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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Covid-19, Falcomatà interviene a La7: "La sfida sarà vincente solo con la prevenzione"

Il primo cittadino, intervenuto nella trasmissione Omnibus, oltre alle problematiche contingenti, ha aperto anche uno spazio di discussione politica

Giuseppe Falcomatà a tutto campo davanti alle telecamere di La7. Il primo cittadino di Reggio Calabria intervistato sulle ricadute dell’emergenza coronavirus, infatti, non si è soffermato alle problematiche contingenti ma ha aperto uno spazio di discussione politica.

Intanto, nella ricorrenza della festa dei papà, il sindaco reggino si è soffermato sulla necessità che i propri concittadini rispettino le prescrizioni disposte dal Governo e dall’amministrazione comunale e per farlo è ricorso ad una metafora di stretta contingenza temporale.

"Il sindaco - ha detto Falcomatà - è il papà di una città e deve rimproverare i propri figli se assumono atteggiamenti poco consoni. La partita è assai difficile e ce la giochiamo sul piano della prevenzione perché avremmo grosse difficoltà a reggere l’urto all’interno degli ospedali. Se è andato in crisi il sistema sanitario lombardo il nostro timore è valido".

Per il primo cittadino la sfida può diventare vincente se tutti capiscono che solo la prevenzione, che significa limitare i contatti per frenare i contagi, è l’arma adatta in questa delicata fase storica. I primi risultati si stanno vedendo, la diffusione dell’epidemia per il momento pare essere contenuta.

Ma ancora oggi, ha detto il sindaco in diretta televisiva, "ci sono persone che vanno in banca per un estratto conto, vanno in bus per fare una passeggiata. Questo non è accettabile". E’ inaccettabile perché se questi atteggiamenti finissero per ampliare la fase di contagio ciò che potrebbe entrare in crisi sarebbe il sistema sanitario locale che, in queste ore delicate, si sta attrezzando per contenere l’epidemia e resistere ad una eventuale irruente crescita.

Lasciando il quadro locale per spostare la discussione su temi nazionali, poi, Giuseppe Falcomatà non ha esitato ad affermare che, sino ad oggi, "in tutta questa vicenda è mancata una strategia europea che a cascata ha portato problemi in regioni con un sistema sanitario efficiente".

Queste difficoltà, comunque, per il primo cittadino potrebbero rappresentare una chiave di volta. "La Calabria - ha detto - deve utilizzare questa emergenza per iniziare a mettersi al passo con altre regioni, già sono state sbloccate assunzioni a tempo determinato di personale medico e paramedico, che speriamo vengano trasformate in tempo indeterminato, e sono stati aumentati i posti letto. E’ importante che alla fine di questa vicenda la Calabria abbia le capacità strutturali e professionali per affrontare una nuova emergenza".

Anche per questo, secondo il sindaco di Reggio Calabria è necessario che la gestione della sanità ritorni in mano allo Stato. Quello Stato al quale Falcomatà, in ultimo, ha chiesto maggiore attenzione nei confronti dei comuni italiani e, soprattutto, del Sud Italia.

"Gli enti locali - ha concluso Falcomatà - rischiano di pagare un alto prezzo per gli effetti diretti ed indiretti del coronavirus. Aspettiamo dal governo delle misure che, sotto il profilo della liquidità, possano riequilibrare quelle scelte coraggiose, come la sospensione del pagamento dei tributi o dei canoni di affitto, che i sindaci hanno assunto per non gravare sui propri concittadini".

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