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Comune, si allontana l'ombra del dissesto: approvato il bilancio di previsione 2019/2021

Per l'assessore Calabrò la "Città sta recuperando il proprio differenziale negativo contando solo sulle proprie forze, sebbene flebili e segnate da condizioni di indigenza diffusa"

Il bilancio di previsione 2019/2021 è diventato realtà. In mattinata l'approvazione durante la seduta del consiglio comunale. che si è aperta, su richiesta del consigliere delegato ai Beni confiscati Nancy Iachino, con un minuto di silenzio in memoria del giudice Antonino Scopelliti, assassinato dalla ‘ndrangheta il 9 agosto di 28 anni fa.

Dopo aver esaminato il primo punto da esaminare, il piano biennale 2019/2020 di fornitura beni e servizi d’importo unitario, stimato di almeno 40mila euro e l’introduzione del presidente della seconda commissione consiliare Bilancio Rocco Albanese è stata immediata l’approvazione a maggioranza.  Licenziato a maggioranza anche il piano triennale delle opere pubbliche 2019/2021, di consueto allegato al bilancio: su richiesta del consigliere Pasquale Imbalzano, il dirigente alle finanze Francesco Consiglio ha chiarito come lo scorporo del piano in una delibera autonoma rivesta un piano squisitamente di garanzia.

Complessa la disamina del Dup (Documento unico di programmazione) 2019/2021, il bilancio di previsione. Nel dare atto di una "ventata di novità rispetto al passato" rappresentata dal nuovo dirigente, ha evidenziato Albanese come tra le principali finalità perseguite dall’Ente attraverso il documento contabile vi siano il "raggiungimento di soddisfacenti percentuali di riscossione e l’immediata attivazione dell’alienazione del patrimonio immobiliare dell’Ente", come pure l’attivazione di un significativo programma d’investimenti. 

"Il bilancio di quest’anno - ha tuonato Mary Caraciolo (FI) non lo si può neanche definire un libro dei sogni, perché è venuto meno anche l’impegno a far diventare full-time i lavoratori socialmente utili stabilizzati", chiedendo pertanto una sospensione dei lavori per poter inserire la misura in bilancio. Ipotesi rigettata dal consigliere Antonino Castorina prima e dal dirigente poi perché pur recepita già nella delibera di stabilizzazione degli ex precari di Palazzo San Giorgio avrebbe preliminarmente bisogno di una modifica della delibera sui fabbisogni con raddoppio degli oneri per l’Ente. Ad avviso di Pasquale Imbalzano, spese come i 10,5 milioni di euro per l’energia elettrica dimostrerebbero poi il mancato perseguimento del miglioramento della qualità della vita dei cittadini attraverso il bilancio di previsione 2019.

Ha quindi relazionato l’assessore alle Finanze Irene Calabrò, che ha tra evidenziato come sulle casse dell’Ente gravino anche debiti ereditati in alcuni casi perfino dagli anni Settanta e come si siano cercati migliori punti d’equilibrio anche attraverso la trattativa con la Sorical in tema di debito idrico, sfociata in una vantaggiosa transazione che ha ridotto il dovuto da 79 a 63 milioni di euro.

"Quest’anno, più degli altri, - ha affermato Irene Calabrò, assessore alle finanze (nella foto) - deve considerarsi una scadenza tutt’altro che scontata, tanto che fino a qualche mese fa nessuno avrebbe sperato di potervi arrivare. All’indomani della declaratoria di incostituzionalità dell’art. 1, c. 714, della Legge 208/2015, quale novellato dall'art. 1, c. 434 della Legge 232/2016, che aveva consentito all’Ente di dilazionare il recupero del disavanzo attraverso un PRF trentennale, la Corte dei Conti dichiarava l’inefficacia del piano con la conseguente attuale vigenza del PRF decennale, approvato dalla Commissione straordinaria nel 2013, ed invito immediato all’Ente ad adottare tutti gli atti necessari a garantire il recupero del disavanzo in decimi, anche delle quote non ripianate nel 2017 e 2018".

Calabro Irene-2Per l'assessore: "E' di tutta evidenza che tale deliberazione, notificata proprio mentre ci si apprestava a chiudere il bilancio previsionale con scadenza 31.03, abbia generato forti e reali preoccupazioni per la tenuta del bilancio, tanto da farci sentire in dovere di rappresentare alla Città cosa era accaduto e che concreta era l’ipotesi del dissesto. L’altra nostra considerazione è stata quella di non dover subire passivamente una decisione fortemente penalizzante per il tessuto economico cittadino e per la Città intera, ed avviare un’interlocuzione con il Governo per un intervento immediato che consentisse alle Città colpite dagli effetti retroattivi della pronuncia della Corte Costituzionale di poter continuare a sopravvivere. Una decisione condivisa da tutte le parti politiche dell’Amministrazione sia di maggioranza che di minoranza.

