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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il documento programmatico

Nicola Irto lancia la sua opa sul Pd: "Il partito deve rigenerarsi"

L'ex presidente del consiglio regionale ha presentato la sua mozione in vista del congresso dei "democrat"

“Il Pd deve essere, innanzitutto più presente e l’impegno dei suoi quadri dirigenti e militanti deve essere percepito dal popolo democratico e dall’intera società calabrese anche lontano dai momenti elettorali”.

Nicola Irto, ex presidente del “parlamento” calabrese e consigliere regionale di opposizione, si candida alla guida dei “democrat” calabrese e presenza la sua mozione finalizzata a rigenerare la Calabria attraverso la rigenerazione del Partito democratico.

“Tutti dicono di voler cambiare la Calabria - si legge nel documento - da sinistra a destra: una grande abbondanza di rivoluzionari, di riformisti, ma alla fine gli unici a cambiare sono coloro che ambiscono al potere illudendo i calabresi con progetti irrealizzabili e populisti”.

Rigenerare il partito per Nicola Irto, poi, vuol dire anche rinnovarlo, ringiovanirlo da punto di vista anagrafico: “Noi non diciamo solo che occorre “riformare”. Usiamo, non a caso, il termine ri-generare. Generare nuovamente. Far rinascere e rifiorire. Ma anche compiere uno scatto in avanti dal punto di vista generazionale. Che non è una questione anagrafica, ma capacità di vivere il presente e guardare al futuro”.

Il Partito democratico che vorrebbe Nicola Irto è un partito aperto al territorio, presente sul territorio con i suoi circoli, capace di ritornare a parlare con la gente, di raccogliere le sfide che provengono dal basso e trasformarle in istanze politiche da trasferire a chi gestisce la cosa pubblica in Calabria e nel Paese.

“In questa fase di transizione così complessa da affrontare - si legge nella mozione - noi che siamo il principale partito del campo progressista non possiamo tirarci indietro. Dobbiamo assumerci il ruolo di riconnettere i territori per guidare nuovamente i processi di azione politica. Dopo le ultime e pesanti sconfitte elettorali è necessario preparandosi sin d’ora ad una nuova stagione di governo regionale.

Il Pd dovrà essere rifondato sin dalle sue fondamenta, deve tornare ad essere in Calabria un luogo di incontro e formazione, punto di congiunzione tra i cittadini e le Istituzioni, veicolo di trasferimento dei problemi dei cittadini all’interno dei palazzi del governo. Abbiamo bisogno di un partito pluralista, ma non diviso, che sappia sfruttare questa fase congressuale per mettere in campo una nuova e autorevole classe dirigente e dialogare in maniera proficua con tutti i livelli di governo, compreso quello europeo”.

Il giovane politico reggino, poi, definisce quelle che nella sua idea politica saranno le grandi sfide “per cambiare la Calabria”: quella sulla salute, per una sanità pubblica di prossimità; quella per il territorio bene comune; quella per la legalità, la competenza, il lavoro e il futuro e, infine, quella sull’autonomia differenziata.

Per Nicola Irto la Calabria ha bisogno di “un piano sanitario che sia in grado di garantire il diritto alla salute”. “Per raggiungere questo obiettivo - si legge ancora - non basta istituire l’Azienda Zero, così come ha fatto il centrodestra. Serve scegliere con coraggio un modello di sanità che combatte le inefficienze, gli sprechi e i furti. Serve un piano che si occupi di ammodernare le strutture sanitarie e di promuovere le risorse umane specializzate e di assistenza a tutti i livelli, dagli ospedali, ai presidi territoriali, includendo anche i poliambulatori, lasciando agli ospedali la funzione di assorbire la domanda di sanità per acuti e restituendo dignità e ruolo alla sanità territoriale”.

Affrontato il tema dei temi, quello della creazione di posti di lavoro posti al riparo dall’invadenza mafiosa, poi, il candidato alla segreteria regionale del Partito democratico è pronto a chiedere al Pd “la responsabilità di costruire una Regione che rilanci sul diritto al futuro per i nostri giovani attraverso percorsi di legalità ed economia libera. Per rilanciare la Calabria c’è una sola strada obbligata che vogliamo, possiamo e dobbiamo percorrere: la politica della legalità con azioni di contrasto a tutte le forme di mafia, di ‘ndrangheta e di corruzione della rappresentanza istituzionale”.

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