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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

"I meridionali sono inferiori", l'attacco di Feltri al Sud: le reazioni del mondo politico

Dopo le dichiarazioni del direttore Feltri sul Mezzogiorno, nel corso della trasmissione "Fuori dal coro", andata in onda ieri sera su Rete4, la replica dei politici

L'attacco al Sud di Vittorio Feltri, direttore di Libero, nel corso della trasmissione "Fuori dal coro", andata in onda ieri sera su Rete4, ha scatenato lo sdegno del mondo politico calabrese e non solo.

Il senatore Siclari invita Feltri a visitare la Calabria

"Se occorre andare in missione di guerra o di pace, il Sud, più di qualunque altro territorio, - afferma il senatore forzista - offre donne e uomini che per amor di patria sostengono l’Italia intera. Durante l’emergenza Covid-19, il Sud offre assistenza sanitaria sottraendosi ossigeno e posti in terapia intensiva per curare con rispetto, dedizione e fratellanza i fratelli del Nord.

Quando il Governo investe in crescita ed infrastrutture per il Nord, il Sud cede la propria quota economica per partecipare con amore allo sviluppo dell’Italia intera. Quando le fabbriche del nord hanno bisogno di operai, il Sud offre genitori e figli che sacrificano famiglia e affetti per creare con orgoglio il nostro Made in Italy. Quando il Nord aveva bisogno di insegnanti, la maggioranza di loro provenivano dal Sud e con coscienza, hanno riempito di cultura il Nord".

Marco Siclari non attacca e non cede alle provocazioni di Feltri. Descrive invece la terra che ama invitando Feltri a visitare la Calabria che denigra dimostrando di non conoscerla. "Sicuramente non siamo stati bravi a pensare prima a noi stessi, ma per un semplice motivo, perché siamo distratti dalla nostra ricchezza: l’altruismo, la solidarietà, la determinazione, l’orgoglio, la dignità, il rispetto, l’amor di patria, la fratellanza che abbiamo messo al servizio dell’Italia intera rendendola straordinariamente bella e unica. Vittorio Feltri e Mario Giordano noi siamo felici di essere ricchi in questo modo, adesso venite in Calabria a conoscere coloro che hanno portato l’Italia a diventare il bel Paese che è".

Il commento del sindaco Falcomatà

Il presidente Tallini: "Il virus dell'odio è altrattanto letale del Covid" 

"C’è purtroppo in Italia un virus letale almeno quanto il Covid ed è il virus dell’odio che taluni spargono a piene mani anche in questi tempi così drammatici e difficili che imporrebbero responsabilità e impegno. Le dichiarazioni del direttore di Libero, Vittorio Feltri, contro le regioni del sud non possono passare inosservate, non si possono liquidare come una provocazione innocente di un vecchio giornalista che ormai vive solo di rancori.

Ci troviamo di fronte - afferma il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini - a qualcosa di ben più grave, ad affermazioni pericolose che incitano ad una specie di guerra civile tra un nord laborioso e un sud fatto di accattoni pronti a "ciucciare" i soldi prodotti dalle regioni del nord.

Quella frase, ‘farete una brutta fine e ve la meritate’, è disgustosa, quanto infida e velenosa. Se c’è una cosa che
questa emergenza ha insegnato a tutti noi italiani è che l’unità del Paese è un bene fondamentale e insostituibile, che senza la solidarietà che si è instaurata tra i territori non si sarebbe potuto affrontare questa immane tragedia che ci ha colpiti.

Il sud ha certamente bisogno del nord, ma anche il nord ha vitale bisogno del sud. Oggi è la Lombardia ad essere piegata dall’epidemia e merita la solidarietà di tutti gli italiani, ma da sola difficilmente potrebbe rialzarsi. Ci
sarebbe molto da discutere sul come sono state distribuite le risorse statali tra nord e sud. Importanti istituti di ricerca hanno certificato che al sud sono stati sottratti 61 miliardi di euro all’anno a favore del nord attraverso il criterio della spesa storica.

Un meccanismo perverso che ha portato le regioni ricche a diventare ancora più ricche e quelle povere ancora più povere. Ho sentito il dovere di reagire pubblicamente ad una provocazione di chi punta evidentemente a scavare nuovi fossati, ad alimentare odi e rancori, a scatenare conflitti interni in un grande Paese, utilizzando argomenti e accuse inaccettabili".

