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Palazzo San Giorgio

Consiglio comunale, Brunetti: "Questa amministrazione è fiera di andare avanti"

L'assemblea ha discusso quattordici punti all'ordine del giorno ha visto l'apertura della riunione incentrata sul dopo sentenza d'Appello Miramare

Quattrordici i punti all'ordine del giorno, riunito in seconda convocazione, nell'Aula Battaglia di Palazzo San Giorgio che ha i debiti fuori bilancio come tema centrale dell'assise.  L'assemblea ha anche sostituito il consigliere comunale Castorina con il primo dei non eletti del Pd Andidero, ed approvato il regolamento per lo svolgimento delle sedute consiliari in modalità telematica. 

Subito però il dibattito preliminare viene catalizzato dalla sentenza in Appello al Processo Miramare e dalle accuse dell'opposizione che chiedono elezioni subito. Tocca al sindaco facente funzioni Paolo Brunetti rispondere: "Oggi avrei sperato ci fosse Falcomatà al mio posto, il sindaco eletto. Questa amministrazione è fiera di andare avanti ed è quello che faremo perchè abbiamo condiviso questo percorso con Falcomatà. Un progetto di città. Abbiamo lavorato e lo dicono i fatti e le risorse disponibili che sono state impegnate". Poi si rivolge all'opposizione: "Dite che a maggio si tornerà al voto, esplicitate cosa volete dire perchè non si capisce che azioni metterete in campo?". 

Parla Angela Marcianò: "Potrò apparire tranciante con questa dichiarazione. Ma chi mi conosce sa bene  che ci metto sempre la faccia, per cui non voglio tradire me stessa neppure in questa occasione. Noi politici diciamo sempre che le Istituzioni vanno rispettate! Nessuno si sognerebbe mai di dire il contrario. Ma vi chiedo : cosa significherebbe rispettare le Istituzioni senza al contempo rispettare le sentenze e le leggi? Per il caso Miramare. Tutti abbiamo preso atto della sentenza.

Per quel che mi riguarda con dilaniante amarezza. Ed anche della legge Severino, che si applica come sua diretta conseguenza. Oggi si preferisce spostare l’attenzione su altro. Se la Severino va bene quando sospende il politico “ avversario” condannato (anche per condanne inferiori al mese) ; deve andarci bene anche nella parte in cui prevede il ritorno del politico nella carica che ricopriva in precedenza. Si tratta sempre della stessa legge! Così come è legittima la nomina dei sindaci facenti funzioni. C’è chi si lamenta che non siano stati eletti dal popolo: perché gli ultimi presidenti del consiglio ( Monti, Renzi,Letta e Draghi lo sono stati ? Ed in questo caso sappiamo bene che e’ la Costituzione a prevederlo".

"Dunque, fintanto che la politica non sarà in grado di abrogare questa normativa, - aggiunge Marcianò - in vigore dal 2012, che oggi sembra non piacere ne’ a destra né a sinistra, non si può che tacere. E questo significa rispettare le Istituzioni. Punto. Altra cosa sono le condizioni di non vivibilità in cui versa la città. Reggio è in pessimo stato, non solo non riesce a proiettarsi verso orizzonti ambiziosi, ma fa fatica a sopravvivere nel quotidiano, a garantire anche i servizi indispensabili. Ma tutto questo non è ricollegabile ne’ alla sentenze ne’ ad una legge. I piani vanno considerati distintamente altrimenti si rischia di far saltare anche le opportunità più prossime. Penso, solo a titolo di esempio, ai concorsi per l’assunzione di nuovi dipendenti comunali e alla necessità di non sprecare i fondi del Pnrr. Pertanto, finché non si tornerà legittimamente a votare per il rinnovo del consiglio comunale, abbiamo tutti il dovere di garantire equilibrio e di contribuire a migliorare le cose.  Abbiamo altresì l’obbligo morale di non girarci mai dall’altra parte e di dare un contributo serio, non a questa amministrazione, ma alla città, che è di tutti e non sa che farsene delle nostre polemiche inconcludenti. Ci sarà tempo e modo per chi vorrà amministrare questa città, una volta eletto, di dimostrare coi fatti di saper fare di più e di meglio".

