Rivolta di Reggio, si rinnova memoria e identità in piazza S. Anna
Senza memoria non siamo nulla, senza memoria è impossibile guardare al futuro, senza memoria si rischia di smarrire la propria identità, la propria coerenza, persino i propri sentimenti. Ne era convinto Marco Tullio Cicerone, il quale affermava che: "La memoria è tesoro e custode di tutte le cose".
Su questa scia si inserisce liniziativa dal titolo "1970-2021, la Rivolta di Reggio, Memoria viva e Identità indomita, per un nuovo protagonismo meridionale" del Centro Studi Tradizione Partecipazione e Reggio70, fissata sabato 17 luglio dalle ore 18 in piazza S. Anna, nel cuore della città, in un quartiere profondamente legato alle proprie radici popolari, a 51 anni dallo scoppio dei Moti.
Una memoria che non si può cancellare. "Ne siamo convinti noi- scrive l'organizzazione- ancora e nonostante tutto, profondamente innamorati di questa Città, dei suoi mille pregi e degli altrettanti difetti, delle sue strade che trasudano storia, del suo irriducibile orgoglio che la portò a risorgere dopo ogni sventura ed a ribellarsi coralmente anche allo Stato pur di difendere i propri diritti e più di ogni altra cosa la propria Identità. In molti lo hanno dimenticato, in molti è subentrata la rassegnazione, ma vi è anche chi, animato da questo viscerale amore, ostinatamente, ogni 14 luglio, riporta indietro la ruota del tempo, non per sterile nostalgismo, ma perché ancora crede che 'il futuro è il ricordo di uno stupendo passato' e intravede la possibilità di ravvivare quel fuoco, di riaccendere lo spontaneo entusiasmo e la gioia di sentirsi parte di una comunità".
Non sarà un convegno centrato sugli eventi storici, ma un confronto che si pone come obiettivo proiettare la memoria nel futuro. Prendendo spunto dal volume di Tommaso Iaria, "Aspromuntis karma", testo controcorrente, attraverso il quale si raccontano le cause del sottosviluppo del Mezzogiorno, moderati da Giancarlo La Monica, la dottoressa Anna Maria Franco, il senatore Renato Meduri, il dottor Fulvio Dascola, l'avvocato ErnestoSiclari ed il consigliere Comunale Nicola Malaspina, senza perdere di vista la realtà, proveranno a superare quella visione pessimistica che attribuisce al Sud la patente di territorio decadente e senza voglia di futuro, per sposare, sulle orme dell'insegnamento dei compianti Ciccio e Antonio Franco e di tutti i martiri della Rivolta, quel vitalismo, quel volontarismo che, a partire dal 14 luglio 1970, sfociarono nella tumultuosa partecipazione e nella ricerca di un nuovo protagonismo meridionale.