Così il termine di approvazione del bilancio di previsione veniva prorogato al 31.07, con la facoltà, prevista dall’art. 38 D.L. 34/2019 convertito con modificazioni in L. 58/2019, di poter rimodulare il disavanzo complessivo dell’originario PRF in venti anni. Questo lo scenario che ha preceduto la redazione dell’odierno bilancio di previsione". L'assessore Calabrò ha evidenziato nel corso della sua relazione quali sono state le maggiori difficoltà affrontate

Debiti fuori bilancio

Dall’insediamento di questa amministrazione e fino al 31.12.2018, il Consiglio comunale ha riconosciuto DFB per un importo complessivamente pari a 26.845.023,24 che hanno trovato copertura integrale sul bilancio dell’Ente. I debiti f.b. comunicati dai settori per il triennio 19/21 sono pari ad euro 15.672.392,05, per la maggiore parte derivanti da titoli esecutivi di procedimenti giudiziari di esproprio risalenti agli anni ’70 e maturati adesso. L’attività degli uffici ha prodotto il significativo risultato di rateizzare i singoli debiti e finanziarli con devoluzione di mutui esistenti in bilancio, unitamente a mutui estinti la cui relativa spesa risulta confluita nella quota vincolata del risultato di amministrazione.

Debito fornitura idropotabile 1981/2004
E’stato raggiunto un accordo transattivo con la Regione Calabria per la definizione delle reciproche pretese relative al credito vantato e non interamente riconosciuto dal Comune per la fornitura idropotabile annualità 1981/2004 per un importo complessivo pari ad euro 64 mln circa rateizzati in venti anni, prima scadenza giugno 2020.

Fondi di rotazione ex art. 243 ter e quinquies D.Lgs. 267/2000
Al 31.12.2018 l’anticipazione di liquidità ottenuta ammonta a 47.808.945,02 e deve essere restituita a decorrere dal 2019 nella misura prevista dai piani di ammortamento ministeriali. La rata annuale è pari a circa euro 1.800 mln.

Fondo rischi contenzioso
Le passività potenziali da contenzioso sono state coperte da una previsione nel triennio di 4.500.000 a cui sommare le quote già accantonate per le medesime finalità negli esercizi finanziari precedenti pari a 5.293.390,04.

FCDE
Il fondo destinato a coprire l’eventuale mancata riscossione di entrate incerte e di dubbia riscossione è stato calcolato per il 2019 in circa euro 26.000.000 valutando la data di approvazione del bilancio, essendo decorsi sette mesi su dodici; gli incassi in conto residui e competenza al 31.07 oltre entrate da compensare; la comunicazione della società di riscossione Hermes che ha garantito di poter puntare ad una aumento della riscossione della TARI al 70% entro il 31.12.2019. A tal proposito si sottolinea che la Giunta comunale ha inteso sollecitare la Società ad adottare tutte le iniziative necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo e misurare la valutazione della performance della Società stessa in relazione al quantum raggiunto ed all’aumento della velocità di riscossione.

Le previsioni di spesa rimangono garantite senza subire inflessioni, in particolare:

Asili nido
Servizio coperto con fondi PAC fino allo scorso anno e dal 2019 garantito con fondi PON per euro 1.700.000
Assistenza educativa ed alla comunicazione
Servizio garantito con fondi POC euro 1.300.000
Manutenzione
Servizi afferenti a vari settori (verde, illuminazione, idrico, cimiteri, stradale, segnaletica, edifici pubblici …) complessivamente pari a circa euro 4.000.000 Le previsioni di entrata rimangono prudenziali con introiti da tariffe ed aliquote invariate rispetto all’anno scorso; i maggiori proventi si rinvengono da
Alienazione beni di proprietà comunale
Gli uffici definiranno le trattative di vendita degli immobili già impegnati e procederanno entro il 30.09 alla pubblicazione degli avvisi di vendita degli immobili di edilizia residenziale pubblica.
Attività di recupero evasione
L’attività posta in essere ha già prodotto una lista di carico per la TARI di circa 5 mln già recapitata ed una di prossima consegna di circa 2.500 mln

"Risulta ormai sistematizzata e regolamentata la disciplina delle compensazioni credito/debito ed il preventivo controllo delle posizioni tributarie di tutti i creditori del Comune prima di ogni pagamento. Per arrivare all’appuntamento odierno questa Amministrazione - continua Calabrò -  non si è risparmiata e non ha ancora una volta cercato vie di fuga che avrebbero potuto portare a scelte più comode e giustificate da circostanze sopravvenute e non superabili.

