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Tradizioni reggine

"Struncatura": storia e curiosità dell'eccellenza gastronomica reggina

Pasta tipica della Piana di Gioia Tauro, è un alimento diffuso in tutta la regione. Ecco il curioso racconto della sua nascita

REGGIO CALABRIA - La stroncatura, nel dialetto locale chiamata struncatura, è un piatto tipico della cucina calabrese, ed in particolare di Palmi e Gioia Tauro.

Diffusa in tutta la regione, la sua vendita - ed anche il consumo - è maggiormente consolidato sulla fascia tirrenica della Calabria, più esattamente presso la Piana di Gioia Tauro, nel Reggino. Proprio in questi luoghi si celebrano feste e sagre dove la presenza di tale alimento è considerata essenziale. 

La sua importanza, per la tradizione del territorio, è data dal fatto di essere stata addirittura scelta, attraverso la Città di Palmi, per rappresentare parte del ricco patrimonio culinario calabrese al padiglione Rai di Expo 2015

La storia della pasta

La struncatura è nata dagli scarti dei grani di altre lavorazioni, caduti per terra e poi recuperati con la realizzazione di un nuovo impasto. Come riportato in un articolo de la Repubblica dello scorso febbraio, inizialmente - per motivi igienici - la pasta creata in questo modo veniva venduta a contrabbando, tanto da essere conosciuta come la "pasta segreta del mugnaio".

L'origine del nome, utilizzato attualmente, è incerta: alcuni sostengano che si riferisca al "troncare" della pasta; mentre altre persone del posto pensano che la parola indichi una modifica nelle modalità di recupero della pasta stessa. 

Alcune fonti riportano la storia secondo cui, nei primi tempi, l'impasto risultava troppo acido per essere ingerito e allora veniva fornito come alimentazione per gli animali. Con il passare del tempo, però, questo è diventato un piatto ricercato, perché relizzato con grani duri attentamente selezionati e farine integrali.

Il condimento usuale

La struncatura, nata in riferimento alla cultura contadina, viene generalmente insaporita mediante l'ausilio di ingredienti tipici che si rifanno a questa stessa tradizione. Il condimento originario era esclusivamente quello con acciughe e mollica. Dopo si è cominciato ad arricchire la pietanza con il mix aglio, olio, acciughe e peperoncino. Poi si aggiungeva quello che veniva definito come "il formaggio dei poveri", ovvero il pangrattato fatto tostare. 

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