Santelli: "Non permetto a nessuno di denigrare la mia terra"

Minasi (Lega): Quanto dichiarato da non è accettabile"

"Quanto dichiarato da Vittorio Feltri (pur offendendo più lui, perché lo qualifica, che i meridionali) non è accettabile. Nessuno vuole, o ha mai voluto, nascondere i problemi che affliggono i nostri territori, così come siamo abituati, ahinoi, alle esternazioni, diciamo pure colorite ed ingiustificabili, di Feltri: l’ultima asserzione del giornalista, però, travalica persino la sua nota predisposizione al giudizio verso la gente del Sud.

E non possiamo più far finta che certe frasi siano frutto del caso e, così come le offese, non è accettabile neppure la difesa che lo stesso Feltri ha affidato ai suoi canali social dicendo che il concetto di inferiorità dei meridionali manifestato in un noto programma televisivo fosse riferito all’ambito economico. La toppa peggio del buco".

Per il consigliere regionale della Lega, "forse al di là del comprensibile sdegno che accompagna noi tutti dopo l’accaduto, sarebbe opportuno ricordare a Feltri, quando parla di inferiorità, sia essa sociale che economica, o peggio, di appartenenza, tanti passaggi che dovremmo aspettarci lui conosca, ma che forse ha dimenticato.

Ad esempio che il nome Italia è nato in epoca greca da una popolazione che abitava nelle zone di Catanzaro; che nella Magna Grecia si concentrarono filosofia e civiltà; potremmo nominargli Pitagora e, saltando tra i secoli, una lunga serie di letterari, scienziati, artisti, patrioti.

Potremmo ricordargli che tante eccellenze meridionali hanno vissuto e vivono nel settentrione, rendendolo grande e produttivo, così come si trovano in ogni parte del mondo distinguendosi. Ma preferiamo non farlo, perché riteniamo che tutto ciò che appartiene alla gloriosa storia del Sud, appartenga di diritto alla storia del nostro paese, e lo abbia reso ciò che le narrazioni hanno raccontato e ciò che, ovunque, gli viene riconosciuto". 

La Minasi, accantona la vicenda Feltri, "visto che purtroppo non rappresenta un unicum", e ribadisce "che questa visione non può e non deve continuare, in particolar modo in una fase come quella che stiamo vivendo, durante la quale medici e professionisti sanitari si sono spostati in tutta Italia per sostenere i loro colleghi piegati da un sforzo incredibile, pazienti sono stati trasferiti nelle strutture pubbliche ‘brutte e cattive’ del Meridione guarendo, volontari in ogni angolo del nostro paese hanno donato il proprio tempo ai più deboli, imprenditori hanno riconvertito le loro produzioni senza chiedersi a chi sarebbe andato il nuovo materiale realizzato ed altri, tra cui molti calabresi, hanno regalato i loro prodotti agricoli alle popolazioni più colpite con un gesto di generosità che non chiede indietro nulla. Nessun italiano, in tale situazione, ha fatto distinzione di appartenenze, e, quindi, a maggior ragione non dovrebbe mai farlo, né in questa fase storica né mai, chi si esprime attraverso i mass media.

Questa descrizione parziale e per nulla aderente alla realtà che contraddistingue la gente del sud deve trovare conclusione sia perché non giova al futuro di una nazione che deve riprendersi economicamente e socialmente da mesi di difficoltà che riguardano tutti gli italiani  sia perché l’auspicata crescita armoniosa è la marcia in più che serve anche, e forse soprattutto, al nord. Perciò, di fronte ad un paese che, nel corso di questa pandemia, si è dimostrato come non mai unito, solidale, capace di aiutarsi e di aiutare, è quantomeno indecoroso ed anche anacronistico a questo punto, ascoltare certe affermazioni". 

Di Natale (IRIC) chiede azioni legali contro Feltri e le dimissioni da direttore 

"Credo che Vittorio Feltri debba dimettersi dal suo incarico di direttore di una testata giornalistica nazionale e invito il presidente della Regione Calabria e il Consiglio regionale ad intraprendere azioni legali nei suoi confronti per le dichiarazioni rilasciate contro il Sud". 

Il segretario-questore dell’Assemblea regionale rimane attonito e senza parole di fronte alle dichiarazioni rilasciate da Feltri durante la trasmissione televisiva ‘Fuori dal coro’. "Dopo gli editoriali pubblicati su ‘Libero’ nei quali intimava il Mezzogiorno a darsi ‘una regolata... o farete una brutta fine, per altro meritata’, durante il programma condotto da Mario Giordano, il giornalista si è scagliato di nuovo contro i meridionali, definendoli ‘inferiori’.

Non è la prima volta che il signor Feltri offende la gente del Sud alimentando toni razzisti e denigratori, ma questa volta l'attacco si presenta ancora più vergognoso poiché avviene nel momento più delicato della storia del nostro Paese, un momento in cui la concordia, la solidarietà e la fratellanza dovrebbero regnare per riuscire a superare questa emergenza che sta mettendo alle corde milioni di persone".

