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Giovedì, 28 Marzo 2024
La polemica / Bagnara Calabra

A Bagnara scontro politico sull'approvazione della tassa di soggiorno

L'opposizione si scaglia contro l'imposta approvata dalla maggioranza, che si applica per l'intero anno tutte le strutture ricettive compresi gli alloggi brevi

Scontro politico a Bagnara per l'approvazione della tassa di soggiorno da consiglio comunale. L'imposta, che esiste nella maggior parte delle città italiane e in molti comuni calabresi a vocazione turistica, verrà applicata non soltanto nei mesi estivi ma tutto l'anno (dal 1 gennaio al 31 dicembre) sul territorio comunale di Bagnara, e consiste in una tariffa applicata ai pernottamenti nelle strutture ricettive della città.

Le tipologie di strutture e gli importi da pagare

Nel regolamento approvato dal consiglio comunale lo scorso 2 marzo sono elencate le tipologie di strutture che dovranno pagare la tassa per ogni ospite. Si tratta di alberghi, camping, villaggi, ostelli per la gioventù, residenze turistico-alberghiere, parchi vacanze, rifugi escursionistici, strutture extra alberghiere con caratteristiche di civile abitazione ma destinate all'ospitalità (B&B, residence, affittacamere, residenze d'epoca) e alloggi ammobiliati usati per locazioni brevi di durata non superiore ai 30 giorni. Il gettito dell'imposta servirà a finanziare interventi in materia di turismo e promozione della città, tra cui la manutenzione delle stesse strutture ricettive, il potenziamento dei servizi pubblici locali e il recupero di beni artistici e culturali. Gli importi vanno dai 2 euro a ospite per gli alberghi; a 1,50 euro per B&B e residenze turistico-alberghiere; 1 euro per campeggi, villaggi, ostelli e locazioni brevi; fino a 0,50 euro per rifugi, ostelli e parchi vacanza. 

Contro il provvedimento si sono scagliati gli esponenti di minoranza di "La Bagnara che VogliAmo" sostenendo che la tassa è stata approvata dalla sola maggioranza e rappresentebbe uno strumento per fare cassa penalizzando i cittadini. In consiglio i toni sono stati accesi rasentando attacchi diretti al sindaco con riferimenti che hanno sconfinato fuori dalla dimensione pubblica.

La minoranza: "Tassa che indirettamente tocca anche i cittadini"

Ma l'opposizione ha anche voluto mettere nero su bianco la sua posizione. In una nota spiegano: "Il nostro gruppo ha votato convintamente contro questa tassa che seppur non tocca direttamente i cittadini  residenti, indirettamente (e neanche tanto indirettamente) ne sono parte in causa". 
Secondo i consiglieri di opposizione, "la nostra cittadina non è pronta per fare pagare questa tassa, perché un conto è essere un paese a vocazione turistica, un altro è un paese turistico con servizi ricettivi e offerta turistica a 360 gradi per 365 giorni l'anno". E continuano spiegando che "la maggior parte dei 'turisti' che visitano il nostro paese, sono nostri amici e parenti, e per chi non ha la possibilità di ospitarli nella propria casa, li ospita in una seconda casa dove già viene pagata Imu, Tari, eccetera. Se non si ha la possibilità di una seconda casa, si prenota (per amici e parenti) una struttura, ma non è il turista nel senso stretto del termine". Ecco perché, secondo la minoranza consiliare di Bagnara indirettamente, "i cittadini che hanno familiari fuori Bagnara o invitano amici, devono mettere in conto di pagare questa tassa". 

Tornando alla carica nell'attacco all'amministrazione di Adone Pistolesi sull'argomento tributi, continuano da La Bagnara che VogliAmo: "La maggioranza giustifica questa tassa come un introito per l'Ente! Ecco il cambiamento! Per sopperire all'emorragia di denaro in uscita, tra sperperi ed errori gestionali si introducono tasse". TPrecisando che gli altri Comuni d'Italia che hanno introdotto questa tassa, lo avevano fatto prima della pandemia. Bagnara sarabbe dunque in controtendenza anche rispetto agli interventi statali, che dopo la crisi del Covid hanno emesso misure per incentivare il turismo.

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