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Decreto inclusione, cosa cambia per gli assistenti educativi e alla comunicazione

Incontro promosso da Giovanni Nucera, capogruppo de "La Sinistra", sull’annosa questione dell’inquadramento professionale di una figura che ad oggi manca di questo requisito

La biblioteca di palazzo Alvaro ha ospitato il convegno “Decreto inclusione, cosa cambia per gli assistenti educativi e alla comunicazione”, organizzato da Giovanni Nucera, capogruppo de “La Sinistra” in Consiglio regionale.

L'incontro, che ha visto la presenza di numerosi assistenti educativi che svolgono il loro compito nelle scuole delle nostra città, è nato dall’esigenza di fare un punto sull’annosa questione dell’inquadramento professionale di questa importante figura che ad oggi manca di questo importante requisito.

Insieme a Giovanni Nucera erano presenti Aldo Libri per il Sindacato Unitario Lavoratori e l’avvocato Francesco Nucara. È stato proprio il SUL (Sindacato Unitario Lavoratori) che nell’ audizione alla Commissione istruzione del Senato, sui temi della riforma del decreto legislativo n. 66 sulla inclusione scolastica degli studenti con disabilità, ha sollevato ufficialmente questo problema chiedendo con forza l’inquadramento professionale della figura dell’assistente educativo ed alla comunicazione, ricevendo parere favorevole alla richiesta di intraprendere formalmente l’iter che prevede il loro riconoscimento con le relative funzioni, unificando i trattamenti economici e normativi su tutto il territorio nazionale al fine di stilare un contratto nazionale che venga da un lodo del Ministero del Lavoro.

Questo importante risultato illustrato dal segretario Aldo Libri trova favorevole l’avvocato Franco Nucara che, in rappresentanza di un numeroso gruppo di assistenti educativi, ha sottolineato l’importanza tra l’altro, di stabilire un salario minimo sindacale per questa categoria di lavoratori. In atto infatti c’è disomogeneità tra Comuni e Comuni. L’assistenza educativa a persone con difficoltà di apprendimento o disabilità deve essere riconosciuto, in ottemperanza a quanto prevede la legge, come un servizio essenziale per la persona e in quanto tale chi lavora per offrire con abnegazione questo servizio, non può più essere soggetto a disconoscimento giuridico e a disomogeneità salariale.

Giovanni Nucera, consigliere delegato allo sport, politiche giovanili, associazionismo e volontariato, che segue questa problematica, che si è dichiarato soddisfatto dei risultati ottenuti in questi mesi. “Si va alla soluzione di un problema importante per il ruolo fondamentale che questa figura svolge all’interno delle Istituzioni scolastiche e quindi per mettere questi professionisti nelle condizioni di poter operare nella maggiore serenità possibile” ha detto nelle sue conclusioni il capogruppo.

“Questo è un momento delicato, in attesa di quanto la Conferenza Unificata stabilirà per quel che riguarda l’inquadramento di queste insostituibili figure professionali. Passati questi 120 giorni di lavoro della Commissione Unificata, non dobbiamo farci trovare impreparati” – ha proseguito Giovanni Nucera – “ed essere pronti a intervenire come Regione Calabria per operare nel più breve tempo possibile per l’inquadramento degli assistenti all’educazione ed alla comunicazione”

Questo nuovo approccio all’inclusione scolastica è un passo decisivo per allineare l’Italia ad una nuova visione
internazionale dell’integrazione scolastica dove nessuno sia lasciato indietro, ma dove si dia a tutti la possibilità di
esprimere le proprie capacità. “Seguirò in prima persona il necessario iter istituzionale” – ha concluso Giovanni Nucera – “insieme all’impegno di presentare in Consiglio regionale una legge ad hoc per ridare dignità a questi lavoratori, sicurezza alle famiglie e continuità scolastica ai ragazzi”.

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