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La riforma

Azienda Calabria lavoro verso l'addio, al suo posto nascerà l'Arpal

In prima commissione a palazzo Campanella approda la riforma del mercato del lavoro della giunta regionale che, se il consiglio regionale darà disco verde, dovrebbe diventare operativa a partire da luglio

Le politiche attive del lavoro della Regione saranno gestite dall’Arpal Calabria: l’Agenzia regionale per le politiche attive e i centri per l’impiego.

E’ questo uno dei punti nodali, se non quello determinante, della riforma annunciata dall’assessore regionale competente per materia, Giovanni Calabrese e che domani verrà analizzata e discussa dai componenti della prima commissione - quella che si occupa di affari istituzionali - alla presenza dello stesso assessore regionale e del dirigente del dipartimento regionale Lavoro, Roberto Cosentino.

Quello che nascerà, nelle prospettive del legislatore regionale entro il prossimo mese di luglio, non sarà un nuovo ente strumentale della Regione Calabria ma, come previsto dalla proposta di legge 176/12 di iniziativa della giunta regionale recante “Norme per il mercato del lavoro, le politiche attive e l'apprendimento permanente”, la trasformazione di Azienda Calabria Lavoro.

La norma, che dopo la discussione davanti ai “commissari” dovrebbe approdare in consiglio regionale per la sua approvazione definitiva in tempi contingentati, “si propone - come si legge nella relazione illustrativa della stessa - di dotare la Regione Calabria di una regolamentazione del mercato del lavoro e delle politiche attive aggiornata alle più recenti disposizioni statali”.

Lo scopo principale del testo normativo, quindi, è quello di disciplinare il parco delle politiche attive del lavoro, senza trascurare la formazione, l’apprendimento permanente e il sostegno all’auto impiego in una regione in cui, come confermano i dati degli istituti di statistica nazionale, la percentuale di inoccupati o disoccupati è una delle più alte della nazione ed in cui le azioni intraprese sino ad oggi, attraverso il dispendio di una importante dote finanziaria, non hanno sortito gli effetti desiderati.

Per esercitare la propria azione, poi, l’Arpal assorbirà la dotazione organica di Azienda Calabria Lavoro che corrisponde a 370 unità di personale, cui verrà applicato il trattamento giuridico ed economico previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto funzioni locali, per un costo complessivo di oltre sei milioni di euro.

All’Agenzia regionale per le politiche attive, ancora, verrà assegnata la gestione diretta dei Centri per l’impiego che vengono definiti come “l’infrastruttura di base per lo sviluppo delle politiche attive, attraverso l’erogazione di servizi obbligatori (Leo) con la collaborazione e la funzione di supporto dei soggetti accreditati privati”.

Infine, al direttore generale dell’Arpal, che sarà nominato dal presidente della giunta regionale della Calabria e durerà in carica tre anni, verrà corrisposto uno stipendio mensile, comprensivo di tredicesima mensilità, di poco superiore ai 10 mila euro e, comunque, equiparato a quello riconosciuto ai dirigente generali dell’amministrazione regionale.

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