Tocca al sindaco facente funzioni Paolo Brunetti rispondere: "Oggi avrei sperato ci fosse Falcomatà al mio posto, il sindaco eletto. Questa amministrazione è fiera di andare avanti ed è quello che faremo perchè abbiamo condiviso questo percorso con Falcomatà". Poi si rivolge all'opposizione: "Dite che a maggio si tornerà al voto, esplicitate cosa volete dire perchè non si capisce che azioni metterete in campo?".  Brunetti, nel corso del suo intervento, ha risposto anche "alle mistificazioni ed alle bugie dette in aula sugli impegni di spesa relativi alle risorse europee» ed ha mostrato il lungo elenco dei finanziamenti messi in campo su Pnrr, ReactEu e Pon Metro. «Noi - ha concluso - non stiamo facendo nulla di più e nulla di meno del mandato affidato dai cittadini. Proseguiamo ad amministrare la città secondo la volontà popolare. Una città che, indiscutibilmente, ha riconquistato autorevolezza a Roma e nei Ministeri dove rischiamo ad interloquire con rinnovata stima e apprezzamento". 

Compatta, la maggioranza è intervenuta a sostegno del sindaco Falcomatà e degli amministratori sospesi, in particolare con gli interventi del capogruppo  Pd, Giuseppe Sera, e dei consiglieri Carmelo Versace e Filippo Burrone. Per il consigliere Sera "il Partito democratico sarà presente e leale ad ogni momento della vita amministrativa, seguendo pedessequamente il mandato elettorale. Arrivino i più sinceri ed affettuosi saluti di vicinanza a Giuseppe Falcomatà ed ai consiglieri sospesi".I consiglieri di maggioranza nel corso della seduta

Secondo Carmelo Versace, "la politica con la P maiuscola dovrebbe fare quadrato rispetto alle accuse mosse in queste ore. Questa amministrazione - ha spiegato - era impossibilitata ad effettuare investimenti e, nonostante tutto, sta portando avanti un programma lineare e condivisio dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Non temiamo il centrodestra, fintamente unito e plasticamente diviso in più posizioni da come è ampiamente emerso durante il dibattito in consiglio".

Anche il consigliere Burrone, a nome del gruppo Democratici e progressisti, ha rinnovato "massima fiducia a Giuseppe Falcomatà definito, dal sottosegretario Vittorio Sgarbi, "un ottimo sindaco che fa bene a non dimettersi". Sono orgoglioso - ha ribadito - di far parte di un'amministrazione che ha salvato 300 lavoratori dell'Atam, azienda sull'orlo del fallimento, ha chiuso la stagione delle "società miste" dando vita a Castore ed ha garantito tre asili nido che apparivano un miraggio. Noi - ha concluso - chiamiamo a raccolta le migliori energie e le forze sane della città e del consiglio comunale per supportare questo processo di crescita".

Saverio Pazzano ricorda che un anno fa aveva depositato una mozione di sfiducia che "è rimasta inevasa" ma la "politica è riflessione e dibattito non uno show televisivo. Cosa è cambiato da un anno ad ora: è cambiato il panorama nazionale e per questo dico che è importante riflettere sulla legittimità di questa amministrazione. Deve maturare dentro questo Consiglio conunale e non da equilibri parititici. Questo è il richiamo che sento forte: maturare qui questa riflesisone, dubito che si voglia fare adesso. Cosa sta accedando in questa tempesta? Questa amministrazione si è caratterizzata per incompetenza, arroganza". 

