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Comunali, Antonino Minicuci pensa in grande e firma il "Patto con la città"

Mossa a sorpresa del candidato sindaco del centrodestra, dieci punti per "voltare pagina e cacciare un'amministrazione inefficiente e incapace. Se non rispettiamo gli impegni vado a casa"

Antonino Minicuci firma il suo Grande patto per Reggio. Lo fa davanti alle telecamere dei media locali così come fece Silvio Berlusconi nel 2001 quando il Cavaliere firmò, sotto lo sguardo attento di Bruno Vespa nel salotto di “Porta a porta”, il “contratto con gli italiani”.

Dieci punti, dieci comandamenti per la sua giunta, dieci impegni con i cittadini di Reggio Calabria per cambiare il volto della città da attuare nei primi 180 giorni di sindacatura. Un impegno solenne, salutato dal coro esultante dei suoi sostenitori convenuti presso la sede provinciale di Forza Italia, che se non riuscirà a rispettare porterà alle sue immediate dimissioni.

“Nei primi 180 giorni dall’insediamento della mia giunta - ha detto il candidato sindaco del centrodestra, Antonino Minicuci - voglio che vengano raggiunti tutti i risultati importanti che ho fissato nel patto con Reggio Calabria. Sono convinto sarà uno sforzo notevole ma, allo stesso tempo, sono certo che saremo in grado di portare a compimento quanto programmato”. 

Ma vediamo quali sono i punti programmatici dal Patto per Reggio Calabria annunciati da Antonino Minicuci che, fra le righe, mettono in evidenza un forte feeling con l'amministrazione regionale guidata da Jole Santelli. Partenza obbligata dall’emergenza rifiuti, settore per il quale il candidato del centrodestra prevede di creare un gestore unico del servizio e, nell’immediato, provvedere ad una raccolta straordinaria delle micro discariche presenti sul territorio e ad un potenziamento delle isole ecologiche.

E, dopo, la messa in opera di un piano straordinario per la manutenzione delle strade e dell’illuminazione pubblica, suddividendo la città in sei macro zone, attraverso un finanziamento della regione e partendo dalle periferie.

E, ancora, un rinnovato controllo delle reti e degli impianti pubblici con il potenziamento del telecontrollo della rete idrica e programmati interventi manutentivi; il passaggio dai servizi alla rete ai servizi alla persona, la dismissione patrimonio edilizio e lo sblocco del condono edilizio.

E, poi, la semplificazione amministrativa e la creazione di un nucleo anti burocrazia. Ma anche: il trasferimento delle funzioni dalla Regione alla Città metropolitana e il potenziamento del decentramento amministrativo e centri civici sul territorio.

"Vogliamo voltare pagina - ha concluso Antonino Minicuci - per far risorgere la città e mandare a casa un’amministrazione inefficiente e incapace che ha danneggiato Reggio Calabria”.

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