Si è scelto ancora una volta di continuare a lavorare per difendere la reputazione della Città. Una Città che sta recuperando il proprio differenziale negativo contando solo sulle proprie forze, sebbene flebili e segnate da condizioni di indigenza diffusa che non alimentano flussi di cassa continui e regolari.

Lo sta facendo invocando il rispetto di principi non solo contabili ma etici, correttezza: rispetto formale e sostanziale delle norme; prudenza: nel considerare le componenti ragionevolmente disponibili nel periodo considerato; flessibilità: fronteggiare circostanze imprevedibili che si manifestano nel corso della gestione; neutralità ed imparzialità: trattamento uguale per tutti destinatari, senza servire o favorire interessi di singoli ma della collettività

L'assessore Calabrò ha concluso la relazione rivolgendo un "ringraziamento a tutto il personale del settore finanze che ha collaborato alla redazione del documento ed agli esperti informatici di Hermes, al dirigente del settore, guida imparziale e di comprovata esperienza di cui questa Amministrazione ha inteso equipaggiare l’Ente per garantire una gestione programmata e sistemica delle finanze comunali. Il Consiglio comunale valuti il documento contabile coerentemente alla volontà di riscatto ed al senso di responsabilità che ha contraddistinto l’azione di questa Amministrazione fin dall’inizio, consapevole del risultato raggiunto e dello scongiurato pericolo di dissesto, al netto delle valutazioni tecniche-contabili che la Corte dei Conti potrà in futuro sollevare. La nostra paura del peggio non può essere più forte del nostro desiderio del meglio, e per il futuro della nostra Città abbiamo dimostrato di desiderare solo il meglio".

Fra gli interventi il consigliere delegato alle partecipate Francesco Gangemi ha osservato che "prima Reggio Calabria era una città affossata mentre quest’Amministrazione, malgrado l’handicap economico iniziale, ha ridotto di circa il 70% il deficit dell’Ente".

La seduta consiliare si è conclusa con l'intervento conclusivo del sindaco Giuseppe Falcomatà che ha ricordato come negli anni precedenti all’atto di votare i bilanci vi fosse "un fuggi-fuggi generale, forse per la scarsa veridicità di quelle cifre, come poi attestato dai giudici nel “processo Fallara”; malgrado già in occasione del primo bilancio varato dall’Amministrazione oggi in carica la strada più semplice risultasse dichiarare il dissesto, però, si è scelta quella più impervia "per tutelare gli interessi di professionisti, società e imprese che avevano scelto di restare a operare qui e che ad distanza di anni non avevano visto soddisfatti i propri crediti, ma anche perché il dissesto sarebbe stato un colpo letale per l’immagine della città".

Il tentativo di trovare soluzioni ha portato a spalmare il piano di rientro dal deficit in 30 anni anziché in 10, salva la pronuncia della Corte costituzionale e l’utilizzo delle “finestre normative” successive per una dilazione a 20 anni: l’Amministrazione però è già riuscita a ripianare ben 61 milioni di euro di disavanzo sui 110 complessivi". 

Quanto al personale, ha ribadito Falcomatà come il Comune "abbia un organico di circa 800 dipendenti contro un fabbisogno di 1.700, e lo stesso concorso per 54 unità rappresenti una goccia nel mare". Destituite di fondamento le critiche sulla presunta carenza d’investimenti in cultura e turismo, il primo cittadino ha sottolineato il netto miglioramento sul fronte della riscossione sul piano contabile ma anche, sul versante sociale, l’importante ricucitura con porzioni significative della comunità avvenuta in questi anni, come ad Arghillà. 

Esaltato il dato sulle politiche in tema di partecipazione, dal primo cittadino è giunto un veemente invito a una battaglia comune contro il regionalismo differenziato che, se attuato, porrebbe "la parola “fine” sulla rivendicazione dei diritti dei cittadini di tutto il Sud Italia". Il Dup è stato quindi licenziato a maggioranza, ma l’immediata esecutività è stata approvata a voti unanimi perché dopo aver votato nel merito del provvedimento i consiglieri d’opposizione hanno lasciato l’aula.

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