“La moneta di Esculapio e le acque termali reggine", conversazione Amici del Museo
“La moneta di Esculapio e le acque termali reggine”, questo è il titolo del quarto appuntamento del ciclo "I ‘preziosi’ del Man-RC e la Storia di Reggio Calabria". La conversazione, organizzata dall’Associazione “Amici del Museo di Reggio Calabria” in collaborazione con la direzione del Museo archeologico nazionale, si terrà il 18 novembre alle ore 17 nella Sala delle Conferenze del Museo Nazionale di Reggio Calabria e vedrà protagonisti i professori Francesco Arillotta e Benedetto Carroccio.
La città di Reggio Calabria è stata caratterizzata sin dall’antichità per i numerosi anche se brevi corsi d’acqua che scaturiscono dallependicidella retrostante collina del Trabocchetto e raggiungono il mare. Nella versione tutta reggina, del mito del matricida Oreste, figlio di Agamennone, che, per vendicare la morte del padre, uccide la madre Clitennestra,si afferma che egli, per purificarsi del delitto commesso, dovrà immergersi nei sette fiumi che scorrono nelterritorio reggino.
Fino a tutto il XIX secolo, la Città si riforniva di acqua potabile, oltre che dadue fontane realizzate sulla spiaggia, anche e soprattutto dai pozzi ricavati nei cortili dei palazzi signorili; di qualcuno dei quali ancora oggi esistente. Inoltre, da fonti varie, queste acque risultano addirittura classificabili, per gli specifici minerali che contengono, come acque termali.
E le testimonianze archeologiche confermano questa realtà: otto sono, infatti, gli impianti termali pubblici e privati riconosciuti nell’area cittadina come costruzioni importanti di età romana, che la caratterizzavano. E una serie monetale, dell’ultimo periodo in cui Reggio batté moneta autonoma, reca l’immagine, sul recto, di Esculapio, il dio della medicina, e sul verso,della figlia Igea che, simbolicamente, offre una patera di acqua al serpente sacro, simbolo sidella sanità.