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Regionali, Identità e Azione Tirocinanti: "Porre fine al precariato"

Il comitato ha organizzato un dibattito con i rappresentanti dei candidati alla presidenza della Regione. Esplicitamente richiesto "un impegno ufficiale affinché ci si adoperi nella definizione della problematica"

Il tempo stringe e siamo ormai agli sgoccioli. Ancora qualche giorno e i calabresi saranno chiamati ad esprimere la propria preferenza per il futuro politico della Regione. Il 3 e 4 ottobre ci saranno le elezioni politiche regionali. L'attesa per scoprire il nuovo assetto ai vertici della Cittadella sale e i temi da affrontare con la dovuta delicatezza e attenzione sono ovviamente in primo piano. Come il comitato Identità e Azione Tirocinanti Calabria, impegnato nel promuovere il confronto-dibattito "La figura del tirocinante, l'apporto alla Pubblica Amministrazione, prospettive per il futuro."

Il momento d'incontro - portato avanti dall'organizzazione di stampo non politico nè politicizzata per tutela dei diritti di tutti i precari del lavoro - si è svolto lo scorso 23 settembre. Lo scopo del dibattito tra tirocinanti e rappresentanti dei candidati alla presidenza della Regione, era di "conoscere il pensiero, le proposte, le eventuali soluzioni possibili che possano portare definitivamente alla fine del precariato dei Tirocinanti." L'invito a partecipare è stato favorevolmente accolto da Marcello Anastasi (lista Amalia Bruni Presidente), Giuliana Barbieri (lista Mario Oliverio Presidente), Michele Conia (lista Luigi De Magistris Presidente) e Giuseppe Sergi (lista Roberto Occhiuto Presidente). Fortemente voluta, quindi, la presenza dei rappresentanti di ogni coalizione così che la "la battaglia in favore dei Tirocinanti non possa avere un solo colore politico ma che debba essere la battaglia di tutti: maggioranza ed opposizione, indipendentemente da chi salirà sullo scranno più alto di Palazzo Campanella", spiega lo stesso comitato in una nota.

"Per porre fine, una volta per tutte, al precariato dei Tirocinanti, al loro lavoro nero legalizzato, è opportuno - sottolinea ancora il comitato - che la soluzione sia voluta e ricercata con il contributo onesto e la volontà politica di tutti. Nel ringraziare tutti i partecipanti per la disponibilità, si evidenzia che è stato esplicitamente richiesto un impegno ufficiale nel nome di ciascun candidato alla Presidenza della Regione rappresentato, affinché ci si adoperi concretamente nella definizione della problematica Tirocinanti e che le istanze che vengono avanzate a tal fine siano tenute in debita considerazione nei lavori del nuovo Consiglio e della nuova Giunta. Il Comitato vigilerà sulle iniziative tecniche, politiche e legislative inerenti la causa dei Tirocinanti Calabresi e la battaglia di civiltà finirà soltanto quando ogni Tirocinante avrà firmato un contratto di lavoro. Tutto sarà fatto per evitare che, ancora una volta, da quel lontano 2010 anno di inizio dei tirocini, il problema torni nell’oblio e nella dimenticanza istituzionale."

Il Comitato Identità e Azione, a conclusione della riflessione, auspica che "questa proroga dei T.I.S. sia dovuta soltanto ad una questione di tempo che la politica si è data per risolvere definitivamente il problema ed è fermamente convinto che i Tirocinanti hanno sempre contribuito ad arginare i disservizi nelle Pubbliche Amministrazioni dovuti alla grave e atavica carenza di organico."

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