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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Firma ordinanze opposte rispetto a ciò che dice", il centrodestra striglia Falcomatà

Per i coordinamenti provinciali di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Udc il primo cittadino è ormai "allo sbando" e "continua a fare il protagonista sulla pelle della nostra città"

Dopo le ultime affermazioni e decisioni, adottate dal primo cittadino in merito alla tanto sospirata Fase 2, il centrodestra sferra l'attacco a Palazzo San Giorgio.

"Il sindaco sta dimostrando in queste ore tutta la propria schizofrenia rispetto a una situazione emergenziale in cui avrebbe dovuto dimostrare maggior pacatezza e moderazione. Dapprima ha vestito i panni dello sceriffo, firmando ordinanze molto più restrittive per il territorio reggino rispetto ai Dpcm del governo Conte e andando in giro a rimproverare i suoi concittadini che in realtà hanno rispettato le norme con enorme senso di responsabilità.

Poi, dopo che Reggio Calabria è stata la prima provincia d'Italia, il 15 Aprile, a raggiungere il 'contagio zero' si è opposto all'ordinanza della Regione che consentiva dal 30 Aprile, quindi in piena sicurezza, alcune libertà come il passeggio all'aria aperta, la pesca individuale e il permesso per i pescatori di manutenere le loro imbarcazioni, la possibilità per bar e pizzerie di servire i clienti nei tavoli all'aperto". 

I coordinamenti provinciali di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Udc incalzano e ribadiscono: "Contemporaneamente, ha fatto disperati appelli affinchè si aprissero le porte della Regione ai nostri concittadini fuori sede rimasti bloccati nel focolaio del Nord Italia, e stamattina ha detto a parrucchieri ed estetisti che è d'accordo ad anticipare le riaperture che il Governo centrale formato anche dal suo Partito (Partito Democratico) ha previsto dal 1° giugno, ribadendo però che deve essere il Governo a decidere". 

Il centrodestra si sofferma poi sul provvedimento a sorpresa della governatrice Santelli e sulle decisioni comunali "se davvero Falcomatà è d'accordo a riaprire qualcosa, con tutte le cautele del caso, avrebbe potuto evitare di opporsi all'ordinanza della Regione: anche Reggio, come la vicina Villa San Giovanni, o come Cosenza e Tropea, avrebbe potuto iniziare gradualmente a ripartire. Invece con le ordinanze n° 33 e 34 del 30 aprile, molto confuse, non solo ha annullato l'ordinanza regionale, ma ha addirittura vietato le passeggiate dopo il 4 Maggio, quando invece il Dpcm del Governo le consente.

E adesso fa la faccia di quello che vuole riaprire con parrucchieri ed estetisti! Ma chi pensa di prendere in giro? Anzichè scaricare la colpa sul Governo, che pure di colpe ne ha tante ma è apertamente formato e sostenuto dal suo stesso partito, avrebbe potuto accogliere non solo l'ordinanza, ma anche la battaglia del governatore Santelli, perchè in Calabria per fortuna non c'è più alcuna emergenza sanitaria tale da giustificare una chiusura così rigida". 

Per i coordinamenti "Falcomatà, invece, gioca ancora a fare lo sceriffo, vieta le passeggiate, annulla le ordinanze che danno ai calabresi le libertà che si sono meritati con due mesi di sacrifici enormi, e poi si permette pure di parlare di 'riaperture' per mascherare le proprie reali intenzioni.

Che sono quelle di continuare a fare il protagonista sulla pelle della nostra città, convinto che rubando la scena, approfittando dell’emergenza Coronavirus, tenta di recuperare il consenso oramai perduto nei 5 anni e 6 mesi indimenticabili per i cittadini reggini".

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