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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il dibattito

Allarme di Ancora Italia Reggio sull'autonomia differenziata

Anche i sovranisti calabresi esprimono contrarietà a una legge che "favorisce l'esternalizzazione di ulteriori servizi pubblici"

La sezione reggina di Ancora Italia Sovrana e Popolare esprime un duro dissenso all’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge quadro sull’autonomia differenziata proposta da Calderoli, che "favorisce l’aumento del divario tra regioni e l’esternalizzazione di ulteriori servizi pubblici".

Come si spiega in una nota di Ancora Italia Reggio Calabria, "la legge prevede la propedeuticità della determinazione dei fabbisogni standard nei Livelli Essenziali delle Prestazioni unicamente sui diritti civili e sociali costituzionalmente garantiti. Per tutti i comparti non legati a questi ultimi le intese tra Stato e Regioni potranno partire da subito con relativi trasferimenti di gettito fiscale. Far partire questo disegno di legge - si spiega - senza predeterminazione dei fabbisogni standard su tutti i servizi (non solo quelli costituzionalmente garantiti) e senza risorse per la perequazione territoriale  significa che nelle aree svantaggiate del Paese ci saranno servizi che non partiranno mai, infrastrutture che non verranno mai realizzate, mentre i cittadini di quelle regioni i cui governatori richiederanno di estendere la loro autonomia ad ulteriori comparti si troveranno di fronte alla privatizzazione di altri comparti pubblici, tra cui la scuola, sull’esempio di quanto avvenuto con la formazione professionale nel 2001, affidata alle regioni per essere ceduta ai privati fuori da ogni controllo". Inoltre, fanno notare da Ancora Italia, "la divisione non sarà per i territori secessionisti garanzia di autodeterminazione, come abbiamo già visto durante la pandemia, al contrario, la loro esigenza di reperire risorse autonomamente li esporrà maggiormente alle pressioni di quelle lobby che oggi già condizionano i nostri investimenti".

La considerazione dei sovranisti presagisce uno scenario allarmante: "Un popolo diviso è più fragile. Che ne sarà dell’ambiente, del paesaggio, dei beni comuni di quei territori quando per far cassa e regali agli amici magari in cambio di mazzette i governatori ne faranno scempio? E questo - concludono - se passa questo disegno di legge, potranno farlo subito, con intese stato regione che dalle camere avranno solo un parere e nessun voto. Si tratta di un disegno di legge pericolosissimo che va assolutamente respinto al mittente". 

                                                                                               

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