Poi prende la parola Mario Cardia: "Fino a quando, dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?”. Era l’8 novembre del 63 avanti Cristo, quando Cicerone pronunciava questa orazione di fronte al Senato Romano nei confronti di Catilina. Ho pensato proprio a queste parole quando l’avv. Falcomatà, sempre l’8 novembre, ma del 2022, all’uscita della Corte d’Appello di Reggio Calabria, chiedeva alla città Mario Cardiadi Reggio Calabria di “resistere”. “Fino a quando abuserai della nostra pazienza?”. Credo sia quello che sta pensando, insieme a me, tutta la città.  L’avv. Falcomatà ha dichiarato che la città deve resistere. Ritengo che l’invito di Falcomatà, rivolto alla Città, debba intendersi come un invito a stare fermi, a non muoversi. Restare fermi, perchè? Aspettare, chi? Falcomatà, Brunetti e Versace devono farsi da parte e la Città deve tornare immediatamente al voto. Non è una questione solo giudiziaria, ma sopratutto politica.  E non serve un analista politico particolarmente bravo per accorgersi che il “quadrato” di solidarietà politica espresso a Falcomatà sia estremamente fragile poiché rappresentato solo dai livelli cittadini e provinciali del PD, da alcune sigle ormai vuote ed esistenti solo sulla carta e da ciò (poco) che resta delle ormai scadute liste civiche. I vertiti nazionali del partito del Sindaco sospeso non si sono espressi, così come non si sono espressi i vertici nazionali dei partiti e dei movimenti che rappresentano oggi la coalizione di maggioranza, sempre più risicata nei numeri e lontana dalle esigenze e dall’affetto dei cittadini. Non si è espressa neanche l’Anci, che rappresenta i sindaci in Italia. Una città come Reggio Calabria non può rimanere ostaggio  di una condizione  amministrativa che ormai è inaccettabile per chiunque e bene ha fatto la senatrice Tilde Minasi ad invocare per la città una nuova guida capace, lungimirante e fattiva".

"La sentenza del caso Miramare - prosegue Cardia - diverrà definitiva solo dopo il terzo grado di giudizio, ma al netto dei profili giudiziari e delle conseguenze della legge Severino, il dato è politico. C’è infatti da tempo in città una sentenza di natura squisitamente politica, pronunciata dai cittadini in ogni angolo della Città, una sentenza che scaturisce dal profondo disagio di tutta la cittadinanza, dall’impossibilità di veder garantiti ormai i servizi più essenziali e si tratta di una sentenza quantomai chiara ed inequivocabile: Reggio Calabria oggi è una città disamministrata ed è questa la ragione per cui si deve tornare immediatamente al voto e, per rispetto dei valori democratici, la parola va data di nuovo ai cittadini.

Ritengo che la Città non debba stare ferma, bensì debba essere restituita ai cittadini, debba correre a vele spiegate verso le opportunità spalancate dai fondi europei, del Pnrr. Questa città merita un nuovo, autorevole, governo in grado di proiettarla sugli scenari europei ed internazionali che merita. Altro che resistere, altro che perseverare in questa situazione stagnante politicamente, Reggio deve liberarsi da queste catene, recuperare la sua identità culturale, sociale, economica e veleggiare senza timori.

Una nuova giunta si formò all’indomani della sospensione del sindaco Falcomatà lo scorso novembre 2021, con l’intento dichiarato da Brunetti, Versace e company di non perdere il treno delle opportunità rappresentate dal Pnrr e dai fondi europei. Questa narrazione è stata tradita, perché da allora la città ha fatto solo passi indietro sotto tutti i punti di vista, i fondi comunitari non sono stati spesi, i servizi essenziali non vengono garantiti, la città ha perso la visione e la fiducia nel futuro ed è stata questa una delle motivazioni che mi hanno convinto a lasciare i banchi della maggioranza. 

Altro che resistere, Reggio deve correre. E serve subito un nuovo, autorevole, governo della città. La paura dell’attuale maggioranza di tornare a confrontarsi con gli elettori non può prevalere sul senso di responsabilità e sull’amore per la città".

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