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Protezione civile, l'affondo di Ripepi: "Siamo in guerra, non c’è tempo per recitare sui social"

Il coordinatore comunale di FdI pone in evidenza le carenze della Protezione civile comunale e condanna il modo con cui l'Amministrazione sta affrontando l'emergenza da Covid-19

"Falcomatà non cambierà mai, neanche in tempi di Coronavirus,  sempre e solo chiacchiere e distintivo. Avevamo scelto la strada della fiducia in un momento tragico per la nostra Nazione restando volutamente  in silenzio per più di un mese nella speranza che, almeno in tempo di crisi, Falcomatà iniziasse veramente a fare il sindaco".

Ripepi Massimo-3-2Lo afferma Massimo Ripepi, coordinatore comunale FdI di Reggio Calabria, (nella foto) che rimarca: "abbiamo visitato gli uffici della Protezione civile comunale ed abbiamo parlato con tutti i responsabili dell’Unità operativa più importante in caso di gravi emergenze per la popolazione.

Pensavamo che la sede del Coc, Centro operativo comunale, fosse al piano terra della piramide del Cedir che ospita anche la Protezione civile regionale della provincia di Reggio Calabria dove ci aspettavamo di trovare una spaziosa e funzionale sala operativa con uomini e mezzi guidati senza sosta dal capo della protezione civile reggina.

Invece no! Il Coc si trova al secondo piano della torre x in una stanza di circa trenta metri quadrati, piena zeppa di polvere e prestata da un funzionario, dove operano i veri eroi di questo settore: i volontari che gratuitamente offrono il loro tempo per servire la Città e per coprire le voragini organizzative e di organico che l’amministrazione più scarsa della storia ha prodotto".

Incalza Ripepi: "Incredibile ma vero: la Protezione civile di una delle dieci città metropolitane d’Italia al momento non dispone di alcuna autovettura in quanto una è dal meccanico da qualche mese e non si trovano i soldi per aggiustarla, l’altra (una Fiat Panda semifunzionante) non può circolare presumibilmente per lo stesso motivo ovvero non si trovano sessanta euro per la revisione.

Pare anche che mai nessuno dei politici delegati o dei dirigenti e funzionari incaricati abbia chiesto alla regione un mezzo da utilizzare, anzi addirittura sembra che tale richiesta non sia stata fatta neanche in questo momento di particolare bisogno.

Questa è l’armata Brancaleone messa in campo dal sindaco-attore Falcomatà per fronteggiare l’emergenza più drammatica della storia post bellica che, ad un mese dall’inizio dell’emergenza sanitaria, possiamo affermarlo con convinzione, sta sprofondando nel baratro più assoluto Reggio Calabria".

Per il coordinatore di Fratelli d'Italia, "la nostra città, già piegata economicamente e con una fascia di popolazione in soglia povertà in fase espansiva fuori misura, continua a fare i conti con gli annosi problemi in termini di servizi alla popolazione; servizi che, nello specifico, si rendono utili alla sopravvivenza della popolazione.

Un mese difficile per l’Italia intera che il nostro sindaco ha affrontato con la sua consueta e disinvolta teatralità mediatica, rimasta, appunto, solo propaganda virtuale! Purtroppo ci duole dirlo ma si tratta sempre e solo di chiacchiere e distintivo.

In queste settimane, infatti, ci saremmo aspettati un'unità d’intenti ed un coinvolgimento attivo dell’opposizione in Consiglio comunale nella stesura di un piano condiviso per affrontare le criticità dovute alla crisi epidemiologica. E invece nulla.

Nessuna sensibilità al riguardo da parte dell’Amministrazione che, invece, ha continuato a gestire le problematiche secondo il modello Falcomatà-centrico, tra video facebook e frasi in vernacolo circolate sui social in modo goliardico. Ma, a parte ottenere un like da Naomi Campbell, esattamente quali obiettivi concreti si sta ponendo l’Amministrazione? E come intende perseguirli?

A tal proposito e considerato che sul danno di una città già martoriata di suo, si aggiunge la beffa del sindaco-attore, abbiamo presentato un’interrogazione al primo cittadino, con relativo accesso agli atti,  per chiedere un resoconto dettagliato di aggiornamento dei  punti di raccolta, mezzi, attrezzature, numero dei volontari a disposizione, numero di dipendenti comunali e quant’altro necessario per avere un quadro chiaro della situazione ed intervenire celermente in modo da essere pronti ad aiutare i crescenti bisognosi che la pandemia sanitaria ed economica sta producendo.

Siamo in guerra ed in  guerra non c’è tempo per recitare sui social poiché i feriti ed i morti in campo possono crescere e noi siamo pronti con azioni concrete a combattere questa difficile battaglia sperando e credendo nella vittoria".

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