 Marzo 2024

Impennata delle violenze di genere per le misure anti covid, bloccati cinque mariti brutali | VIDEO

Dall'attività dei carabinieri emerge una casistica di maltrattamenti e stalking devastante, c'è chi ha sparato alla ex compagna o chi ha provato a sfigurarla con l'acido muriatico

Violenza di genere e violenza domestica: i carabinieri di Reggio Calabria eseguono tre arresti e notificano due ordinanze di divieto di avvicinamento alle vittime. E’ costante l’impegno dei carabinieri dell’Arma del comando provinciale di Reggio Calabria, guidati dal colonnello Giuseppe Battaglia, nell’attività di prevenzione e repressione dei reati di “stalking”, “maltrattamenti in famiglia” e “violenza”, in danno alle vittime vulnerabili, sempre particolarmente attenti a dare  pronte ed efficaci risposte, anche nel delicato momento che il Paese sta affrontando, soprattutto a causa dei divieti imposti in materia di circolazione delle persone fisiche, che potrebbero, infatti, accentuare situazioni conflittuali preesistenti, determinando un sommerso di violenze e maltrattamenti.

Violenze aumentate per le restrizioni da covid-19

A ciò si aggiunge la difficoltà per le vittime di potersi rivolgere agevolmente alle forze di polizia ed ai centri antiviolenza al fine di denunciare le situazioni di disagio o di violenza o, più semplicemente, di chiedere indicazioni sulle iniziative da intraprendere per reagire alle criticità sopravvenute. Pur nella complessità operativa del periodo emergenziale in corso, le articolazioni territoriali dell’Arma dei carabinieri, nel capoluogo come in provincia, continuano la loro azione, assicurando quotidianamente tutti gli interventi necessari per tutelare le persone che subiscono violenza domestica con il ricorso a tutti gli strumenti normativi, procedimentali e strumentali (informatici e telematici) disponibili. 

Sospesi i domiciliari

Risale alla giornata di ieri, l’ultimo caso, in cui i Carabinieri della stazione di Reggio Calabria – Rione Modena, hanno arrestato  A. F. , 45enne, pluripregiudicato, per maltrattamenti in famiglia. In particolare, l’uomo, qualche giorno prima, si era reso autore di condotte aggressive nei confronti della propria convivente, arrivando a lanciarle persino un coltello. A seguito delle risultanze investigative, che hanno permesso di acclarare le responsabilità del medesimo, è stato emesso nei suoi confronti un provvedimento di sospensione del beneficio della detenzione domiciliare, cui era già sottoposto, e contestuale aggravamento della misura cautelare in carcere disposta dal Tribunale di Sorveglianza.  

Una donna ferita a colpi di pistola

Ancora più eclatante l’episodio della scorsa notte, allorquando i Carabinieri della compagnia di Reggio Calabria, con personale del Nucleo operativo radiomobile e delle stazioni di Catona e Gallina, hanno tratto in arresto Damiano Amato, 38enne, di Arghillà, già noto alle forze dell’ordine, resosi protagonista di episodi di maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna. Nello specifico, la donna, si era presentata presso la caserma dei carabinieri, riportando ferite alla gamba derivanti da colpi d’arma da fuoco, causate dall’uomo che si era dato alla fuga subito dopo, lasciando perdere le sue tracce. 

Aggressore scopero nel suo nascondiglio

Attivate nell’immediatezza le ricerche da parte degli uomini dell’Arma tramite le centrali operative, nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio l’autovettura dell’aggressore veniva ritrovata in tarda serata, grazie anche al supporto del personale delle Volanti della polizia di Stato sotto l’abitazione di una coppia di conviventi, già noti alle forze dell’ordine, ove il medesimo si era rifugiato. La successiva perquisizione domiciliare permetteva dunque di riscontrare la presenza dell’autore del reato e dopo gli accertamenti, lo stesso veniva tradotto presso la casa circondariale di Arghillà, in attesa dell’udienza di convalida, come disposto dall’autorità giudiziaria. 

Controlli coordinati ed efficaci

La donna, portata in ospedale, è stata sottoposta ad accertamenti che permettevano di evidenziare due ferite d’arma da fuoco, nonché ricoverata per approfondimenti, risultando al momento non in pericolo di vita. Tale attività di polizia giudiziaria ha rappresentato un chiaro ed inequivocabile esempio di come ill coordinamento delle forze di polizia nel territorio del capoluogo reggino, sotto la guida della Prefettura di Reggio Calabria, sia efficace ed aderente ad una tempestiva azione di contrasto utile ad assicurare alla giustizia l’autore di un grave delitto quale un tentato omicidio.

L'acido muriatico per sfigurare la moglie

La casistica di tali tipologie di reato ha subito indubbiamente un sicuro incremento negli ultimi giorni per via di numerosi fattori tra cui l’obbligatorietà della compartimentazione degli ambienti. A tal proposito nella notte del 4 aprile scorso, i militari della sezione radiomobile di Reggio Calabria, hanno arrestato S.P, 45enne, reggino, a seguito di intervento per una lite, con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie, vittima di continue vessazioni di natura fisica e psicologica da parte dell’uomo, fino al tentativo ultimo di sfigurarla con dell’acido muriatico, acquistato nel pomeriggio della medesima giornata. Solo la decisione di denunciare e il tempestivo intervento dell’Arma reggina ha consentito di evitare più gravi conseguenze. A seguito di convalida dell’arresto da parte dell’autorità giudiziaria, è stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla vittima.

Pedinava l'ex moglie: sanzionato

Il 31 marzo, invece, i Carabinieri della stazione di Reggio Calabria - Modena, hanno dato esecuzione ad “ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa” emessa dal tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di C.G, 47 anni, reggino, pregiudicato. Il provvedimento è scaturito all’esito di un’attività d’indagine, condotta dagli stessi militari a conclusione della quale sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, resosi responsabile di condotte violente e moleste nei confronti della ex-coniuge che si concretizzavano in atti persecutori riscontrati con attività di pedinamento, nonché con evidenze di azioni lesive della persona tenute dall'uomo anche in presenza dei figli della coppia.

Molestava moglie e figli

Nel medesimo giorno, i militari della stazione di Reggio Calabria – Gallina hanno dato esecuzione  ad altra “ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare nonché del divieto di avvicinamento” nei confronti di C.F., 44enne, del posto, gravato da precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti. Anche in questo caso, il provvedimento è scaturito da complessa attività d’indagine, condotta dai militari, che permetteva di acclarare la responsabilità dell’uomo in ordine a condotte violente e moleste nei confronti della moglie e dei tre figli (di 19, 16 e 14 anni) che sfociavano in aggressioni verbali e frasi minacciose a tal punto da subire atteggiamenti vessatori, financhè con  minacce di morte.

La rete antiviolenza funziona

In tale ottica, con l’obiettivo di garantire l’imprescindibile tutela delle vittime di violenza domestica e di atti persecutori, la quotidiana operatività dell’Arma dei carabinieri, in provincia di Reggio Calabria è costante e operosa mediante il consolidato sistema della rete di supporto antiviolenza Rete di supporto antiviolenza realizzato dal Comando provinciale dei Carabinieri per una tempestiva azione in linea con il cosiddetto “Codice Rosso”, il rispetto del prontuario operativo definito dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nonché una aderente attività investigativa a beneficio delle vittime maggiormente esposte in tale fase emergenziale connessa alla “pandemia” da Covid-19.

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