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Scatti da Bova per le "pupazze", Le Città Visibili fanno tappa nel borgo grecanico

Le immagini della suggestiva processione dalle origini antiche

Grandi emozioni per la seconda tappa in Aspromonte dell’Associazione Le Città Visibili. I volontari a caccia di bellezze sono stati a Bova, capitale culturale dei Greci di Calabria, il 2 aprile scorso  per Festività delle Palme dove si celebra il rito delle Pupazze.

"Come in tutto il mondo cattolico, protagonisti di questa giornata sono le palme e i ramoscelli di ulivo. A Bova, i cittadini, con grande pazienza, intrecciano, nelle settimane precedenti la festività, le foglie d’ulivo su delle stecche di canna a formare le “steddhi”. Queste vengono montate su strutture, sempre di canna, a forma di figure femminili per formare le “pupazze” che, addobbate con fiori e frutti presenti nei dintorni delle abitazioni, sfileranno per le vie del paese, rallegrando con i loro colori e le loro forme, la funzione religiosa della benedizione delle Palme", commentano i volontari che hanno assistito all'iniziativa.

Il rito cristiano ha origine, quasi certamente, in quelli che erano i “Piccoli misteri” dei misteri eleusini: il culto dedicato a Demetra e Persefone nell’antica Atene e che da qui si diffonde in tutta l’area magno-greca. Queste feste celebravano il mito di Demetra e Persefone, rispettivamente madre e figlia ed erano legati ai cicli agrari e all’alternanza delle stagioni.

Della bellissima Persefone si invaghisce Ade, Signore degli inferi, che la rapisce col suo carro mentre era intenta a raccogliere fiori e la conduce nell’Ade. Qui le vengono offerti frutti, tra cui la melagrana, di cui Persefone mangia 6 chicchi, condannandosi a rimanere per sempre agli Inferi. La madre, disperata, la cerca sull’Olimpo, ma gli dei non l’aiutano, allora discende sulla terra e qui inizia la ricerca della figlia, facendo seccare tutto. Gli uomini erano affamati e, di conseguenza, anche gli dei, in quanto non venivano più offerti loro sacrifici. Elios, che tutto vede, racconta a Demetra la verità, e a questo punto interviene Zeus, che contratta con Ade il ritorno della fanciulla sulla terra, accanto alla Madre. Ma il fatto di aver assaggiato i frutti dell’Oltretomba non permetteva a Persefone di lasciare gli Inferi. L’intervento di Zeus media tra Ade e Demetra. L’assaggio di soli sei chicchi di melagrana, vincolano Persefone a rimanere con lo sposo per sei mesi nell’Ade, mentre gli altri sei mesi poteva lasciare gli inferi e raggiungere la Madre. Nel tempo che Persefone si ricongiungeva alla madre, il mondo rifioriva e la terra maturava i suoi frutti fino al momento del ritorno di Persefone nell’Ade, durante il quale la terra diventava sterile.

Scatti da Bova per le "pupazze", Le Città Visibili

Il mito può offrire una spiegazione a eventi naturali, e, in questo caso, indica una rottura avvenuta in un “paradiso terrestre” in cui il cibo non mancava mai prima del rapimento, per ritrovarsi poi, dopo l’accordo, in un mondo costretto all’alternanza delle stagioni, tra periodi di piena e di magra. Quindi da questo trauma nasce l’alternanza delle stagioni, con la primavera e l’estate che indicavano il ricongiungimento della madre e della figlia, mentre l’autunno e l’inverno ne indicavano la separazione. La festa delle palme di Bova evoca ancora nel tempo questo mito, con le figure femminili realizzate con foglie di ulivo e addobbate con i mille colori dei fiori che rappresentano Persefone che ritorna portando la Primavera.

Dopo la mattinata dedicata alla processione e alla funzione religiosa, nei locali della Cooperativa San Leo è stato servito  un pranzo a base di piatti tipici, con lestopitte, erbe di campagna saltate in padella, maccheroni con ragù di pecora e tante altre cose buone. Come dessert si è puntato sugli agrumi tipici della Calabria: il Cedro di Santa Maria del Cedro presente nella colomba pasquale della Pasticceria Artigianale Pignataro Riviera dei Cedri e il bergamotto di Reggio Calabria presente nei dolci preparati dalla Pasticceria Blu River di Condofuri.Nel pomeriggio si è svolta la visita guidata della Città di Bova, con le sue chiese, i suoi palazzi e in particolare il museo della lingua greco-calabra “Gerhard Rohlfs” dedicato alla lingua, usi e costumi dei Greci di Calabria.

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