“Scilla Jazz Festival”, le stelle internazionali continuano ad illuminare Castello Ruffo e piazza San Rocco
Prosegue la kermesse “Scilla Jazz Festival” con serate dal 10 al 13 agosto al Castello Ruffo e in piazza San Rocco.
La prima delle serate al Castello Ruffo si terrà il 10 agosto alle 22,30 e vedrà esibirsi in un’eccezionale performance il jazzista Paolo Angeli, considerato tra i più importanti innovatori sulla scena internazionale, grazie al suo strumento da solista: una chitarra orchestra dotata di 18 corde con cui porta al pubblico il suo approccio nuovo alla composizione che afferma una poetica sospesa tra il jazz contemporaneo, le influenze del flamenco più antico, le suggestioni arabe, i ritmi balcanici, la musica nord africana, il post rock, il pop di ricerca e le avanguardie storiche.
Il direttore artistico spiega che si proseguirà poi in piazza San Rocco l’11 alle 22,30 con 6 in jazz, un gruppo campano che con l’album “Tributo a Lucio Battisti”, ha voluto rendere un omaggio strumentale alla musica del grande cantautore. Un omaggio alla canzone d'autore con un lungo viaggio nel repertorio battistiano all’insegna dell’improvvisazione portato sul palco dai migliori musicisti campani uniti alla scuola salernitana di jazz.
Il 12 agosto alle 22.30 sarà la volta della Rhegium Jazz Orchestra, una big band che costituisce una delle più interessanti novità del panorama musicale del territorio e proporrà un repertorio di elevata potenzialità espressiva, che abbraccia un periodo ampio della storia del jazz, che va da Count Basie a Jaco Pastorius, da Duke Ellington a Miles Davis.
Mentre la serata conclusiva del 13 agosto, alle ore 22 e 23 ancora una volta nella magnifica cornice del Castello Ruffo, sarà concepita con un duplice appuntamento musicale: si aprirà con la Chansone Francais dei Paname e si concluderà con Gabriele Mitelli Solo che non sarà un concerto e neanche una performance ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono, il rumore, cercando di ritrovare il proprio essere nel contatto diretto con le persone.