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Bontà reggine

Gelato e cultura locale: nasce il nuovo gusto che evoca la tradizione reggina

L'informazione è stata diffusa nella giornata di ieri (27 agosto) dai profili social della Confartigianato Reggio Calabria. Il nuovo gusto - "Susumella di Reggio Calabria" - è reperibile presso la nota gelateria Cesare

REGGIO CALABRIA - Nella giornata di ieri (27 agosto), la Confartigianato locale ha pubblicato un post - sulla propria pagina Facebook - che rende nota la creazione di un nuovo gelato dal gusto tipico. 

"Da oggi la bontà dei dolci della tradizione reggina si sposa perfettamente con la dolcezza dei prodotti della​ Gelateria Cesare​ e dà vita a un nuovo gusto di gelato.​ - Si legge nella nota di Confartigianato - Davide Destefano​ propone una golosa limited edition con le famose​ susumelle di Reggio Calabria. - Prosegue - Solo per oggi, il chioschetto verde di piazza Indipendenza propone un gelato composto da una crema con sentori di arancia Belladonna di Villa San Giuseppe, note di cannella e chiodi di garofano, il tutto accompagnato da una golosa variegatura al cioccolato impreziosita da susumelle sbriciolate. Il gelato diventa strumento di promozione di tradizioni culinarie del territorio".

La storia delle Susumelle di Reggio Calabria

"Il​ maestro pasticcere Angelo Musolino​ fa luce sull’origine del famoso dolce reggino. - Afferma Confartigianato nel medesimo post sui social -  Le​ susumelle​ sono dei dolci natalizi famosi in tutta la Calabria, tipicamente di forma ovoidale, lunghi fra i 4 e i 10 cm, larghi fra i 2 e 6 cm, dal peso compreso fra 30 e 60 grammi.​ In alcune province vengono glassate con solo zucchero cotto e il cacao, alcune solo con zucchero fondente e/o cioccolato".

"Per quanto riguarda l’origine del nome esistono diverse teorie. Si pensa che la parola​ “susumella”​ significhi “carezza”,​ un gesto di dolcezza paragonabile al loro sapore: una sorta di metafora che non trova un reale riscontro linguistico. Il termine potrebbe derivare dalle parole greche​ “Sesamun”​ (sesamo) e​ “Mel”​ (miele), due ingredienti tipici con i quali venivano realizzati i dolci in onore degli dei Demetra e Core nell’antica Grecia. Nelle susumelle calabresi non è presente però il sesamo, dunque anche questa ipotesi sarebbe da scartare".

"La terza e ultima teoria si lega alle origini umili del dolce. La parola “susumella” deriverebbe dal greco​ “susumeda”,​ ovvero “cibo andato a male“. Durante la dominazione del Regno di Napoli in Calabria, i ricchi usavano regalare questi dolci ai poveri, donando però solo quelli preparati con ingredienti di bassa qualità o andati a male. Come le pitte di San Martino che, nel giorno della ricorrenza dell’omonimo Santo, venivano donate dai ricchi ai poveri, ma solo nelle versioni peggiori e scadenti".

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