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Giovedì, 28 Marzo 2024
La proposta

Discriminazioni sui luoghi di lavoro, in discussione la proposta di un Osservatorio regionale

Per il presidente del consiglio regionale dovrà occuparsi del monitoraggio delle attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro, delle discriminazioni e delle situazioni di mobbing segnalate di vigilanza e di stimolo

I luoghi di lavoro, sempre più spesso, sono posti in cui i rischi si moltiplicano, sia sul piano fisico che psicologico. E’ da questo assunto che intende muoversi il consiglio regionale per dotare palazzo Campanella di un Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro.

Elezione Presidente filippo Mancuso-2E’ una proposta di legge, firmata dal presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso (nella foto) che verrà discussa in terza commissione giovedì prossimo, a dare forma all’Osservatorio.

“L’organismo - come si legge nella relazione illustrativa della proposta di legge - che ha carattere consultivo, di monitoraggio delle attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro, delle discriminazioni e delle situazioni di mobbing segnalate di vigilanza e di stimolo per il decisore politico appare necessario nel contesto sociale e lavorativo in cui versa la Calabria in quest’epoca storica".

L’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro sarà composto da “professionisti operanti nel mondo giuslavoristico, sindacale e delle amministrazioni centrali e regionali si pone l’obiettivo di agevolare i processi decisionali con analisi puntuali e propositive riguardanti ad ampio raggio le tematiche legate al mondo produttivo nonché offrire un concreto supporto ai lavoratori nell’ambito della propria organizzazione di appartenenza”.

Nello specifico l’Osservatorio dovrebbe essere composto: da tre esperti designati dall’Ufficio di presidenza del consiglio regionale; dall’assessore competente in materia di lavoro o suo delegato; dal dirigente generale del competente dipartimento regionale;  da un rappresentante ciascuno delle confederazioni maggiormente rappresentative a livello sindacale; da un rappresentante dell’Inail; da un rappresentante dell’Ispettorato del Lavoro e da un rappresentante dell’Inps.

Ma quali saranno i compiti dell’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro. E’ l’articolo 3 della proposta di legge a chiarire meglio gli ambiti di competenza dell’organismo. L’Osservatorio persegue le finalità di: migliorare la qualità delle condizioni di lavoro; favorire e diffondere la cultura e la pratica della salute e della sicurezza in ogni ambiente di lavoro, promuovendo ed elevando il livello di informazione, comunicazione, partecipazione, formazione, assistenza, controllo, prevenzione e vigilanza in materia, anche avvalendosi del supporto degli organismi paritetici.

E ancora: prevenire i rischi di infortuni e di malattie professionali sul lavoro, siano essi fisici o della sfera psichica, attraverso il consolidamento dei piani di prevenzione tematici (piano nazionale edilizia, piano nazionale agricoltura, piano nazionale patologie da sovraccarico biomeccanico, piano nazionale stress lavoro correlato, piano nazionale cancerogeni occupazionali e tumori professionali); contrastare il lavoro irregolare e ogni forma di diseguaglianza e di sfruttamento sui luoghi di lavoro, anche sulla base delle disposizioni di cui alla legge regionale 15 marzo 2022, numero 7 (Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l’occupazione femminile).

E, poi: contrastare la violenza, le pressioni fisiche e psicologiche e le molestie sul lavoro, a partire da quelle di genere e promuovere misure concrete per favorire il benessere organizzativo in ambito lavorativo pubblico e privato.

All’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro, infine, spetterà il compito di presentare - entro il 31 marzo di ogni anno - un rapporto annuale che porti all’attenzione dei componenti del consiglio regionale: i casi di incidenti sui luoghi di lavoro; i casi di discriminazione e di mobbing sui luoghi di lavoro; le cause di infortunio e malattie professionali con l’evidenziazione delle relative incidenze anche riferite ai singoli settori; i rischi particolari, ad esempio, dei lavori maggiormente esposti ad impieghi pericolosi, delle sostanze altamente impattanti sulla salute, nonché sull’impiego delle tecnologie e, in ultimo, proposte di intervento immediate di medio-lungo periodo per promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

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