‘N cielo e ‘n terra: la Calabria tra mito e fiaba al Teatro Primo
Doppia replica in programma per ‘N cielo e ‘n terra uno spettacolo di e con Carlo Gallo, una produzione del Teatro della Maruca con incursioni sonore a cura di Emmanuele Sestito, in scena al Teatro Primo di Villa San Giovanni domenica 2 giugno alle ore 18,15 e alle ore 21.
Un piede in cielo e l’altro in terra, è uno spettacolo che si muove attraverso il mito e la fiaba, i cui personaggi vivono in un regno diviso in due: il cielo in cui dimorano i signori benestanti e la terra in cui regna la povertà. Un racconto, nel quale trovano spazio personaggi biblici, strane creature della costa dei Dioscuri, esseri umani e animali che si incontrano in luoghi diversi : in un castello, nel regno dei cieli, nel ricordo e nei sogni.
A dominare la scena due storie frutto di memorie orali, riti, profezie, visioni e aneddoti attraverso un andirivieni tra tradizione e innovazione. Il primo racconto è una storia di terra “U Pruppu du re”. Una fiaba che trae origine da una filastrocca, uno stornello ipnotico quasi incomprensibile, ripetuto dal protagonista che attende il suo destino : morte o re. Intanto appare un vecchio stregone di mare che avanza portando con sé un mostro con tre cuori. “U Patre Rannu” è invece il grande Padre protagonista della seconda storia che in presenza di Gesù e della Madonna da un pezzo di creta crea l’uomo e la Calabria. Tutto sembra perfetto, fino a quando il Diavolo ruba ai calabresi il “si ”, una delle sette note che “u Patre Rannu” gli aveva donato per cantare sui monti. A questo punto gli uomini non riuscendo più a intonare il canto insorgono e scoppia la guerra. In un “cuntu” c’è il povero di terra che vuole salire in cielo e aspira a diventare re per rendere libero il suo popolo, nell’altro, l’uomo in terra accecato dal potere, si sente Dio mentre u Patre Rannu resta inerme dinanzi a tanta malvagità.La lingua diventa testimonianza di un mondo, che è “centro a sé stesso”, in cui le immagini reali si fondono a quelle ermetiche e simboliche.