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Un Centro operativo comunale per gestire il coronavirus: la proposta de La Strada

Richiesta che si pone in linea di continuità con l'ultima ordinanza del presidente Santelli. La Strada: "Siamo davanti ad un’emergenza unica, dobbiamo farci trovare pronti come comunità"

In un momento di forte difficoltà legato all’emergenza coronavirus arriva la proposta del candidato a sindaco Saverio Pazzano e de La Strada sulla scia dell'ultima ordinanza della presidente Santelli per la costituzione di un Centro operativo comunale.

“Siamo davanti ad un’emergenza unica, dobbiamo farci trovare pronti come comunità. Adesso è il momento di unire le forze e uscire insieme da una situazione che potrebbe anche essere lunga e presentarsi ancora più difficile. Reggio è città solidale, lo sappiamo bene, ne abbiamo fatto esperienza.

È da questo patrimonio etico e di impegno pratico che dobbiamo rialzarci, ce la faremo. Occorre che ci diamo una programmazione, nella speranza che tutto si risolva in breve tempo e senza grossi problemi, ma pronti a reagire se dovessero sorgere nuove difficoltà”, si legge nella proposta inviata da Pazzano al sindaco Falcomatà.

Nella sua ordinanza la Presidente della Regione Calabria Jole Santelli scrive: “Al sindaco, quale autorità locale di Protezione civile si demanda la valutazione circa l’apertura del Centro operativo comunale con l’attivazione di almeno le funzioni “assistenza alla popolazione” e “volontariato”, anche al fine di garantire la necessaria assistenza alle categorie fragili e ai cittadini sottoposti a quarantena o isolamento domiciliare, nonché opportune iniziative di sensibilizzazione nei confronti della popolazione”.

“Crediamo che l’apertura di questo Centro sia indispensabile per Reggio Calabria, sappiamo pure la difficoltà di poterlo attivare in una situazione così complessa- si legge nella proposta de La Strada -  proponiamo in tempi brevi la costituzione di un gruppo, guidato dalle autorità competenti, che preveda nella fase operativa il coinvolgimento: della Croce Rossa e della Protezione civile, delle categorie di lavoratori socialmente utili e di reddito di cittadinanza, delle associazioni che ne vogliano fare parte, della Caritas e delle parrocchie che ben conoscono le persone più fragili del territorio e possono dare indicazioni importanti per la loro assistenza, dei comitati di quartiere che sono un presidio importante sul territorio.

Crediamo che l’invito per una corretta erogazione dei servizi vada esteso anche ai medici di base, alle farmacie, ai commercianti dell’alimentazione. Molte di queste categorie professionali e del volontariato si sono opportunamente già messe all’opera, ma un raccordo comunale renderebbe più efficiente e utile il tutto. Occorre dare un ordine e delle regole, perché il rischio è che una solidarietà disordinata, e senza le opportune precauzioni, agevoli il propagarsi del virus invece che contenerlo”.

Nella richiesta si punta alla costituzione di una squadra di operatori e volontari per l’espletamento dei servizi di assistenza e/o consegna a domicilio. La squadra dovrà essere opportunamente formata sui comportamenti da tenere correttamente; all’implementazione di una squadra che operi in relazione con farmacie, medici di base e commercianti alimentari per un’organizzazione funzionale dei servizi; alla consegna di spesa e farmaci a domicilio per tutte quelle persone anziane, disabili o in quarantena che non abbiano assistenza a casa.

Il ritiro di ricette presso i medici di famiglia. Si chiede l’attivazione di un numero comunale e/o numero verde destinato esclusivamente al servizio di ascolto ed eventuale risoluzione di problemi per tutte quelle persone anziane, disabili o in quarantena che non abbiano assistenza a casa; l’attivazione di canali di informazione specifici con aggiornamento giornaliero e rimbalzo di infografiche con suggerimenti per profilassi e servizi.

Eventualmente una pagina Facebook destinata esclusivamente alle informazioni in merito all’emergenza e di “ascolto” e segnalazione di eventuali problemi derivanti dal coronavirus per tutto il territorio cittadino.

“Ci rendiamo disponibili sia per la fase di programmazione di un tale Centro operativo - conclude  Saverio Pazzano - che per quella più strettamente operativa. Sappiamo di non essere soli, tante realtà si proporranno e certamente il Sindaco potrà sperimentare ancora una volta il cuore grande di questa città.

Mai come adesso è però necessario che questo cuore abbia una rigorosa organizzazione e altrettanto rigorosamente segua tutte le precauzioni del caso. Nessuno deve restare solo, ma occorre svolgere questo servizio solidale nel pieno rispetto della “distanza sociale” per tutelare tutta la comunità. Organizziamoci presto, è adesso il tempo di essere più che mai uniti".

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