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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Reggio è sopra ogni cosa, dai che ce la facciamo", il sindaco al lavoro per la ripartenza

Diretta social di Giuseppe Falcomatà. Tra gli argomenti trattati: mascherine, Centro Covid, fuori sede, cassa integrazione e "Fase 2"

Dopo il vile gesto subito dalla Fondazione, il sindaco Falcomatà torna a parlare con Reggio nella consueta diretta Facebook per una panoramica a 360° al tempo del Covid. 

Al centro dell'incontro social, la novità del prezzo calmierato delle mascherine, fissato dal commissario Arcuri a cinquanta centesimi, la possibilità, messa in campo dal decreto Conte, di far visita ai parenti. Questa per Falcomatà è una questione cruciale e deve essere fatta "nelle condizioni massime di sicurezza". 

Centro-Covid e posti in terapia intensiva

"Lo ribadisco il Centro-Covid non è un derby Reggio-Catanzaro, come qualcuno ha scritto. E' una decisione che deve coinvolgere tutti i territori. Noi, ci siamo! Stiamo parlando della salute dei calabresi, sul quale si deve aprire una discussione sul piano della proposta e della fattibilità. Non abbiamo ancora notizie sui 75 posti di terapia intensiva", incalza il sindaco, "possiamo sapere dove verranno realizzati? Non vorrei svegliarmi domani e sapere che anche questo è stato deciso senza il coinvolgimento del territorio e di chi lo rappresenta".

Rientri in città dei fuori sede

La possibilità dei rientri in città dei nostri concittadini è una vittoria che "sento nostra". Ne è certo il primo cittadino e aggiunge: "E' una cosa giusta, ieri il Governo ha aperto alla possibilità di tornare. Non apriamo uno scontro con il Governo rispetto a questa possibilità. Non parliamo di maxi esodo.

La Regione doveva essere chiusa, sono rientrate in Calabria, con dati regionali alla mano, 16.479 persone. Non parliamo di maxi esodo, di chi ha rispettato le regole. Non possiamo dare un cattivo esempio dalla parte delle istituzioni. Dobbiamo consentire, con le garanzie sanitarie del caso, il rientro". Poi Falcomatà si chiede: "Il problema sono i tamponi?

Li facciamo noi, come Città metropolitana. Si mettono in quarantena ma dategli la possibilità di rientrare. Anzi, vi dico un'altra cosa, comprategli il biglietto di viaggio. Stiamo parlando della nostra gente. Tuttavia questa cosa si sta consumando nel silenzio più totale".

Cassa integrazione

"Molte Regioni ancora non hanno mandato i flussi. La Calabria ha mandato i flussi? Se sì, quando li ha inviati?" Sono i quesiti del sindaco che continua "anche qui parliamo di vite umane. Parliamo di chi, mi scrive in privato "se non mi uccide il Covid, mi uccide la crisi economica". Facciamo finta che non è un problema nostro? Diamo risposte. Occorre sapere la realtà. Siamo in diritto di sapere qual è la situazione? Siamo in diritto di sapere se la Regione ha concluso gli accordi con l'associazione delle banche italiane?"

Fase 2

Dalla conferenza stampa del presidente Conte, dice ancora Falcomatà "ci saremmo aspettati qualcosa in più. Si è deciso di fare ripartire subito, le attività che si concentrano al centro Nord. Ed è un paradosso per il centro Sud, che avendo avuto meno contagi è pronta a ripartire. Barbieri e parrucchieri aprono il primo giugno che è lunedì, il due è festa.

Quindi riaprirebbero il tre. Noi siamo già pronti a ripartire. Io non sono un carceriere, in questi mesi mi avete conosciuto anche come il sindaco che va a "cazziare" le persone in città. C'è una fase nella quale noi dobbiamo seguire in maniera stretta le misure del distanziamento sociale, che ci dovranno consentire di combattere il virus fin quando non sarà trovato il vaccino.

Andremo incontro ad aperture graduali, parchi, giardini, mercati, cimiteri, con quelle che sono le misure che adotteremo per il divieto di assembramento e distanziamento sociale. Stiamo lavorando per il trasporto pubblico, gli uffici".

Oggi, durante la riunione di giunta, anticipa Falcomatà "si è discusso di quello che sarà il programma da mettere in campo per convivere con questo nuovo modo di pensare le città, di approcciarci al lavoro e di vivere la città. I tempi delle città sono cambiati, quindi dobbiamo ripensare la nostra quotidianità in funzione di questi due aspetti. Dobbiamo pensare a quelle che saranno anche le misure economiche a sostegno di chi ha subito maggiori danni dal Covid".

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