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Economia

Fondi europei, Provenzano spinge per il cambiamento e Biondo richiama la Regione

Per il ministro per il Sud questa operazione libererebbe risorse importanti per il rilancio dell'economia, il segretario generale della Uil Calabria chiede alla Santelli di avviare con prontezza il confronto con le parti sociali

“La Regione Calabria avvii il confronto sulla riprogrammazione dei fondi comunitari e lo faccia con urgenza”. E’ questa la richiesta inviata ai vertici della cittadella regionale da Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria. Il richiamo di San Biondo è legato a due ordini di motivi: l’emergenza coronavirus in corso e la scelta del Governo di avviare questa discussione davanti alla conferenza Stato-Regioni.

Scelta importante per il rilancio

“L’emergenza Covid-19, come era normale che fosse e come stiamo sostenendo da tempo - dice il segretario generale della Uil Calabria - ha posto con forza l’urgenza di una riprogrammazione, veloce e puntuale, delle politiche comunitarie. Il Governo, attraverso l’intervento del ministro per il Sud Provenzano, ha avvisato le Regioni della necessità di bruciare i tempi rispetto a questa azione.Anche in sede di conferenza Stato-Regioni si è aperta la discussione finalizzata alla riprogrammazione del Fondo europeo per lo sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo”. 

Il richiamo del ministro Provenzano

Il ministro Provenzano sta lavorando ad una sburocratizzazione dei finanziamento europei, al fine di rendere questi strumenti più facilmente operativi. “È un’opportunità - scrive Provenzano - che, a mio avviso, non va affatto sprecata. E che andrebbe sfruttata al massimo della sue potenzialità, sia per limitare le oggettive difficoltà prospettiche a utilizzare, da qui alla chiusura dell’attuale ciclo di programmazione, le risorse dei fondi strutturali esclusivamente per le finalità, e secondo le modalità e le tempistiche, attualmente programmate, sia per guadagnare ulteriori margini di flessibilità e semplificazione anche nel prossimo ciclo di programmazione 2021-27”. 

Rilancio dell'economia

Per Santo Biondo, questa “riprogrammazione, alla luce di quello che sta emergendo in queste settimane contrassegnate dall’emergenza coronavirus, deve essere sbilanciata verso quei territori, come quelli meridionali, che stanno soffrendo e, maggiormente, soffriranno nei prossimi anni per le ricadute economiche e sociali di questa crisi inaspettata”. “Siamo convinti - spiega il segretario generale della Uil Calabria - alla luce delle ricadute che questa emergenza avrà anche nei prossimi anni, sulla tenuta economica e sociale della Calabria, che sia necessario una immediata riprogrammazione del Programma operativo regionale 202172027. I fondi comunitari dovranno essere indirizzati non solo al contrasto dell’emergenza contingente da Covid-19 ma, soprattutto, per preparare il terreno e facilitare il sostegno alla ripartenza economica e sociale delle regioni del Sud Italia”.

Le stime del ministero

Stando alle stime del ministero, le Regioni avrebbero “i margini per indirizzare all’emergenza, indicativamente, il 20% del valore del Programma”. Per il ministro Provenzano, includendo sia le risorse europee sia il cofinanziamento nazionale, si potrebbe realizzare una riprogrammazione generale di circa 6,7 miliardi di euro a valere sul Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale)  e di 3,3 miliardi sul Fse (Fondo sociale europeo), di cui rispettivamente circa 5 e 2,1 miliardi a valere sui Programmi operativi regionali. 

Tagliare i ponti conn il passato

 “Per concretizzare questa opportunità - conclude Santo Biondo - riteniamo indispensabile mettere al bando le politiche del passato, quelle che hanno puntato alla parcellizzazione clientelare dei fondi europei, per puntare con convinzione, e attraverso il supporto di manager in possesso di un alto profilo professionale di progettazione comunitaria, sulla concentrazione delle provvidenze europee su un numero ristretto di progetti che siano in grado di dispiegare, in breve tempo, i propri effetti positivi sul territorio. Magari puntando a rendere effettivamente produttiva la Zona economica speciale, svincolandola da quei legacci infrastrutturali, burocratici e logistici che ne hanno impedito la concreta realizzazione”.

Piano prioritario

Per il ministro Provenzano, infine, “Il processo prospettato assume importanza prioritaria per favorire un afflusso immediato di risorse nell’economia reale, grazie ai meccanismi finanziari legati ai fondi strutturali, e può rilevarsi di grande efficacia per il contrasto nel breve e nel medio periodo agli effetti della crisi”. 

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