Un alimento genuino e caratteristico, ecco perché il pane di Canolo è speciale
Il prodotto, tipico del territorio Reggino, è realizzato con la farina di segale. La lavorazione avviene - spesso - mediante forni comunitari. Di seguito le informazioni specifiche
Il piccolo Comune di Canolo, collocato alle pendici dell'Aspromonte, è contraddistinto da una tipicità gastronomica rilevante, ovvero il suo pane. Noto in tutto il territorio - e non solo - esso si è diffuso soprattutto appena dopo gli anni Cinquanta. In questo periodo - infatti - dopo le ricorrenti frane causate da alcune alluvioni, furono costruiti dei forni comunali ancora utilizzati dalle famiglie locali.
Le caratteristiche principali
Il pane è prodotto con l'ausilio della segale coltivata nel territorio adiacente a Canolo. Per ricavare la farina dalla stessa segale, è necessario mettere in atto un accurato processo di lavorazione. Quest'ultimo si fonda nell'essiccatura al sole, che avviene stendendo la segale sulle "pezzare", termine dialettale che descrive i panni fatti con la fibre della ginestra.
Il secondo step è quello della panificazione: la farina viene impastata con il lievito madre ed il sale. Poi il composto si cuoce, perlopiù mediante deiforni a legna di utilizzo comunitario e di cui tutta la collettività può beneficiare.
Il pane, di colore dorato e con una crosta sia friabile che croccante, è a forma circolare ed è alto al massimo dieci centimetri.
La comunità di Canolo
Il termine Cànolo deriva dal dialetto greco-calabro. Il Comune ospita circa 700 abitanti, e fa parte - chiaramente - della città metropolitana di Reggio Calabria.
Secondo l'ipotesi storicamente più accettata, la sua fondazione deve essere collocata ai tempi delle invasioni saracene. Tra i secoli VII e IX la Calabria fu fatta oggetto da parte degli arabi di dure invasioni che non sfociarono però in una occupazione duratura (come in Sicilia) ma si limitarono a scorrerie e depredazioni. Nel 952 gli arabi attaccarono la città di Gerace e costrinsero gran parte della popolazione a rifugiarsi nelle zone più interne: è ipotizzabile che fu proprio in questa occasione che prese vita il primo nucleo abitativo di Canolo.