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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Caso Anas, Sergi: "Anche il Comune ha fallito sulla raccolta differenziata"

Il vicepresidente di Reggio Futura, esprime profondo biasimo per la spiacevole vicenda, ma non può costituire alibi per il Sindaco e la sua giunta per nascondere le falle della loro gestione

In questa sventurata città ormai può succedere di tutto, anche che un automezzo dell’ANAS (la società che gestisce strade e autostrade) vada tranquillamente, e alla luce del giorno, a scaricare materiale vario in uno dei torrenti del territorio. Esprimiamo - dichiara il vicepresidente di “Reggio Futura” Giuseppe Sergi - profondo biasimo per questa azione indegna e contraria ad ogni buon senso, prima ancora che alle regole del vivere civile. Tuttavia, questo atto inqualificabile non può nondimeno costituire alibi dietro il quale il Sindaco e la sua giunta tentano di nascondere tutte le falle della loro fallimentare gestione.

Più volte abbiamo stigmatizzato – sostiene Sergi - come sia troppo facile e comodo, oltre che istituzionalmente indecoroso, in tema di raccolta differenziata, rovesciare responsabilità sulle spalle dei cittadini, in un massacrante gioco di metterli gli uni contro gli altri in questa partita che risulta già persa. L’irrispettosa, volgare e irripetibile offesa che spesso il Sindaco pubblicamente rivolge verso alcuni (certamente incivili, certamente da condannare, certamente da sanzionare) concittadini non è consona a chi riveste ruoli istituzionali.

Tuttavia – continua il vicepresidente di Reggio Futura - sarebbe irragionevole ed ingenuo mettere in discussione la raccolta differenziata in sé, in quanto rappresenta la soluzione a molti problemi ambientali, economici e sociali. Ma sicuramente, quello che sta fornendo l'amministrazione Falcomatà in questo ambito è lo specchio dei limiti naturali, organizzativi, strumentali e di pianificazione strategica di questi attuali amministratori.

Un pessimo esempio di gestione della cosa pubblica, un servizio che, nonostante sia stato finanziato da fondi della comunità europea e implementato con i tributi che pagano i cittadini, non registra alcun riscontro in termini di efficienza, efficacia e qualità nelle prestazioni. Quel che è peggio constatare sul piano dell'igiene pubblica, è l'applicazione del sistema porta a porta che genera fra le vie cittadine caos, sporcizia e degrado.

Ciò perché il metodo adottato presta il fianco ad un limite evidentissimo: se il servizio non viene espletato con puntualità dalla società preposta (anzi spesso non ritirano per giorni) le conseguenze non possono che essere negative, con la gente spazientita e arrabbiata che, obtorto collo, alimenta i cumuli nelle strade pur di non tenersi la spazzatura in casa. Prendere atto di avere optato per una soluzione inadeguata per la morfologia del territorio urbano, senza una necessaria e preventiva campagna di sensibilizzazione che avesse accompagnato la popolazione in un graduale passaggio, è impensabile per una amministrazione che, piuttosto che ammettere i propri errori, preferisce inoculare imprudenti epiteti offensivi all’interno di una già logora ed estenuata società civile.

In definitiva, per il decollo effettivo di questo servizio è mancato a monte tutto il procedimento logico strutturale tipico: sensibilizzazione, informazione, gestione ottimale del servizio e, soprattutto, vigilanza e fase sanzionatoria. L’efficienza dei servizi è molto importante per una comunità, per chi ancora rispetta le regole e paga i tributi e vuole sentirsi tutelato e non frustrato. Nel caso contrario, sempre meno saranno coloro che seguiranno la via della legalità.

Già, la legalità, quella parola di cui è fin troppo facile riempirsi la bocca, con il rischio di farla restare un bel concetto astratto se i suoi stessi principi non si insegnano partendo dalle piccole cose, dal fermarsi con l'auto al semaforo e alle strisce pedonali, fino all'uso responsabile dell'acqua per arrivare allo smaltimento differenziato. Ma se la città ha fatto un evidente regresso anche in termini di civiltà, dove nessuno rispetta più le regole, in cui regna l'anarchia su un territorio completamente abbandonato a se stesso, perché totalmente privo di vigilanza, controllo e capacità gestionale, solo in minima parte sono responsabili i reggini, e certamente non quelli che soffrono o si indignano ancora oggi nel vedere di nuovo ragazzi in scooter senza casco, marciapiedi occupati da macchine, camion e venditori ambulanti abusivi, e una amministrazione comunale che, preposta istituzionalmente a garantire i servizi essenziali e repressione degli illeciti, risultare viceversa non pervenuta.

Pertanto – conclude Giuseppe Sergi - condanniamo con forza le scellerate azioni che trasgrediscono le norme del senso civico e delle leggi stesse ma, nel contempo, denunciamo a gran voce il raccapricciante scenario che si profila sotto gli occhi dei reggini incolpevoli, con le montagne di bustoni sparse per la città e con le lunghe file di sacchetti e cataste di mastelli ad occupare interi marciapiedi, ennesimo esempio di cruda realtà che bolla ancora una volta d’incapacità, incompetenza e approssimazione i vertici di Palazzo San Giorgio.                                                                                  
 

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