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Ddl Zan e consiglio comunale, i Giovani sulla Strada: "La votazione ci lascia esterrefatti"

I giovani del movimento: "La risoluzione presentata da Pazzano, avrebbe impegnato il sindaco e la giunta a sostenere con azioni politiche il percorso di approvazione parlamentare del disegno di legge"

"Quanto avvenuto nella giornata di ieri, riguardo la votazione in Consiglio comunale sulla risoluzione a sostegno del Ddl Zan presentata dal consigliere Saverio Pazzano, sostenuta e promossa dai Giovani sulla Strada, ci lascia esterrefatti.

La mistificazione secondo cui il Comune ed in particolare l’amministrazione si stiano impegnando a sostegno del suddetto disegno di legge ci sembra onestamente una presa in giro inaccettabile, dal momento che in aula, alla richiesta di impegnarsi in tale direzione, hanno risposto “no”".

Lo affermano i Giovani sulla Strada che aggiungono: "La risoluzione presentata da Saverio Pazzano, avrebbe impegnato il Sindaco e la Giunta a sostenere con azioni politiche il percorso di approvazione parlamentare del disegno di legge, risoluzione che ovviamente ha incontrato un parere negativo non solo dell’opposizione di destra, ma anche della maggioranza che sostiene Falcomatà (escluse le consigliere Martino e Nucera, a cui va il nostro sentito ringraziamento).

Se le uscite di alcuni esponenti conservatori non ci sorprendono più di tanto, non possiamo nascondere la rabbia per cui chi ipocritamente dice a parole di sostenere la lotta contro l’omolesbobitransfobia inaugurando panchine arcobaleno, nei fatti non trovi il coraggio di esporsi prendendo una posizione chiara e netta su un tema strettamente attuale. È evidente come l’ammiccare ad un certo elettorato bigotto, non sia una pratica appannaggio della destra, ma unisca in modo abbastanza bipartisan tanto la maggioranza, quanto la minoranza".

Per i giovani del movimento "oltre il danno di aver perso l’occasione di condurre una battaglia che nel 2021 dovrebbe incontrare uno scontato impegno di quegli amministratori sedicenti per l’inclusione, la beffa nei confronti della comunità LGBTQIA+ reggina di istituire un “laboratorio di dialogo” rivolto “alle giovani generazioni disorientate” è francamente inaccettabile.

La misura è colma, auspichiamo un’insurrezione culturale giovanile e non solo, affinché chi sta nei palazzi di potere, trovi il coraggio di affrontare e comprendere la sofferenza di tante persone costrette a subire una doppia ingiustizia in seguito ad un sempre più preoccupante radicamento dell’omolesbobitransfobia all’interno della nostra società, ed in seguito ad istituzioni che nonostante la solidarietà manifestata a parole, con profondo imbarazzo, scelgono il mero opportunismo politico personale".

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