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Gli interventi

L'autonomia differenziata "allarga" le diseguaglianze fra i partiti politici

Se Occhiuto parla di "positivo passo avanti" nella nuova bozza di decreto, il democrat Boccia lo cassa e si prepara alla battaglia parlamentare e nel Paese

“Il testo predisposto dal ministro Roberto Calderoli andato oggi in pre-Consiglio rappresenta un positivo passo in avanti. Ringrazio i ministri di Forza Italia per il prezioso lavoro svolto in queste settimane, portando avanti le proposte di modifica che io e altri presidenti di Regione del Sud avevamo avanzato. Molto bene che dal provvedimento siamo stati cancellati i riferimenti all’ingiusto criterio della spesa storica. Come ho affermato in più occasioni, nessun pregiudizio sull’autonomia differenziata, che è una possibilità offerta dalla Costituzione alle Regioni". Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

"Ma si garantiscano prima gli obblighi che la nostra Carta fondamentale pone in capo allo Stato in ordine alla definizione dei fabbisogni standard, ai diritti sociali e civili garantiti con uniformità su tutto il territorio nazionale, e alla perequazione. Solo cosí l’attuazione del Titolo V può servire a rinsaldare l’unità nazionale, senza spaccare il Paese”, aggiunge.

Di senso opposto, invece, l’analisi di Francesco Boccia. Per il senatore del Pd, infatti, "Era molto difficile fare peggio, ma la Lega e il Ministro Calderoli ci sono riusciti. La proposta trasmessa in pre Consiglio dei ministri, che circola in queste ore e sarebbe destinata al prossimo Cdm, è gravemente peggiorativa delle precedenti e conferma il disegno di rottura dell’unità del Paese”.

“L’articolo 8 - scrive il responsabile democrat per regioni ed enti locali - conferma tutti i nostri sospetti: dall'applicazione del ddl non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. E' la riprova che non investono un solo centesimo per ridurre le diseguaglianze. Così come spaccano il Paese, riconfermando in più passaggi dall'articolo 4 e 5 il disegno secondo il quale aumentano le compartecipazioni e i tributi locali che non faranno altro che creare caos fiscale e la fine dell’unità fiscale del Paese”.

Per Francesco Boccia, che annuncia battaglia in Parlamento e nel Paese, il ddl Calderoli rappresenta una “Umiliazione totale per il Parlamento ridotto a passacarte di intese tra governo e Regioni in una Repubblica che non è federale ma, per fortuna, ancora parlamentare. La destra sta svendendo alle peggiori pulsioni secessioniste della Lega l’intero mezzogiorno e tutte le aree interne al sud e nello stesso nord. Scuola e sanità saranno sempre più a rischio privatizzazione e i servizi alla persona su trasporto pubblico e assistenza saranno sempre più precari nelle aree più disagiate del Paese”.

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