Di Natale ricorda poi al direttore Feltri, che "l'Italia è una Repubblica unica e indivisibile (art. 5 della nostra Carta costituzionale) fondata sul principio di uguaglianza e pari dignità sociale. Non esistono regioni di serie A o di serie B, settentrionali o meridionali, bensì onesti Italiani che giorno dopo giorno cercano di andare avanti tra le mille difficoltà della vita".

Giordano (PRI) "Se diventiamo questione, la questione è meridionale"

"Le parole di Vittorio Feltri hanno suscitato grande stupore e riprovazione. Ma le esternazioni del direttore di Libero, infamanti e ingiuriose, dovrebbero anche far riflettere la stessa classe politica rimasta indignata.

Anche i repubblicani reggini, guidati dal pensiero Mazziniano di Unità Nazionale sotto lo stesso tricolore, condannano aspramente le dichiarazioni dell’ormai disperato Feltri e, allo stesso tempo, preparano un monito a chi deve (doveva e dovrà) far rimangiare tali pensieri calunniosi e fuorvianti dalla verità".

Per Giordano "al pensiero deve sempre seguire l’azione. Tuttavia, forse non è del tutto irrazionale pensare che qualcosa da noi, al Sud, non ha funzionato. Sicuramente non sarà colpa dei cittadini meridionali vivere in una parte d’Italia carente d’ogni tipologia d’infrastruttura, economicamente depressa ma con grande spirito d’iniziativa. La classe politica, tutta, ha le colpe maggiori.

Forse si, un po’ inferiore è quella classe politica che non riesce a reagire per tempo alle tempeste che si imbattono sulla nostra Regione e sulla nostra città. Ad esempio veder chiuso l’Aeroporto dello Stretto e rendersene conto solo a tracollo avvenuto non può che dar sazio a Feltri, incapaci lo siamo stati.

Se è vero che la Costituzione garantisce agli italiani tutti il diritto alla sanità, qualcuno ancora si sente legittimato a pensare che i lombardi siano diversi dai calabresi o i veneti dai siciliani. Ma è altrettanto vero che è la Calabria la Regione con la peggior situazione sanitaria italiana, ponendosi di fatto in una situazione d’inferiorità rispetto alle altre Regioni.

Terribile che la classe politica se ne accorga in un momento così delicato, e altrettanto ridicolo che il PD, al governo della Calabria fino ad una manciata di giorni fa, proponga un piano per sanificare una situazione da anni in malora. Parafrasando il filosofo Emil Cioran: Si va alla deriva e soltanto mentre si sta colando a picco si ammette di essere un relitto. Utile sarebbe ricordare, o quantomeno non dimenticare, il commissariamento della sanità calabrese che ha divorato l’ormai esamine cadavere".

Allo stesso tempo sostiene il segretario della sezione Sardiello "con l’affacciarsi della stagione estiva (che per far fronte all’emergenza sarà diversa rispetto ai nostri ricordi), è difficile pensare ad una Regione con centinaia di km di coste inaccessibili per i bagnanti, causa inquinamento delle acque, e quindi a possibili aggregazioni nelle poche spiagge pulite. Così come è difficile ancora accontentarsi di un servizio idrico razionato, di false dichiarazioni e false inaugurazioni.

In una momento così delicato della nostra storia, una classe politica lungimirante, all’altezza e non inferiore, avrebbe seguito l’esempio dell’Emilia: presso lo stabilimento ONAC (Officina Nazionale Apparecchiature Elettriche) di RFI a Bologna saranno prodotte oltre 270mila mascherine protettive al giorno per i dipendenti delle società del Gruppo FS e per la Protezione civile, così come si legge sul sito del Gruppo Ferrovie dello Stato.

A tal proposito arriveranno a Bologna appositi macchinari direttamente dalla Cina. Intanto i nostri "ex" poli industriali, vedi quello di Saline Joniche, sono ancora in attesa di vedere una destinazione produttiva che possa generare benefici e valore aggiunto alla nostra terra.

Come cittadini calabresi, meridionali, ci auguriamo che la nuova giunta regionale possa zittire, con i fatti e non con le parole, chiunque la pensi come Vittorio Feltri. I repubblicani si impegneranno in prima linea con lo scopo di creare per la città di Reggio una classe politica dirigente all’altezza della laboriosità dei reggini, affinché questa possa finalmente ripagare debitamente gli enormi sforzi fatti negl’ultimi anni dai cittadini, non inferiore a chi ha dalla sua la storia, il clima, il paesaggio, l’enogastronomia, la cultura... ma non riesce a valorizzarli".

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